Fotografie aeree RAF 1943 del litorale riminese - una curiosità

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    Approfitto della mattinata festiva per condividere quella che mi pare una simpatica curiosità.

    Credo che un po' tutti conosciamo l'importanza documentale delle ricchissime fotografie aeree scattate sistematicamente dai veivoli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale man mano che si spostava il fronte su un po' tutto il territorio italiano (sia prima che durante la cobelligeranza), così come del resto in altri scenari bellici mondiali, le quali oggi costituiscono un archivio di informazioni formidabile non solo per la ricostruzione storica di quel preciso momento ma anche come riferimento di descrizione geografica di territori di lì a poco decisamente trasformati con le ricostruzioni e le espansioni urbanistiche postbelliche. Sull'argomento in generale suggerisco il sito del Royal Air Force Museum www.rafmuseum.org.uk/research/defa...hotography.aspx.

    Per motivi professionali nei giorni scorsi ho dovuto esaminare attentamente alcuni fotogrammi della strisciata eseguita da uno di questi voli lungo il litorale riminese nel pieno giorno del 27 agosto 1943.
    Si tratta di immagini a definizione impressionante per quell'epoca, di qualità che a mia opinione in quei territori non ha avuto pari fino almeno ai voli cartografici dei successivi anni Settanta se non addirittura Ottanta; il che immagino debba aver comportato -oltre all'impiego di materiali fotografici particolarmente buoni rispetto a quelli in quel periodo solitamente usati- anche condizioni di illuminazione perfette ed una altitudine di ripresa presumo particolarmente bassa: circostanze però queste ultime due presumibilmente rischiosissime per l'aereo che effettuava le riprese.

    Vi allego -a scopo di discussione- un esempio a caso, relativo se non vado errato al centro abitato di Riccione. Impressionante notare perfettamente visibili gli allestimenti degli stabilimenti balneari sulla spiaggia, che sembrano regolarmente in attività (non vorrei esagerare, ma si ha persino la sensazione di intravvedere qualcosa o qualcuno nell'acqua bassa):

    jpg
    Immagine diffusa dal Servizio Cartografico della Regione Emilia Romagna http://mappegis.regione.emilia-romagna.it/...o_RAF/13080.jpg

    Notare che le riprese aeree RAF diventano sistematiche nelle regioni settentronali solo svariati mesi più tardi.

    Ora, il dubbio che mi è sorto spontaneo è: cosa diamine ci faceva un aereo inglese in una posizione lontana centinaia di kilometri da qualsiasi obiettivo strategico (e al capo opposto della Penisola rispetto alle zone di operazione di quel momento) compiendo una operazione diurna tanto pericolosa?

    La prima risposta che mi sono dato è stata che forse cercassero la residenza estiva di Mussolini, proprio a Riccione, se ben ricordo, magari per programmare -chissà- qualche operazione speciale, ma poi mi sono risposto da me che nell'agosto 1943 (a differenza dell'estate di guerra anche solo dell'anno precedente) Mussolini non era affatto a godersi le vacanze al mare, ma era già in prigionia dopo il "ribaltone" del 25 luglio (che del resto era stato annunciato dai giornali di tutto il mondo, gli Inglesi non potevano non saperlo).

    E allora? Cosa ci facevano gli Inglesi proprio lì in quel momento?
    E non rispondetemi che avessero fatto lì per lì una deviazione giusto per rifarsi gli occhi con le italiane in spiaggia! :D
     
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    La butto lì: possibile che pensassero ad una possibilità di sbarco nella pianura padana?
     
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    Guarda, la verità è che proprio non lo so e anzi ho l'impressione di essere forse accidentalmente inciampato in qualcosa di potenzialmente inedito.

    Sì, è una notizia frequentemente riportata che quello che effettivamente fu lo sbarco di Salerno venne preceduto da numerosi ripensamenti e da ipotesi anche notevolmente alternative, ma francamente non avevo mai sentito dire che fra queste potesse esserci stata una ipotesi di sbarco nell'alto Adriatico occidentale.

    Boh, non so se avrebbe senso.
     
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    Giusto per sottolieare anche visivamente la straordinarietà (per qualità tecnica e per momento preciso nel quale furono scattate) delle immagini che ho precedentemente menzionato, vi segnalo per confronto uno scatto di circa un anno dopo riguardante quello che per tutta la durata della guerra potrebbe a mio giudizio essere forse stato uno dei quattro o cinque obiettivi più strategici in assoluto: il sistema dei ponti sul fiume Po all'altezza della città di Piacenza (come si vede anche dall'impressionante serie di crateri di bombe ben riconoscibili attorno alle pile).
    Qui lo scatto è del 12 agosto 1944, cioè poche settimane prima del cosiddetto "proclama Alexander", in quel momento -a differenza di come fu realmente- la Pianura Padana poteva sembrare prossimamente raggiungibile.
    Anche in questo caso allego - a fini di discussione- l'immagine Royal Air Force, traendola dall'archivio della Regione Emilia Romagna:

    RAF1944_60_44_4064_186356_0

    Immagine diffusa dal Servizio Cartografico della Regione Emilia Romagna http://mappegis.regione.emilia-romagna.it/...64_186356_0.jpg

    L'immagine mi pare molto molto ben riuscita, fra le migliori direi, ma notare che nonostante l'obiettivo qui fosse indubbiamente del massimo valore strategico (le riprese dovevano evidentemente servire a controllare se in quel preciso momento i collegamenti fra Nord e Sud d'Italia fossero o meno in grado di funzionare, per cui anche solo la individuazione di un punto di temporanea impraticabilità doveva costituire informazione preziosa) la qualità fotografica sembra rispetto al caso precedente complessivamente forse addirittura minore.
    Tanto per ulteriore confronto (rimandando solo, per non appesantire), qui si può vedere una ulteriore immagine a definizione ancora peggiore di un obiettivo a propria volta significativo come il Po a Brescello (compreso il sistema dei ponti sui corsi d'acqua secondari) il 15 luglio 1944 -immagine diffusa dal Servizio Cartografico della Regione Emilia Romagna- http://mappegis.regione.emilia-romagna.it/...09_177473_0.jpg che esemplifica a mio personalissimo giudizio e sulla base della mia personalissima esperienza il livello qualitativo più normale in questo genere di riprese aeree (non di rado la qualità di altri casi è anche ulteriormente peggiore).
    Decisamente mi sento di dire che dal confronto visivo emerge che nel volo sul litorale riminese del '43 c'era qualche attenzione speciale.
     
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    Sai che significhino le sigle
    F 24/28,500
    F 20'.25500'
    F/6":27,000
    La terza fotografia è stata comunque ripresa da una quota decisamente superiore.

    Nella seconda e nella terza fotografia l'acqua è chiara, nella prima il mare ed un corso d'acqua sono scuri. Questo mi fa pensare all'uso di materiali a sensibilizzazione diversa (ortocromatica, pancromatica o anche vicina all'infrarosso), e/o a filtri diversi.

    Edited by dceg - 1/11/2019, 18:38
     
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    Credo di sì, quantomeno per analogia con le foto aeree nostre.
    La prima indicazione dovrebbe riguardare la regolazione dell'ottica fotografica in termini di apertura.
    La seconda dovrebbe rappresentare l'altitudine al momento dello scatto misurata in piedi (in pratica quella che noi con una fotocamera tradizionale chiameremmo la "distanza"); immagino che quanto a quest'ultima si trattasse di una informazione che l'operatore annotava ottenendola dal pilota.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 1/11/2019, 18:28) 
    Nella seconda e nella terza fotografia l'acqua è chiara, nella prima il mare ed un corso d'acqua sono scuri. Questo mi fa pensare all'uso di materiali a sensibilizzazione diversa (ortocromatica, pancromatica o anche vicina all'infrarosso), e/o a filtri diversi.

    Avevo pensato anche io all'eventualità di emulsioni differenti, sarebbe interessante, ma francamente non vorrei si trattasse anche solo di una questione di angolazione della luce solare.
    Filtri non so se ne usassero, forse il classico filtro giallo, boh, tendenzialmente non penserei che disponessero di un polarizzatore (forse un po' troppo moderno, sicuramente troppo controindicato in termini di perdita di luminosità).
     
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    Avevo pensato anch'io a particolari condizioni di luce. L'uso di un filtro giallo, eventualmente arancione o rosso chiaro, elimina la foschia e mi pare assai probabile, condizioni di luce permettendo. Se non erro emulsioni ortocromatiche hanno o meglio avevano una risoluzione superiore a quelle pancromatiche (almeno così era con la leggendaria Agfaortho)
     
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    Non so cosa dire, se non convenire che una differenza di emulsione fotografica potrebbe avere a che fare con l'atteggiamento tecnico con il quale le foto erano eseguite.

    In un volo di ricognizione su una città e su infrastrutture già bombardate cerchi gli effetti delle delle esplosioni: macerie e crateri. Quindi forse ti interessa particolarmente far risaltare semplicemente i colori chiari e le eventuali discontinuità nelle geometrie generali dei luoghi.

    In un volo di esplorazione di un territorio non ancora toccato da eventi bellici, forse mentre ci vai non sai bene nemmeno tu cosa stai cercando di preciso, per cui una emulsione più adatta a cogliere per esempio qualche indizio di differenza di una vegetazione vera da una copertura di camuffamento, magari appunto perché un po' più sensibile all'infrarosso, oppure distinguere qualcosa che ha l'aria di essere molto nuovo ripetto a tutto quello che sembra essere lì da sempre, potrebbe avere il suo bel senso.

    Questo però, per quanto assai interessante sotto il profilo di storia della tecnica, confermerebbe solo quanto già possiamo facilmente intuire e cioè che nel caso riminese studiavano la situazione, mentre più normalmente in quello piacentino e in tanti altri contavano i risultati di una azione bellica eseguita.

    Ci rimane oscuro il perché.
     
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    Qualcuno forse ne sa di più, e potrebbe smentire o confermare, ma mi pare, e ripeto mi pare, ma potrebbe essere un falso ricordo, di aver letto qualche tempo fa in una storia della seconda guerra mondiale, che fu anche considerata la possibilità cui accennavo prima, di uno sbarco nell'Alto Adriatico. Ma forse è solo una mia fantasia.
     
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    Nota a parte. Le foto della RAF vengono usate in Germania per la ricerca di bombe inesplose. Qui a Colonia se ne trovano tuttavia ogni paio di settimane durante gli scavi per nuove costruzioni.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 1/11/2019, 19:46) 
    . . . mi pare, e ripeto mi pare, ma potrebbe essere un falso ricordo, di aver letto qualche tempo fa in una storia della seconda guerra mondiale, che fu anche considerata la possibilità cui accennavo prima, di uno sbarco nell'Alto Adriatico . . .

    Se è proprio solo in questi termini, e cronologicamente come alternativa a quello che fu di lì a poco lo sbarco di Salerno, in effetti pare a anche a me. Non ci scommetterei un granché, ma azzarderei a buttare là che potrebbe essere addirittura negli scritti di Churchill.
    Però, se io non mi sbaglio, si trattava della sponda orientale dell'Adriatico. Insomma si trattava della ricorrente fissazione inglese sulla prioritaria strategicità dei Balcani.
    Oppure tu hai l'impressione di ricordare che si trattasse della sponda occidentale?

    CITAZIONE (dceg @ 1/11/2019, 19:52) 
    Nota a parte. Le foto della RAF vengono usate in Germania per la ricerca di bombe inesplose. Qui a Colonia se ne trovano tuttavia ogni paio di settimane durante gli scavi per nuove costruzioni.

    Ah, non parlarmi delle bombe inesplose e delle loro bonifiche: è un disastro per chi fa cantieri (anche archeologici)!

    Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 2/11/2019, 10:23
     
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    Direi la sponda italiana, con lo scopo di superare di un balzo, o meglio di evitare, le montagne e le valli appenniniche.
     
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    Bisognerebbe che qualcuno ci riguardasse, anche se a me pare strano.

    Dopo l'otto settembre e durante l'avanzata dell'Ottava Armata, può essere tutto, ma prima mmh!

    Però, vuoi mai?
     
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    Intanto, visto che sono stato io a richiamare la suggestione (è proprio solo questo, per quello che ne so io) della coincidenza con luoghi abitualmente frequentati da Mussolini, vi segnalo una dettagliata cronologia dell'agosto 1943 relativa alla storia locale de La Maddalena, località dalla quale Mussolini in stato di detenzione viene prelevato con una operazione segreta condotta fra il 27 ed il 28 agosto per essere portato in gran segreto nella storicamente più famosa sede del Gran Sasso.
    Nei giorni precedenti una squadra speciale tedesca (nonostante a quel momento l'armistizio non fosse stato nè reso noto e nemmeno ancora firmato) aveva già tentato senza successo di liberarlo, ma possiamo immaginarci che anche i servizi inglesi lo stessero cercando e potessero forse avere qualche sentore del fatto che il suo luogo di prigionia veniva frequentemente cambiato.
    http://lamaddalena.info/correva-lanno-1943/
     
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20 replies since 1/11/2019, 12:24   557 views
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