Bolivia nel caos

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    Bisogna aspettare perché in questo caso la situazione è davvero complessa. Le violenze nei confronti degli esponenti del governo sono vergognose, come per esempio nel caso della sindaca dipinta di rosso e con i capelli tagliati a forza, però ricordiamo che Morales non è uno stinco di santo, aveva promosso un referendum sulla sua permanenza e pur avendolo perso ha deciso arbitrariamente di ripresentarsi alle elezioni
     
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    C'è da chiedersi cosa stia causando questa ondata di disordini in Sud America. Ogni Paese ha chiaramente le proprie specificità, ma ho l'impressione che possa esserci un filo che lega le proteste.
     
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    Sicuramente tutti i paesi interessati attraversano delle crisi economiche e politiche. Se poi ci siano altri elementi, per me è impossibile da dire, ma la mano sul fuoco nel negarlo non la metterei.
     
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    Jeanine Áñez, seconda vicepresidente, assume la presidenza con lo scopo di indire al più presto le elezioni.
     
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    Ciao, vi lascio un articolo sul sito della bbc che potrebbe interessarvi perché tenta di connettere brevemente le varie proteste in America Latina. Purtroppo è in spagnolo, magari quando ho un po' di tempo lo traduco. Per chi volesse comunque cercare di capirci qualcosa e crede che non sia troppo difficile l'ostacolo della lingua potrebbe essere interessante

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    Grazie, in effetti molto interessante, non so se ho capito veramente tutto e non so se dal tono debba essere intesa come una lettura saccente o come una apertura d'occhi disincantata, ma intanto è una analisi che non mi pare stia altrimenti arrivando da noi.
    Certo che, va bene l'eccezionale propensione alla connettività segnalata, va bene la dinamica macroeconomica internazionale ricostruita, ma sulla apparente sincronicità degli eventi -per lo meno per come sono giunti da noi all'attenzione della cronaca attraverso l'oceano- forse c'è un aspetto che rimane non sufficientemente spiegato.
     
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    Traduzione:

    Proteste in America Latina: "il perpetuarsi al potere è ciò che crea più danni nella regione" Moisés Naìm

    In pochi mesi la regione ha visto come il Perù, l'Ecuador, il Cile e la Bolivia sono entrati in forte crisi politica accompagnata da proteste in strada.

    Molti si domandano se paesi come Colombia o Argentina potranno conoscere processi simili.

    "Continueremo manifestando finché i popoli continueranno a credere che si governa per loro e non per pochi".

    Però ad ogni modo ogni caso ha le sue proprie cause. Compararli dal presente è un esercizio rischioso.

    Questo però non significa che l'attualità nella regione non possa essere analizzata sotto un punto di vista unificante.

    L'economista ed ex ministro venezuelano Moisés Naìm, che vive a Washington, è uno degli esperti di America Latina che ha cercato di vedere l'ondata delle proteste sotto una prospettiva unificante.

    Anche se insiste nelle differenze tra un caso e l'altro, ha tentato di dare una spiegazione generale.

    BBC Mundo ha parlato con lui.

    "C'è qualche elemento comune che permette di spiegare le proteste in America Latina?"

    Le differenze sono tante e forse più profonde dei punti in comune. Le ragioni delle proteste in Cile sono diametralmente opposte a quelle in Bolivia.

    Ciò che c'è in comune tra i casi è che in America Latina stiamo assistendo di nuovo ad uno shock esterno dopo il boom delle materie prime.

    Non è la prima volta che c'è un periodo di prosperità prodotta da fattori esterni, come l'aumento del prezzo dei prodotti che l'America Latina esporta, a cui segue una disperata caduta dei prezzi delle commodities che implica riforme economiche che generano tagli, aumento dei prezzi, aumento della disoccupazione, maggiore inflazione.

    Questo è un ciclo attraverso il quale l'America Latina è passata molte volte, pero questa volta c'è un elemento differente importante, cioè il fatto che la bonanza di inizio secolo ha creato la classe media più numerosa della storia (in America Latina).

    Oggi ci sono più che mai latinoamericani fuori dalla povertà rispetto al passato.

    Queste persone stanno lottando disperatamente per non cadere nella povertà. E' gente più educata, più curiosa, più disillusa e scettica nei confronti dei propri governi, più intollerante nei confronti della disuguaglianza e della corruzione, che cerca di sopravvivere come classe media.

    Inoltre è una classe media iper-connessa. In America Latina il tempo di connessione a internet è il più alto del mondo.

    "Però, per questo protestano in Bolivia?"

    No, Bolivia è sempre stato un paese politicamente ed economicamente diviso tra La Paz e Santa Cruz.

    Ciò che ha scatenato le proteste è stato il tentativo di Evo di perpetuarsi al potere. Non dimentichiamo che già ci ha provato con un referendum che ha perso nonostante abbia ottenuto il permesso dalla Corte Suprema per candidarsi per il fatto che la candidatura è stata qualificata come diritto umano.

    Se fosse così, la democrazia non esisterebbe, perché la democrazia presuppone un termine ai periodi presidenziali.

    Successivamente si sono commessi brogli alle elezioni, come ha affermato l'OAS (Organizzazione degli Stati Americani) e questo ha mobilizzato la gente nelle strade.

    "Dunque non c'è una crisi della classe media in Bolivia"

    Io credo che ci si sia stancati di Evo, al di là del fatto che la storica classe media di Santa Cruz protesta.

    Questo terremoto politico riguarda una quantità di gente molto più amplia, gente che non si occupa della politica quotidianamente.

    Non è sufficiente dire che è la classe media.

    "Crede che questa <<fatiga>> verso un leader si veda altrove nel resto dell'America Latina?"

    Sì, il grande problema dell'America Latina non è il populismo, è il <<continuismo>>, il sostegno verso una bad governance per decenni.

    Lo abbiamo visto con Chavez e Maduro in Venezuela, che sono stati al potere per 20 anni, lo abbiamo visto con Evo, che era al potere da 13 anni, lo abbiamo visto in Brasile, dove il PT di Lula e Dilma è stato al potere per un paio di decenni, e si vede con i Kirchner in Argentina.

    Il perpetuarsi al potere è ciò che più danneggia l'America Latina.

    "E crede che Sebastian Piñera, presidente già tra il 2010 e il 2014, o l'Uribismo in Colombia, che è stato rieletto e ora è nuovamente al potere, fanno parte di questa linea?"

    Assolutamente, Non ci sono eccezioni. Per me tutti dovrebbero rimanere un mandato e a casa.

    "Crede che le proteste in Bolivia avranno conseguenze in Venezuela?"

    Sì, i venezuelani potrebbero essere ispirati da ciò che è successo in Bolivia. Senza dubbio fa effetto vedere i boliviani manifestare e raggiungere un cambiamento in modo relativamente pacifico, soprattutto rispetto alle transizioni precedenti in questo paese.

    Ciò dimostra che un cambio è possibile. E' un effetto dimostrativo. Dimostra che questi governi che sembravano intoccabili, monopolisti, monolitici, saldamente al potere, non lo sono poi così tanto.

    "Dunque, affinché vi sia un cambio in Venezuela, è necessario un movimento simile a quello boliviano che includa i militari e che comporti una rinuncia con la forza?"

    Non lo sappiamo. Queste transizioni dalla dittatura alla democrazia sono diverse tra loro.

    Attenzione che Evo non si riferisce a un golpe militare, bensì a un golpe civile.

    Non è la stessa cosa che un militare salga al potere dal nulla rispetto ad un presidente che per la pressione della piazza e della comunità internazionale rinunci. Morales e i suoi alleati hanno rinunciato.

    "E questo non potrebbe succedere in Venezuela?"

    In Venezuela giocano due attori: i militari e i cubani. Ciò non accadeva in Bolivia.

    Dunque se non viene interrotto il controllo di La Habana su Caracas e se i militari continuano ad essere disposti a mantenere Maduro al potere assassinando i propri compatrioti, è difficile che si verifichi un cambio.

    "Dunque, se ci fosse una riorganizzazione dell'opposizione in Venezuela, si risolverebbe comunque in un nulla di fatto?"

    Non lo sappiamo. La variabile centrale di queste cose è la sorpresa.

    (Link in lingua originale nel mio intervento precedente)

    Edited by RedArmy - 1/12/2019, 15:18
     
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    Cosa è? Un 5stelle del sud America? 2 mandati e poi a casa? Chissà perché mi puzza un ex ministro venezuelano che vive a Washington che parla male innanzitutto di Bolivia, venezuela ecc.
     
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7 replies since 11/11/2019, 08:35   217 views
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