Referendum sul taglio dei parlamentari, 20-21 settembre 2020

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    E' stata scelta la data del referendum confermativo della legge di modifica della Costituzione sul taglio dei parlamentari: si terrà Domenica 29 Marzo 2020. Adesso bisogna attendere il decreto del Presidente Mattarella ma la data pare essere confermata.

    Referendum Confermativo - 29 Marzo 2020

    Il costo di un referendum va dai 300 ai 500 milioni di euro. Praticamente male che può andare si spenderà tanto quanto si risparmierebbe dal taglio dei parlamentari in una legislatura (100 milioni di euro risparmiati ogni anno, 500 milioni a legislatura).
    Bisogna sperare che nel frattempo il governo non cada perché nell'eventualità che dovesse succedere entro giorno 29 Marzo si tornerebbe a votare con l'attuale sistema (630 Deputati e 315 Senatori e non come stabilisce la nuova legge 400 Deputati e 200 Senatori).
    A chiedere il referendum, come stabilisce la Costituzione, sono stati 71 Senatori: 42 Forza Italia, 9 della Lega, 5 PD, 2 Italia Viva, 2 M5S, 1 LeU e 10 del Gruppo Misto.

    71 Firme per il Referendum

    Sono intervenuti in extremis a salvare la possibilità di referendum i senatori leghisti, i quali erano "convinti" nel votare la legge, ma lo sono stati un po meno quando questa è passata.

    Adesso prepariamoci ad una campagna elettorale con i fiocchi.
     
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    CITAZIONE (DorianGray10 @ 27/1/2020, 20:09) 
    Bisogna sperare che nel frattempo il governo non cada perché nell'eventualità che dovesse succedere entro giorno 29 Marzo si tornerebbe a votare con l'attuale sistema (630 Deputati e 315 Senatori e non come stabilisce la nuova legge 400 Deputati e 200 Senatori).

    Quindi abbiamo la data entro cui cadrà il governo. Dubito che il referendum non passerà. Stavolta tocca solo il taglio dei parlamentari
     
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    Il taglio dei parlamentari rappresenta un caso interessante: è una riforma che in Parlamento non voleva in realtà nessuno tranne il partito più in crisi del nostro sistema politico, il Movimento 5 stelle, e che invece nel Paese è largamente condivisa.
    L'esito del referendum è scontato: la riduzione di deputati e senatori verrà confermata. La partita si gioca tutta su un interrogativo: l'attuale maggioranza riuscirà a sopravvivere a questa consultazione che riduce le poltrone da distribuire al prossimo giro?
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 27/1/2020, 21:33) 
    . . .
    L'esito del referendum è scontato: la riduzione di deputati e senatori verrà confermata.

    Speriamo di no.

    Speriamo in un ravvedimento miracoloso dell'ultimo momento.

    Il taglio è un colpo micidiale al sistema parlamentare: va nella direzione di un ancora maggior potere alle segreterie di partito (attualmente operanti con criteri pressoché non normati), le quali scelgono le candidature e tengono in pugno i parlamentari e in questo modo produce un abbassamento non solo quantitativo, ma anche qualitativo della rappresentanza.
    In definitiva accentua pericolosamente la tendenza alla perniciosa polarizzazione del sistema politico e l'esclusione delle voci minori in nome di una personalizzazione del panorama sulle figure di un paio"capi" del momento, i quali però in questo scenario sono assai prevedibilmente esposti alla facile tentazione di fare più o meno finta di litigare evitando così di assumersi responsabilità a medio e lungo termine.

    Il taglio nasce in nome di una pura e semplice acredine antipolitica, ma peggiora il funzionamento della politica parlamentare accentuandone con la riduzione di numero il carattere di "casta".
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 07:47) 
    CITAZIONE (Oskar @ 27/1/2020, 21:33) 
    . . .
    L'esito del referendum è scontato: la riduzione di deputati e senatori verrà confermata.

    Speriamo di no.

    Speriamo in un ravvedimento miracoloso dell'ultimo momento.

    Il taglio è un colpo micidiale al sistema parlamentare:

    Mi hai fatto incuriosire questi i numeri dei seggi per nazione:

    Inghilterra 1426 (650+776)
    Italia 945
    Francia 925 (577+348)
    Germania 709
    Spagna 615 (350+265)
    Usa 535 (435+100)

    Dopo la riforma quindi scenderemmo al livello della Spagna

    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 07:47) 
    va nella direzione di un ancora maggior potere alle segreterie di partito (attualmente operanti con criteri pressoché non normati), le quali scelgono le candidature e tengono in pugno i parlamentari e in questo modo produce un abbassamento non solo quantitativo, ma anche qualitativo della rappresentanza.
    In definitiva accentua pericolosamente la tendenza alla perniciosa polarizzazione del sistema politico e l'esclusione delle voci minori in nome di una personalizzazione del panorama sulle figure di un paio"capi" del momento, i quali però in questo scenario sono assai prevedibilmente esposti alla facile tentazione di fare più o meno finta di litigare evitando così di assumersi responsabilità a medio e lungo termine.

    Scusa ma non è esattamente da tutti questi fattori (che tu vorresti conservare) che vengono i mali della nostra politica? Il problema del populismo nasce anche quando non è mai possibile indicare in modo chiaro le responsabilità. Mi pare che il sistema attuale sia un perfetto, per dirla con Merlino, guazzabuglio medievale. Se poi pensiamo che stiamo andando verso un proporzionale puro, apriti cielo, altro che Salvini, quello che verrà dopo sarà direttamente Mussolini II.
    Che i leader di partito abbiano almeno il controllo del partito, mi pare sacrosanto. Se Salvini, o Renzi, o il Pinco Pallo di turno, propongono delle scelte politiche e vincono le elezioni, possono essere giudicati in base a quelle scelte. Mentre invece non è mai stato così, c'è sempre l'alibi, perché si deve sempre pagare il consenso a quelle minoranze (a proposito di corruzione legalizzata), è esattamente la mentalità che ha impedito al sud di crescere, perché i deputati e senatori del sud facevano blocco e facendo gli interessi particolarstici e minoritari di chi li aveva eletti.
    La politica, che è già in crisi di suo per via delle pressioni egemoniche della finanza, dovrà pur decidere qualcosa.
    Come si fa a decidere qualcosa nel nostro paese? Le elezioni, se ti va bene, le vinci in coalizione, e almeno dalla cosidetta seconda repubblica, le coalizioni ci provavano a fare un programma condiviso. Peccato che poi queste coalizioni cadevano proprio per delle minoranze malpanciste, quelle che tu vorresti tanto preservare. O abbiamo nostalgia dei Follini e dei Turigliatto?
    Poi ci sono i conflitti fra stato regione, poi non si sono neanche più vinte le elezioni.

    Guarda che non è mica un caso che il boom dei grillini sia avvenuto dopo Monti, ovvero un governo di innaturale alleanza tra destra e sinistra, dove era impossibile attribuire le responsabilità.
    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 07:47) 
    Il taglio nasce in nome di una pura e semplice acredine antipolitica,

    Vero
    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 07:47) 
    ma peggiora il funzionamento della politica parlamentare accentuandone con la riduzione di numero il carattere di "casta".

    Non credo, perché è più facile mettere d'accordo meno teste, e se ci sono meno teste, è più facile per gli elettori attribuire le responsabilità.
     
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    Mettere davvero d'accordo una sola testa non è una cosa del tutto scontata, metterne d'accordo due è molto difficile, tre è virtualmente impossibile.

    Allora molto meglio che le teste siano proprio tante e che tendenzialmente non siano d'accordo, anzi più sono e meno sono d'accordo maggiore è la probabilità che si rispetti l'interesse di tutti.
    Naturalmente però queste teste debbono essere abbastanza sulle spalle di ciascuno da capire che si può -anzi si deve- litigare prima di decidere, ma alla fine una mediazione è bene che sia trovata. Quindi i parlamentari dovrebbero essere tanti e rappresentare anche le svariate minoranze, ma dovrebbero essere scelti bene, attraverso una selezione attenta e non una candidatura improvvisata magari per qualche scambio di simpatie o di favori.

    Il nostro sistema costituzionale non è la causa dei nostri problemi, la causa dei nostri problemi consiste nell'averlo esercitato male e con leggerezza, sull'onda della pura e semplice popolarità o del banale tifo calcistico nello scegliere le persone.

    Capisco il tuo punto di vista, ma io appartengo a quella bizzarra scuola di pensiero secondo la quale (non in tutte le sfere dell'attività umana ma in politica sì) più rappresentanti ci sono, più minoranze sono rappresentate, più difficile è l'eccesso di decisionismo e meglio è. Qualcuno la chiama Democrazia.
    Il Parlamento serve per parlare, per soppesare attentamente il pro ed il contro, tanto nel frattempo si continuano ad applicare le Leggi che già ci sono e a governare ci pensa quell'altro ben differente organo costituzionale che è l'Esecutivo.

    Il riformismo è il nostro guaio, l'idea che i problemi si risolvano cambiando le regole invece di applicarle, non l'ampiezza della rappresentanza democratica: le vere poltrone che sarebbero da tagliare non sono affatto quelle di Senatori e Deputati, ma quelle dei Ministri e dei Sottosegretari: lì sì, è nel Governo che per decidere meglio ed in fretta dovrebbero essere in pochi, mentre in Parlamento è bene che siano in tanti e che se la prendano con calma perché se in Parlamento non trovano un accordo per fare norme nuove vuol dire che la faccenda non è chiara e allora è molto meglio che si continui ad andare avanti con le norme vecchie.
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 15:43) 
    Capisco il tuo punto di vista, ma io appartengo a quella bizzarra scuola di pensiero secondo la quale (non in tutte le sfere dell'attività umana ma in politica sì) più rappresentanti ci sono, più minoranze sono rappresentate, più difficile è l'eccesso di decisionismo e meglio è. Qualcuno la chiama Democrazia.

    Certo ma...
    sbaglio o è la storia italiana dove alla fine a decidere sono proprio le minoranze? I famosi aghi della bilancia.

    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 15:43) 
    Allora molto meglio che le teste siano proprio tante e che tendenzialmente non siano d'accordo, anzi più sono e meno sono d'accordo maggiore è la probabilità che si rispetti l'interesse di tutti.

    Con il cuore sono con te, ma è logicamente impossibile quello che speri. In primo luogo non è possibile fare gli interessi di tutti, perché non tutti hanno gli stessi interessi, per questo esistono i partiti, che rappresentano appunto una parte e non il tutto.
    Al massimo, nel sistema da te auspicato si otterrebbe l'opposto, ovvero scontentare tutti, questo sì è possibile.
    Ovviamente capisco il senso di quello che dici, capisco cioè la natura del desiderio umano che c'è dietro, ma non credo che il metodo per avvicinarsi a questo desiderio sia quella di avere un sistema bloccato e che quando decide la decisione arriva
    -tardivamente a danno già avvenuto
    -sotto emergenza
    -quando ormai non vi sono più altre opzioni (di fatto non decidendo)
    -adottando soluzioni di compromesso talmente insensato da snaturare qualsiasi ordine di natura logica

    I casi Alitalia e Ilva sono lì da vedere, non credo di star facendo un discorso di parte, visto che nessuno (a dx come a sx) è mai riuscito a decidere niente, stessa cosa dicasi per il ponte Morandi, crollato perché nessuna parte politica è riuscita a prendere una decisione.

    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 15:43) 
    Il Parlamento serve per parlare, per soppesare attentamente il pro ed il contro, tanto nel frattempo si continuano ad applicare le Leggi che già ci sono e a governare ci pensa quell'altro ben differente organo costituzionale che è l'Esecutivo.
    le vere poltrone che sarebbero da tagliare non sono affatto quelle di Senatori e Deputati, ma quelle dei Ministri e dei Sottosegretari: lì sì, è nel Governo che per decidere meglio ed in fretta dovrebbero essere in pochi,

    Non ti ha mai sfiorato l'idea che se le poltrone di ministri e sottosegretari sono tante è proprio in virtù del fatto che occorre pagare pegno alle tantissime teste che rivendicano ognuna la propria piccola porzione di potere?

    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 28/1/2020, 15:43) 
    Il riformismo è il nostro guaio, l'idea che i problemi si risolvano cambiando le regole invece di applicarle, non l'ampiezza della rappresentanza democratica:

    Su questo sono parzialmente d'accordo. Sono d'accordo il problema non si risolve cambiando le regole (non si risolve neanche applicandole), ma non si risolve nemmeno ampliando la rappresentanza democratica. In fondo, se ci pensi, i 5 stelle hanno ampliato enormemente la rappresentanza, infatti i mediocri e gli incapaci sono stati ampliamente rappresentati.
    Il problema si risolverebbe con una classe dirigente di qualità, ma, come Gaber insegna la democrazia non è esattamente un sistema che premia la qualità (rimane il migliore e su questo siamo d'accordo).
    Aggiungo poi che personalmente ritengo che la classe dirigente ci somigli, per cui se proprio vogliamo cambiare l'Italia occorerebbe prima cambiare noi stessi.
     
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    CITAZIONE (mr.chipko @ 28/1/2020, 10:53) 
    Mi hai fatto incuriosire questi i numeri dei seggi per nazione:

    Inghilterra 1426 (650+776)
    Italia 945
    Francia 925 (577+348)
    Germania 709
    Spagna 615 (350+265)
    Usa 535 (435+100)

    Dopo la riforma quindi scenderemmo al livello della Spagna

    .

    Dunque vediamo un pò cosa hanno in comune i tre stati con numeri notevolmente minori .... cosa sarà cosa sarà....?
    vuoi vedere che sono stati con un ' ampia autonomia statale/regionale?
    Vuoi vedere che hanno parlamenti regionali/statali molto più ampi di quelli delle regioni italiane ?
    il parlamento regionale della catalogna ha 135 , si ma è la catalogna ! le cortes valenciane 99. Il landtag dell' Assia ha 137 membri
    Gli stati degli USA hanno persino un parlamento bicamerale
    Equipariamo tutto ?
     
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    CITAZIONE (lucrezio52 @ 28/1/2020, 19:14) 
    Dunque vediamo un pò cosa hanno in comune i tre stati con numeri notevolmente minori ....

    Minori? Bé veramente direi che l'Italia stava più o meno nel mezzo. L'Inghilterra ne ha di più, siamo più o meno a pari con la Francia, dopo l'ipotetica riforma saremmo al livello della Spagna. Era solo per dire che non mi sembrava niente di drammatico.

    CITAZIONE (lucrezio52 @ 28/1/2020, 19:14) 
    Equipariamo tutto ?

    Sono semplicemente le democrazie occidentali che mi sono venute in mente e più vicine a noi per cultura. È chiaro che non si può paragonare tutto, era giusto per avere un'idea. Cmq sia siamo d'accordo che sono tutte democrazie.
     
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    CITAZIONE (mr.chipko @ 28/1/2020, 19:48) 
    CITAZIONE (lucrezio52 @ 28/1/2020, 19:14) 
    Dunque vediamo un pò cosa hanno in comune i tre stati con numeri notevolmente minori ....

    Minori? Bé veramente direi che l'Italia stava più o meno nel mezzo. L'Inghilterra ne ha di più, siamo più o meno a pari con la Francia, dopo l'ipotetica riforma saremmo al livello della Spagna. Era solo per dire che non mi sembrava niente di drammatico

    [/QUOTE]

    Mi sono spiegato male: sono tre gli stati fra quelli da te indicati che hanno parlamenti con un numero di parlamentari molto minore rispetto a quello italiano. Spagna, Germania, USA , sono tutti e tre stati con importanti poteri decentrati, tutti e tre hanno parlamenti regionali o statali con un numero molto maggiore di membri rispetto all’Italia per essere come la Spagna bisognerebbe ridurre i numeri del,parlamento nazionale e aumentare quelli dei consigli regionali. O si fanno i paragoni per compartimenti stagni? È più chiaro ora ?
     
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    CITAZIONE (lucrezio52 @ 28/1/2020, 20:05) 
    tutti e tre hanno parlamenti regionali o statali con un numero molto maggiore di membri rispetto all’Italia per essere come la Spagna bisognerebbe ridurre i numeri del,parlamento nazionale e aumentare quelli dei consigli regionali. O si fanno i paragoni per compartimenti stagni? È più chiaro ora ?

    Il paragone era a colpo d'occhio. Ripeto ho preso le prime democrazie che mi sono venute in mente e ho cercato su wiki il numero di seggi. Mi pare che in quello italiano io non abbia conteggiato il parlamento siciliano, insomma sono 70 solo per la Sicilia, non mi sembrano pochi. E non mi pare che in Italia manchino i consigli regionali (che grazie alla riforma dell'articolo quinto sono in concorrenza con il potere statale), in totale i consiglieri regionali ammontano a 884. Tutto questo pericolo per la rappresentanza democratica non lo vedo.
    Poi non lo so quanti ne ha la Spagna o la Germania, dico solo che se si passa da 945 a 600 per quanto riguarda le camere non vedo il dramma.

    Se qualcuno può dire quanti sono i rappresentanti dei "consiglieri" regionali degli altri paesi si può fare un paragone più mirato e preciso.
    Credo che da qualche parte esistano confronti sicuramente più "scientifici" del mio.
     
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    Capisco le argomentazioni contrarie al taglio dei parlamentari ma, lasciatemelo dire, per chi si oppone alla riforma non c'è speranza, e questo soprattutto a causa dello spettacolo indegno che deputati e senatori hanno offerto nelle ultime legislature.
    261 cambi di casacca nella XVI legislatura, conclusasi nel 2013, addirittura 566 con 347 parlamentari coinvolti, più di un terzo dell'intero Parlamento, nella XVII legislatura, dal 2013 al 2018. Anche nell'attuale legislatura già 88 parlamentari hanno cambiato gruppo. E come dimenticare la mortadella in Parlamento, le magliette indegne, i cori da stadio, gli striscioni, i regolamenti gettati a terra e la nutrita pattuglia di assenteisti cronici che a ogni legislatura non manca mai. E tutto questo nel contesto di un Parlamento spendaccione e spesso bypassato con il meccanismo del voto di fiducia.
    E' comprensibile che per molti italiani tagliare i parlamentari significhi ridurre gli sprechi.
     
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    Qui il sole fa un confronto, sempre alla carlona (perché ovviamente i sistemi sono diversi), con i 28 paesi europei.
    L'italia è la terza per numero di parlamentari. Si tratterebbe di passare una o due posizioni.
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 28/1/2020, 20:56) 
    . . . come dimenticare la mortadella in Parlamento, le magliette indegne, i cori da stadio, gli striscioni, i regolamenti gettati a terra e la nutrita pattuglia di assenteisti cronici che a ogni legislatura non manca mai. E tutto questo nel contesto di un Parlamento spendaccione e spesso bypassato con il meccanismo del voto di fiducia.
    E' comprensibile che per molti italiani tagliare i parlamentari . . .

    Ma allora vedi che non c'è nulla di razionale nel taglio dei parlamentari, ma puramente un atteggiamento astioso?

    Per questa via il "taglio" non dobbiamo capire che sia semplicemente il primo passo verso il far credere che in fondo tutto il Parlamento sia un inutile spreco da tagliare?
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 29/1/2020, 07:28) 
    Per questa via il "taglio" non dobbiamo capire che sia semplicemente il primo passo verso il far credere che in fondo tutto il Parlamento sia un inutile spreco da tagliare?

    Ma infatti è così. Nel senso che siamo i soliti ipocriti, non abbiamo mai il coraggio di cambiare davvero e quindi si cambia su questioni laterali nella speranza che poi si possa davvero cambiare, senza che questo accada mai davvero.

    Oggi si parla di terza repubblica, ma in realtà siamo ancora, dal punto di vista formale, nella prima.
    Sì cambiò la legge elettorale da proporzionale in senso maggioritario perché non si riuscì a fare una vera riforma (presidenzialismo o semipresidenzialismo), ora si taglia il numero dei parlamentari, la direzione è la stessa, cercare di dare più potere al governo e meno al parlamento, ma nuovamente non si fa una riforma compiuta.
     
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