La proposta di Trump per la Palestina

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    CITAZIONE (frapalin @ 28/1/2020, 21:15) 
    Mi lascia sconcertato il piano di pace proposto da Trump per la Palestina: tutta Gerusalemme e le colonie ad Israele, mentre ai palestinesi andrebbero uno stato locato nei territori controllati dal ANP e 50 milioni di Dollari.
    Per quanto io ritengo che i palestinesi devono avere uno stato proprio in quei territori, penso che la proposta del presidente americano sia una presa in giro per loro, soprattutto per l'esclusione di Gerusalemme Est dal territorio. Oltre che 50 milioni siano un'inezia...

    qua dicono miliardi. www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/2...estina/5688048/

    in ogni caso hanno già rifiutato i palestinesi come normale che sia se escludi Gerusalemme Est.

    Concordo che un accordo lo devono trovare, e che la Palestina debba avere un territorio proprio riconosciuto da tutti ma è molto difficile purtroppo.

    https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/pace...6-202002a.shtml
     
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    L'estrema destra israeliana, che raccoglie i consensi dei coloni, si mostra sdegnata e Netanjahu si trova ad affrontare un'opposizione interna. Il piano di Trump, che Netanjahu ha definito "una pace realistica e fattibile" è stato presentato in presenza del più che discusso premier israeliano e senza la partecipazioni di rappresentanti palestinesi. Se, e ripeto se, ci sarà un risultato al massimo sarà quello di portare, se tutto andrà bene, le parti ad un tavolo di trattative. Le relazioni tra palestinesi e americani sono interrotte da anni. Comunque è chiaro che Trump appoggia più o meno incondizionatamente Israele. Resta anche da vedere come reagiranno le altre forze in campo nella regione. Personalmente ritengo che il piano di Trump non valga il fiato sprecato a proclamarlo.
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 28/1/2020, 22:32) 
    il piano di Trump, dal punto di vista puramente degli israeliani, mi sembra eccellente.

    L'estrema destra dei coloni non è disposta ad accettare alcuna limitazione ed il piano di Trump prevede che per quattro anni non si creino nuove colonie. Inoltre rifiuta categoricamente l'esistenza di uno stato palestinese. Per questo non sarebbe d'accordo.

    CITAZIONE (frapalin @ 28/1/2020, 22:32) 
    Infinite volte si sono proposti tavoli di trattative, e quando si è raggiunto un accordo c'era sempre poi qualcuno che mandava a quel paese l'accordo. Non mi aspetto cose diverse alle prossime trattative.

    Neppure io.


    Resta anche da vedere come reagiranno le altre forze in campo nella regione.

    CITAZIONE (frapalin @ 28/1/2020, 22:32) 
    Semplice: sono tutti paesi anti-israeliani, continueranno a proclamare la distruzione.

    Non tutti, la posizione dell'Arabia Saudita è diversa, magari ambigua, certo anche in funzione antiraniana.
    CITAZIONE (frapalin @ 28/1/2020, 22:32) 
    Per dovere di cronaca non potevamo evitare di parlarne ;)

    Questo è sicuro.
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 29/1/2020, 08:46) 
    Se viene creato uno stato palestinese in territori non di Israele non capisco quale problema ci sia, anzi dovrebbe essere (almeno in teoria) garanzia di maggiore stabilità.

    Il problema è che i coloni israeliani hanno creato e intendono creare i loro abitati nelle zone palestinesi e non hanno nessuna intenzione di rinunciarci e l'unica forma di stabilità cui mirano è quella delle armi.

    Edited by Oskar - 29/1/2020, 21:53
     
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    Certo, se ci fosse la volontà, ma Netanjahu ha bisogno dei voti della destra fondamentalista.
     
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    Temo proprio che né tu né io possiamo fare qualcosa e la proposta di Trump, che forse potrebbe fare qualcosa, non mi pare abbia possibilità alcuna di risolvere la situazione che si trascina da molti decenni.
     
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    Continuo a trovare tutto ciò folle, e assurdo. Il mettere nella stessa frase "proposta per la pace" e "Gerusalemme capitale unita dello Stato di Israele" significa non aver capito nulla situazione sociale e politica che vive quella zona di mondo da decenni e decenni. Affrontare queste tematiche con superficialità è l'errore peggiore.
    Non nascondo la mia simpatia verso i palestinesi, ma l'accordo proposto è assolutamente inaudito e incondivisibile.
     
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    La situazione in Terra Santa è a mio avviso chiara.
    Gli israeliani sono in una posizione di forza tale per cui non hanno alcun interesse a un accordo di pace che preveda la costituzione di uno Stato palestinese. Vogliono semplicemente l'intero territorio, che continuano a occupare poco alla volta attraverso l'azione dei coloni, infischiandosene di ogni condanna internazionale.
    I palestinesi sono in una posizione di estrema debolezza e ormai qualsiasi piano di pace che preveda uno Stato palestinese con confini inviolabili sarebbe per loro un trionfo, ma non possono accettare un accordo che preveda una Gerusalemme interamente israeliana.
    Di conseguenza nessun piano di pace andrà mai a buon fine e quella di Trump è una boutade senza senso.
    Gli israeliani confineranno i palestinesi in aree sempre più ristrette e invivibili sul modello della striscia di Gaza, come hanno sempre voluto fare, e si prenderanno tutto. A ogni atto di violenta disperazione dei palestinesi risponderanno con carneficine e il mondo occidentale continuerà a chiudere un occhio, se non entrambi.
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 29/1/2020, 22:05) 
    il mondo occidentale continuerà a chiudere un occhio, se non entrambi.

    Purtroppo, almeno per quanto riguarda la Germania, il peso della responsabilità storica dei massacri nazisti impedisce una visione ed un discorso obbiettivo, e in Israele ci sono molti, certo non tutti, che ne approfittano.

    Va poi considerata fa funzione geopolitica di Israele, avamposto occidentale nel territorio.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 29/1/2020, 22:09) 
    CITAZIONE (Oskar @ 29/1/2020, 22:05) 
    il mondo occidentale continuerà a chiudere un occhio, se non entrambi.

    Purtroppo, almeno per quanto riguarda la Germania, il peso della responsabilità storica dei massacri nazisti impedisce una visione ed un discorso obbiettivo, e in Israele ci sono molti, certo non tutti, che ne approfittano.

    Va poi considerata fa funzione geopolitica di Israele, avamposto occidentale nel territorio.

    Condivido tutto.
    Il primo punto riguarda maggiormente i Paesi europei, con la Germania in testa, il secondo gli Stati Uniti.
     
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    Non che dall'altra parte le carneficine non le facciano, con i razzi lanciati sulle città e i passeggeri degli autobus dilaniati dai kamikaze.

    Certo. E vorrei che fosse chiaro che difendere, come faccio, le ragioni storiche dei palestinesi non vuol dire giustificare certi atti.

    CITAZIONE
    Hai mai visto qualcuno in giro per il mondo che rispetta le condanne?

    Tutto dipende se a esse seguono o meno degli atti concreti. Israele ha sempre saputo che non aveva nulla da temere grazie alla solida alleanza con gli Stati Uniti.

    CITAZIONE
    Ma i palestinesi delle possibilità di firmare accordi di pace molto più convenienti ce le hanno avute, eppure non le hanno mai accettate.

    Hanno avuto la possibilità di firmare accordi di pace molto migliori della proposta Trump: vero.
    Hanno avuto la possibilità di firmare accordi di pace equi: mai. Fin dal piano di partizione della Palestina del 1947 agli arabi sono state prospettate solo soluzioni palesemente sbilanciate a favore di Israele. Nel 1947 c'erano in Palestina quasi 1 milione e mezzo di arabi e solo poco più di mezzo milione di ebrei, eppure lo Stato ebraico nel piano dell'ONU si estendeva per il 56% del territorio della regione e comprendeva la maggior parte delle terre coltivabili.

    CITAZIONE
    Purtroppo nessuno è disposto a concedere niente e si rimarrà sempre distanti.
    Anche perché chi tenta di trovare davvero la pace finisce poi assassinato (vedi Rabin)

    Non si può pensare che ci sia una vera trattativa se lo squilibrio di forze è così colossale.
    Da una parte c'è uno Stato con un esercito forte, alleato di ferro della prima potenza del mondo, che si sta espandendo grazie ai coloni e che vuole tutto. Dall'altra una comunità disperata e sfaldata, confinata ogni giorno in aree più piccole e con alleati che fanno fatica a gestire i propri stessi territori.
    Rabin, con Shimon Peres, è stato l'unico leader israeliano che si è impegnato davvero per la pace ed è stato ucciso da un fondamentalista ebraico, un colono che di compromessi non ne voleva sapere.

    Edited by Oskar - 31/1/2020, 18:57
     
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  12. BluEmme
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    Secondo me è inutile scervellarsi per trovare compromessi adeguati. La soluzione "a due stati" è impraticabile perché uno stato palestinese, semmai dovesse nascere:
    - non avrebbe continuità territoriale (e il muro israeliano ha già tagliuzzato il territorio prima che lo facciano degli eventuali trattati);
    - non avrebbe un suolo coltivabile (quello toccherebbe all'altro stato, ovviamente);
    - non avrebbe acqua (guardate le cartine... guardacaso la striscia che costeggia il Giordano spetta sempre agli israeliani);
    - non potrebbe avere un esercito (ma figuriamoci!)
    Dunque sarebbe al 100% dipendente da Israele, per cibo, energia, sicurezza. Non ha senso. Israele deve dare a tutti i palestinesi la cittadinanza e dargli le case, il lavoro e i servizi come fa con tutti i suoi cittadini. Quella sarebbe l'unica soluzione logica.
     
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    Salve a tutti.
    A mio parere, per trovare un accordo tra israeliani e palestinesi bisognerebbe prima di tutto ritornare ai confini esistenti prima della guerra dei sei giorni (5-10 giugno 1967), cioè concedere oltre alla striscia di Gaza anche l’intera Cisgiordania e Gerusalemme Est all’autorità nazionale palestinese eliminando totalmente gli insediamenti dei coloni israeliani ivi esistenti, e poi i due stati, Israele e Palestina araba, dovrebbero riconoscersi a vicenda (“Terra in cambio di pace”).
    Per una corretta informazione è bene far presente quanto segue:
    1) l’autorizzazione alla creazione degli insediamenti dei coloni israeliani in tali territori occupati con la guerra dei sei giorni, venne concessa dopo il 1977 quando vinse le elezioni il partito nazionalista “Likud” con a capo Menachem Begin, ponendo fine all’egemonia del partito laburista che durava dal 1948, anno della fondazione di Israele. In precedenza i governi presieduti dal partito laburista si erano sempre opposti alla creazione di tali insediamenti.
    2) Nel luglio 1967 (qualche settimana dopo la fine della guerra dei sei giorni), l’ormai anziano David Ben Gurion (1886-1973), fondatore di Israele nel maggio 1948 e prima persona a ricoprire l’incarico di primo ministro del suo Paese, avvertì con molta preveggenza: “Andiamocene da quei territori, non riusciremo a tenerli.”.
    Alla prossima.
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  14. BluEmme
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    CITAZIONE (frapalin @ 6/2/2020, 17:37) 
    I terroristi palestinesi non si fanno attendere: a Gerusalemme 12 militari israeliani sono stati travolti da un auto, uno di loro è grave.
    L'attentato è stato rivendicato da Hamas come risposta al piano proposto da Trump.
    Che accordi si vogliono prendere con queste bestie?

    Ma i termini terroristi palestinesi e palestinesi non sono sinonimi. Esattamente come camorrista napoletano non è sinonimo di napoletano...
     
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    Come i coloni israeliani fondamentalisti e ultra nazionalisti non sono gli,israeliani.
     
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20 replies since 28/1/2020, 21:15   549 views
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