Il diritto ad essere blasfemi (secondo la Francia)

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    È da tempo che si parla del diritto di criticare fino anche ad essere blasfemi in Francia.

    Qualche giorno fa Macron, in riferimento ad un episodio che vede come protagonista una giovane adolescente minacciata di morte, affermò che la blasfemina non è un crimine. La giovane sul suo profilo Instagram pubblicava video in cui parlava del suo essere omosessuale, tra i commenti qualcuno la apostrofò coi soli epiteti dispreggiativi che si rivolgono alle donne e lei rispose con un video in cui usava termini più che volgari nei confronti dell'Islam. A causa di ciò ricevette minacce di morte, poi furono divulgati i suoi dati personali (dove viveva, dove andava a scuola, ...) e fu messa sotto scorta e trasferita di scuola.

    Non sono favorevole per la pena di morte, ma non è un diritto essere blasfemi, insultare simboli religiosi o altro. In Francia è un diritto dire quello che ha detto sulle religioni, ma se insulta il fedele allora viene considerato reato perchè si configura come incitamento all'odio religioso.

    Quel che ha detto lo trovo molto grave e mi disturba che nessuno glielo insegni e glielo faccia capire. Guardavo un video che parlava di questa faccenda ed uno nei commenti riprendeva le stesse espressioni usate dalla ragazza, vado per segnalarlo e non c'è una motivazione confacente alla mia richiesta.

    Su Twitch bannano una ragazza per un cosplay dove si scurisce il volto ed il corpo per assomigliare al suo personaggio preferito di un videogioco, considerandola una forma d'odio razziale, e poi dire oscenità su Dio è un diritto ed io stessa non so come segnalarle. È sbagliato vedere il razzismo nella semplice mimesi, che è anche una forma di adulazione, ma lo è soprattutto permettersi di dire certe oscenità nei confronti di Dio.

    Io mi dissocio dal laicismo francese che si convince di rispettare tutti, ma non rispetta nessuno.
     
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    Francamente a me fa piuttosto un gran imbarazzo linguistico-culturale questa sopravvalutazione dell'espressione di diritti individuali, come se certi aspetti di prudente equilibrio giuridico del nostro modo di intendere la società (e anche se magari faticosamente conquistati) costituissero non un termine di riferimento estremo ma una prerogativa del singolo gioiosamente esercitabile a piacimento.

    Semplicemente nei Paesi più progrediti la blasfemia non è punibile, perché punirla sarebbe cosa ben più grave -in termini di coercizione dell'individuo- che soffertamente tollerarla, e in molti altri -come da noi- lo è solo assai blandamente (e comunque in termini non penali).

    Mi terrei strette -dove esistono- queste basilari forme di civiltà giuridica e di presupposto laico dell'esercizio dei poteri dello Stato. Piuttosto sarei più prudente nell'utilizzo della parola diritto. O davvero vogliamo far passare l'idea che tutto ciò che non si punisce è un diritto?
     
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    Il reato limita il diritto di parola, quindi si, ciò che non è punibile è tuo diritto esprimerlo.
     
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    Sarà che io ho una visione molto micragnosa dei diritti ed anche un certo sospetto per ogni costruzione ideale che della enunciazione di diritti fa inflazione senza ritegno, perciò ammetto che potrei essere io quello strano, ma non credo che sia una buona idea dire che se una cosa non è punita, allora è un diritto.
     
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    Esiste il diritto alla libertà di parola, le uniche limitazioni a tale diritto sono quelle previste dalla legge, che possono essere incitamento all'odio razziale, nazionale o religioso.

    Per il diritto internazionale devono sottostare ad alcune condizioni:
    1- devono essere specificate dalla legge
    2- devono perseguire un determinato scopo legittimo
    3- devono essere proporzionate al raggiungimento del medesimo

    Quindi se esiste il diritto alla libertà di parola, se gli unici limiti sono quelli stabiliti per legge, allora ciò che non costituisce reato è tuo diritto dirlo.

    Il fatto che sia un tuo diritto non significa che sia giusto dirlo però.
     
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    Vedi che faccio bene a diffidare dei diritti?
     
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    Non so che pensino o dicano in merito i giuristi, ma a mio avviso tra non perseguibilità e diritto vi è una differenza. Un'azione può non essere perseguibile senza essere lecita e senza tanto meno rappresentare un diritto. Ad esempio i minori sono, sino ad una certa età non perseguibili, lo stesso vale per persone "incapaci di intendere e volere", questo non implica che ne derivi un diritto. Ed esistono altri esempi in cui un'azione non è lecita ma non viene, per diversi motivi, sanzionata.
    Concordo con LA.
    Per quanto riguarda la blasfemia si tratta inoltre di definire in che essa consista. Se io, ad esempio, nego che Cristo o Maometto siano stati assunti in cielo, qualcuno potrà accusarmi di blasfemia, altri accettare che la mia opinione diverga dalla loro. Diverso è quando esprimo la mia opinione in maniera offensiva per altri, e questo vale sia in campo religioso che in ogni altro. E qui sta a mio avviso il limite: la critica, la manifestazione del proprio pensiero, sono un diritto inalienabile, come inalienabile è la dignità di ognuno (art. 1 della Legge Fondamentale tedesca), che viene prima di ogni altro diritto.

    Edited by dceg - 14/2/2020, 13:14
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 14/2/2020, 12:55) 
    Vedi che faccio bene a diffidare dei diritti?

    In particolare quando si parla solo di diritti senza considerare i doveri.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 14/2/2020, 12:59) 
    Non so che pensino o dicano in merito i giuristi, ma a mio avviso tra non perseguibilità e diritto vi è una differenza. Un'azione può non essere perseguibile senza essere lecita e senza tanto meno rappresentare un diritto. Ad esempio i minori sono, sino ad una certa età non perseguibili, lo stesso vale per persone "incapaci di intendere e volere", questo non implica che ne derivi un diritto. Ed esistono altri esempi in cui un'azione non è lecita ma non viene, per diversi motivi, sanzionata.
    Concordo con LA.
    Per quanto riguarda la blasfemia si tratta inoltre di definire in che essa consista.

    Non perseguibile non ha niente a che fare con i diritti, ma con la colpevolezza. Per essere colpevoli bisogna avere capacità di intendere e di volere. Se tu ammazzi qualcuno da sonnambulo non sei responsabile per quell'omicidio. I minori non è che non sono responsabili, altrimenti non avremmo il tribunale minorile, ma a causa della immaturità e della non formata coscienza, devono essere giudicati in maniera diversa.

    Il problema non è il diritto, ma la legge. Dire che è una conquista non perseguire tali parole, potrebbe esserlo altrettanto non perseguire il bullo che vessa con insulti il debole con problemi.

    Non è una conquista dei paesi civili, è una sconfitta, è come dire al bullo di continuare con la propria condotta perchè altrimenti sarebbe coercizione. :doh:

    La legge impone le cose? Le cose devono essere liberamente sentite? Ok, allora potete buttare il diritto penale, civile, etc. perchè proprio perchè non si sente sbagliata una cosa si scrivono leggi, molti non rubano solo per non finire in carcere, non tutti perchè credono che non debba essere fatto.

    A prescindere da tutto è ovvio che una eventuale legge sulla blasfemia debba essere pensata definendo cosa sia blasfemo.

    Quel che è stato detto in questo caso lascia pochi dubbi sull'offesa.

    Edited by nonmite - 14/2/2020, 13:54
     
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    Questo articolo è interessante, riguarda vari reati o illeciti amministrativi. Ogni paese ha le sue posizioni a riguardo, addirittura gli USA ritengono che perseguire la blasfemia sia anticostituzionale. Come si suol dire: paese che vai, usanze che trovi.

    www.diritto.it/la-bestemmia-o-blas...ne-e-caratteri/
     
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    Il caso da cui ha preso inizio questa discussione ha certe analogie con quello di alcuni anni fa, che fu discusso qui.
     
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    CITAZIONE (nonmite @ 14/2/2020, 11:04) 
    È da tempo che si parla del diritto di criticare fino anche ad essere blasfemi in Francia.

    Qualche giorno fa Macron, in riferimento ad un episodio che vede come protagonista una giovane adolescente minacciata di morte, affermò che la blasfemina non è un crimine. La giovane sul suo profilo Instagram pubblicava video in cui parlava del suo essere omosessuale, tra i commenti qualcuno la apostrofò coi soli epiteti dispreggiativi che si rivolgono alle donne e lei rispose con un video in cui usava termini più che volgari nei confronti dell'Islam. A causa di ciò ricevette minacce di morte, poi furono divulgati i suoi dati personali (dove viveva, dove andava a scuola, ...) e fu messa sotto scorta e trasferita di scuola.

    Non sono favorevole per la pena di morte, ma non è un diritto essere blasfemi, insultare simboli religiosi o altro. In Francia è un diritto dire quello che ha detto sulle religioni, ma se insulta il fedele allora viene considerato reato perchè si configura come incitamento all'odio religioso.

    Quel che ha detto lo trovo molto grave e mi disturba che nessuno glielo insegni e glielo faccia capire. Guardavo un video che parlava di questa faccenda ed uno nei commenti riprendeva le stesse espressioni usate dalla ragazza, vado per segnalarlo e non c'è una motivazione confacente alla mia richiesta.

    Due video sull'argomento

     
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    Grazie Chipko, avevo evitato accuratamente di riportare quanto aveva detto per non diffonderlo, però hai egregiamente sopperito ai miei tentativi di non divulgare insulti quando non necessari ai fini della discussione.

    Ps era uno dei commenti di quei video che non trovavo come segnalare.
     
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    CITAZIONE (nonmite @ 14/2/2020, 15:35) 
    Grazie Chipko, avevo evitato accuratamente di riportare quanto aveva detto per non diffonderlo, però hai egregiamente sopperito ai miei tentativi di non divulgare insulti quando non necessari ai fini della discussione.

    Ps era uno dei commenti di quei video che non trovavo come segnalare.

    Insulti? Non mi pare che Shy insulti qualcuno.
     
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    CITAZIONE (mr.chipko @ 14/2/2020, 16:01) 
    Insulti? Non mi pare che Shy insulti qualcuno.

    No ma riporta le parole testuali espresse.

    Lo scopo del suo canale è diffondere e commentare e quindi è anche giusto, non è corretto riportarle ai fini della discussione qui.

    Un conto è parlare in un forum o in un altro contesto del litigio Morgan e Bugo ed un altro è umiliare Bugo riportando parola per parola quel che ha detto di lui Morgan (per quello basta Morgan). Con internet ripostare il video, fare uno screenshot di una conversazione, divulgare una registrazione o riportare parola per parola tutte le brutture espresse sta diventando pericolosamente cosa normale.

    Se volevi esprimere un tuo parere potevi evitare di postare video o articoli che riportavano gli insulti espressi. Come puoi leggere io non ho mai specificato chi e cosa avesse detto, sono del parere che una bruttura basta che sia detta una volta e non riportata ogni volta che se ne vuol parlare.

    D'altronde i giornali hanno l'accortezza di non riportare nome e cognome di chi l'ha detta, non capisco perchè non si possa avere la medesima accortezza nel non riportare cosa ha detto, forse non è cosa da chiedere ai giornali, ma a chi commenta si.

    Ovviamente questo tranne se per te non è una bruttura, offesa, ma uno legittimo scambio di opinioni.

    Edited by nonmite - 14/2/2020, 16:33
     
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