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La discussione sui diritti del fanciullo è focalizzata su Montanelli. Mi sposto dunque un po' OT per chiedere cosa ne pensate delle contestazioni alla sua statua per via dei suoi comportamenti sessuali.
Sono dell'idea che vada lasciata dov'è e in pace. Non per simpatia o stima nei suoi confronti, sia professionali che di vita, ma in base all'ovvia considerazione che si tratta di una "fonte" storica. E trovo aberrante la pretesa di scegliere quali "pezzi" del passato è il caso di cancellare dalla memoria. -
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Sono pienamente d’accordo. Le statue, a parte forse qualcheduna dii eminente significato politico, Mussolini, Stalin ecc., sono per me più testimonianza storica, elementi d’arredo urbano e vanno lasciate dove sono. La contestazione delle idee, spesso doverosa, è da farsi in altra sede, non coi secchi di colore.
Inoltre, sempre a mio avviso, il problema non è, o non è tanto l’età della giovane, ma il suo stato di quanto meno semi schiavitù, che pare non disturbasse punto neppure il Montanelli del 2000. Si sa che gli italiani non erano razzisti, almeno a casa loro.. -
.. . . Le statue, a parte forse qualcheduna dii eminente significato politico, Mussolini, Stalin ecc., sono per me più testimonianza storica, elementi d’arredo urbano e vanno lasciate dove sono. . .
Non sono d'accordo.
Statue, lapidi e monumenti vari su suolo pubblico hanno una funzione di esempio: sono modelli che noi additiamo come positivi.
E indubitabilmente come tali vengono compresi da chiunque.
Può anche non essere necessario che la persona la cui memoria viene onorata in quel modo sia un vero e proprio "santo" della religione civile sotto ogni aspetto, però deve inequivocabilmente rappresentare una virtù esemplare e se davvero emergesse qualcosa di orrendamente riprovevole nella sua biografia dovrebbero, statua, lapide o monumento che fossero, essere rimossi senza troppe incertezze dalle strade e dalle piazze, al massimo si mettessero in un museo.
Nel caso in questione io ritengo che si stiano sul personaggio in discussione spargendo cattiverie ed erronee interpretazioni -magari mi sbaglio- ma tanto per essere chiaro trovo inaccettabile che si faccia tanta gazzarra contro la statua di un intellettuale laico e dalla schiena dritta -odiato compattamente da tutto il mondo ex-comunista e non amato da quello clericale, oltre a varie antipatie in gruppi di potere qua e là- mentre l'ignobile monumento al maresciallo Graziani non si riesce a buttarlo giù nemmeno con le sentenze dei tribunali e le lapidi in onore del re Umberto (non solo il responsabile morale quando non vero e proprio mandante delle repressioni violente di fine Ottocento, ma anche il promotore dell'iniziativa coloniale italiana in Africa) per un malinteso senso di "storicità" vengono in questi ultimissimi anni persino ricollocate dove erano state in precedenza rimosse (come nel recente caso della facciata del palazzo comunale di Bologna).
Ah, fosse per me farei sparire dalla via dei Fori a Roma e dalla piazza Tre Martiri di Rimini (che vergogna proprio in quella piazza!) e da qualunque altro simile luogo anche le statue del golpista Giulio Cesare, vedete un po' voi.. -
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Non mi piace il vandalismo, se devono essere rimosse, lo devono per scelta democratica. A Catania abbiamo le statue decapitate di Ferdinando I e Ferdinando II di borbone di garibaldina memoria appena entri in città dal porto. È storia anche la decapitazione scultorea a sua volta.
Le statue sono celebrative per chi le erige e col passare del tempo ricordo di un passato per chi le vede. Vanno celebrati personaggi anche di dubbia moralità? Beh, da questo punto di vista sono del parere di mio fratello: non vanno rimosse se non si celebra la dubbia moralità. Sono contraria al fatto che certe malattie abbiano i nomi dei ricercatori nazisti che fecero quelle scoperte in campo medico torturando i prigionieri dei campi di concentramento, onore che non meritano e che equivale ad una "celebrazione accademica". Non sono contraria alle statue di chi si è distinto per altro e viene celebrato per quello, anche se il peggior uomo in altri ambiti.
Ciò non toglie che è un diritto delle persone elevare o togliere dagli onori dell'altare chiunque vogliano. Se facessero una statua ad un politico e poi si scoprisse che era pappa e ciccia con Riina, magari in un periodo di ampia tolleranza della mafia potrebbe essere tollerato, in un periodo di lotta contro di essa e profonda avversione per essa no.
Su Montanelli non penso che si siano rivolte accuse infondate o mal interpretazioni, anzi penso che molti sono caduti vittime del suo giustificazionismo ad oltranza.
Eccoti in sintesi la mia storia, la storia di una illusione e di una delusione, che furono un po’ quelle di quasi tutta la mia generazione. La vicenda coniugale della sposa abissina rientra nell’illusione.
Io volevo diventare un abissino, e lo feci adeguandomi ai costumi matrimoniali locali. Cioè comprai (500 talleri) la mia Destà (così si chiamava) dal padre, cui partendo la restituii con un po’ di dote (tutti i miei risparmi) che le consentirono di trovare subito un altro marito nella persona di un mio graduato (bulukbashi) di nome Gheremedin, che al suo primo nato - ma nato due anni dopo il mio rimpatrio - dette il nome mio.
Oggi io ripenso a questo mio passato con nostalgia non delle cose che feci, ma dell’entusiasmo con cui le feci, e comunque senza vergogna. Mi feci complice di un errore, ma lo commisi in buona fede e senza trarne alcun vantaggio. Anche tu, ragazzo mio, commetterai i tuoi bravi errori. Ti auguro di poterci un giorno ripensare come me, senza arrossirne."
www.google.com/amp/s/www.gonews.it...enne-desta/amp/
Voleva essere abissino in realtà, poverino un nostalgico dell'entusiasmo con cui sbagliava come lui, vittima di una mentalità che condanna i rapporti con minorenni venduti, quando nel 1930 era la mentalità in voga sul suolo patrio. Non avete capito niente, si voleva immergere completamente nella cultura locale, magari chissà, stava svolgendo degli studi antropologici sulle tribù africane.
Poi Lavori Archeologici ci racconterai queste invenzioni che sono state fatte sul suo conto, io considererei anche una diagnosi di narcisismo postumo.
Edited by nonmite - 17/6/2020, 20:04. -
.se davvero emergesse qualcosa di orrendamente riprovevole nella sua biografia dovrebbero, statua, lapide o monumento che fossero, essere rimossi senza troppe incertezze dalle strade e dalle piazze, al massimo si mettessero in un museo
Qui siamo d'accordo. La sottolineatura è mia.
Quanto a Giulio Cesare, se le sue statue sono d'epoca moderna, messe lì per scopi politici nell'ambito di una "riromanizzazione", allora va bene rimuoverle, se fossero degli originali il discorso è diverso.. -
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Per me non cambia niente: via dalle strade e dalle piazze e se proprio proprio c'è una valenza artistica, allora in museo, non sulla pubblica via.
Comunque quel paio che ho citato sono di XX sec. (decidi tu come risolvere il problema di stabilire quale sia la soglia per determinare quando un manufatto sia "moderno" oppure "storico").
Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 17/6/2020, 20:08. -
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Non credo proprio che ci siano statue coeve di Giulio Cesare ancora in situ! È dell’altro Giulio ce ne sono? . -
.Non credo proprio che ci siano statue coeve di Giulio Cesare ancora in situ! È dell’altro Giulio ce ne sono?
Andreotti?. -
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Ecchisennò? . -
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Prima o poi immagino che comparirà pure quella nel transatlantico. . -
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È un nome comune, da Giulio Cesare ad Andreotti il nesso poteva essere solo quel che ho scritto io.Prima o poi immagino che comparirà pure quella nel transatlantico.
Non l'ho capita.. -
.. . . Le statue, a parte forse qualcheduna dii eminente significato politico, Mussolini, Stalin ecc., sono per me più testimonianza storica, elementi d’arredo urbano e vanno lasciate dove sono. . .
Non sono d'accordo.
Statue, lapidi e monumenti vari su suolo pubblico hanno una funzione di esempio: sono modelli che noi additiamo come positivi.
E indubitabilmente come tali vengono compresi da chiunque.
Può anche non essere necessario che la persona la cui memoria viene onorata in quel modo sia un vero e proprio "santo" della religione civile sotto ogni aspetto, però deve inequivocabilmente rappresentare una virtù esemplare e se davvero emergesse qualcosa di orrendamente riprovevole nella sua biografia dovrebbero, statua, lapide o monumento che fossero, essere rimossi senza troppe incertezze dalle strade e dalle piazze, al massimo si mettessero in un museo.
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Ah, fosse per me farei sparire dalla via dei Fori a Roma e dalla piazza Tre Martiri di Rimini (che vergogna proprio in quella piazza!) e da qualunque altro simile luogo anche le statue del golpista Giulio Cesare, vedete un po' voi.
Per carità: ci troveremmo come nel distopico 1984! Dove la memoria storica viene continuamente modificata facendo sparire le fonti avverse perché la "narrazione" sia consona alla temperie del momento.
Si possono comprendere (non giustificare) gli abbattimenti a fine dittature, guerre e simili, ma la conservazione della memoria storica è per principio doverosa. Occorre piuttosto fornire strumenti di comprensione e critica. Il foro italico, per es., così palesemente celebrativo del fascismo (dei cui monumenti è tuttora cosparsa la penisola), non andrebbe certo demolito, ma corredato di materiali visivi adeguati.
La statua di Montanelli potrebbe essere affiancata da una targa (mini) biografica che, senza commenti inappropriati, citi anche le sue "nozze" africane.. -
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Ma mica togliere una statua significa eliminare dai libri di storia quel che fece.
Allora perchè non ci stracciamo le vesti per la mancata statua di Giulio Andreotti?
La statua celebra, se tu quella persona non la vuoi celebrare più, la statua la togli, senza che qualcuno ti debba accusare di revisionismo storico. Poi lo si è sempre fatto, si sono cambiati anche i nomi alle città, oggi non si va a Stalingrado, ma a Volgograd, anche questo è fare la storia, non cancellarla. Nei libri di storia troverai ancora la battaglia di Stalingrado, l'Unione Sovietica, etc.
Il revisionismo storico è tutt'altra cosa, nel libro di Orwell il passato lo si cancellava direttamente dai libri di storia.
Questo è quello che vedo io ogni giorno come lascito del passato, forse Ferdinando I di Borbone in foto.
Comunque non toglierei la statua di Giulio Cesare.. -
.Ma mica togliere una statua significa eliminare dai libri di storia quel che fece.
Esatto.Allora perchè non ci stracciamo le vesti per la mancata statua di Giulio Andreotti?
Forse perché abbiamo di quel personaggio un giudizio negativo?. . . quello che vedo io ogni giorno come lascito del passato, forse Ferdinando I di Borbone in foto.
Rende benissimo l'idea: che sia di monito per sempre, traditore e persecutore del proprio Popolo.
Non sono sicurissimo però che sia la foto del tiranno giusto: in quella serie di statue catanesi fu mozzata la testa anche ad altri di quella famiglia; del resto lui nel '99 lo aveva fatto, e non per immagini, a molte delle nostre.
Giulio Cesare no, ma Indro Montanelli forse sì? Strana scala valoriale.
E va bene, togliamole tutte allora: lasciamo solo dei modelli di virtù civile additabili a chiunque e comunque la pensi come inequivocabilmente positivi..