Elezioni presidenziali USA 2020

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    Un pò di nuove notizie dagli USA:

    1) In un collegio della camera della Louisiana vi era stato un ballottaggio tra 2 candidati Repubblicani.
    A vincere col 62% era stato Luke Letlow.
    Però adesso è deceduto a soli 41 anni per Covid senza entrare in carica.
    220px-Luke_Letlow_%28cropped%29

    2) Un deputato Repubblicano del Texas,Louie Gohemrt,ha presentato un esposto ad un giudice federale del Texas.
    Con lo scopo di rendere incostituzionale la legge per cui durante la conta dei voti elettorali per le presidenziali
    il vice-presidente ha un ruolo solo cerimoniale.
    E per fare si che invece il vice-presidente possa a piacimento rigettare tutti i voti elettorali che vuole.
    (Pence ha già detto che non farà mai una cosa simile)
    220px-Louie_Gohmert_official_photo_2

    3) Per i sondaggi sulla Georgia adesso sarebbero avanti di poco i Democratici:

    DAVID PERDUE (R, incumbent) vs JON OSSOFF (D)
    Perdue +1 (Reconnect Research/Probolsky Research, 1.027 LV)
    Perdue +1 (InsiderAdvantage, 500 LV)
    Ossoff +5 (SurveyUSA, 600 LV)
    Ossoff +2 (RMG Research, 1417 LV)
    Media: Ossoff +1.25

    KELLY LOEFFLER (R, incumbent) vs RAPHAEL WARNOCK (D)
    Warnock +1 (Reconnect Research/Probolsky Research, 1.027 LV)
    Warnock +2 (InsiderAdvantage, 500 LV)
    Warnock +7 (SurveyUSA, 600 LV)
    Warnock +1 (RMG Research, 1.417 LV)
    Media: Warnock +2.75

    4) Trump parla di 205mila voti in più in Pennsylvania rispetto agli elettori.
    Però in Pennsylvania ci sono 9,1 milioni di elettori registrati,ed i votanti sono stati solo 6,9 milioni.
    Però così ho recuperato i dati divisi per tipologia della Pennsylvania:

    Nel solo voto in presenza Trump aveva preso il 65,1% e Biden il 33,6%.
    2,7 milioni di voti Trump e 1,4 milioni Biden.
    Ma nel voto postale era 2 milioni di voti Biden e 600mila Trump.
    76,2% del voto postale a Biden e 22,8% Trump.

    Quindi si un netto vantaggio di Biden nel voto postale,ma distante da risultati definiti dalla campagna di Trump statisticamente impossibili di 97% a 3%.
    (risultati simili ci saranno stati nel voto postale di Philaldelphia,ma è giustificato dal fatto che è una città che vota molto Democratico,se in uno stato
    dove il risultato complessivo è di 50% a 48,8% tra Biden e Trump il voto postale è invece 76% a 23%,è naturale che a Philadelphia Biden nel voto
    postale possa avere superato il 90%,che lì il dato complessivo è del 81,4% Biden e 17,9% Trump)

    Quindi:
    Biden: 1,4 milioni voto in presenza + 2 milioni voto postale + 50mila voti provvisori = 3,45 milioni di voti totali in Pennsylvania.
    Trump: 2,7 milioni di voto in presenza + 600mila voti postali + 50mila voti provvisori = 3,35 milioni di voti totali in Pennsylvania.
    Ecco come si è arrivati al leggero vantaggio di Trump in quello stato decisivo.

    Infatti alla fine Biden ha vinto la Pennsylvania non di tantissimo,50% a 48,8%.
     
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    Ormai nella politica americana domina il trash dei repubblicani pro-trump:
    https://www.dailymail.co.uk/news/article-9...ring-squad.html

    Per dire l'avvocato trumpista Lin Wood sostiene che il vice-presidente Mike Pence dovrebbe essere arrestato per tradimento e che così rischierebbe la fucilazione tramite plotone di esecuzione.
    Il "tradimento" di Pence consisterebbe nel non cercare di ribaltare la vittoria di Biden.
    Per Wood anche il governatore della Georgia Brian Kemp andrebbe arrestato.
    Per le stesse motivazioni,avrebbe ratificato la vittoria di Biden in quello stato.
    E che a questo punto sarebbe Mike Pompeo a risolvere la situazione,essendo un "donatore" di verità.

    Alcuni osservatori hanno avanzato dubbi sulla salute mentale dell'avvocato Wood dopo queste dichiarazioni.

    Si ritiene che Wood sia un sostenitore delle teorie di QAnon,e spesso è apparso assieme a Sidney Powell,quella del Kraken.

    Poi parrebbe che almeno 140 dei 210 deputati Repubblicani possano votare contro l'elezione di Biden.
    Quindi le teorie folli di Trump sarebbero seguite da buona parte del partito repubblicano.

    Il paragone con contestazioni dei Democratici in passato non tiene.
    In passato solo piccoli gruppi dell'estrema sinistra sostenevano presunti brogli dei repubblicani,come nel 2004 che W Bush
    avesse alterato i voti in Ohio o che nel 2016 trump avesse vinto negli stati incerti grazie ad Hacker russi che avessero manipolato
    i dati nelle macchine del voto.
    Kerry e la Clinton ed il grosso del Partito Democratico non sostennero certo queste teorie.
    Invece adesso le folli teorie dei complottisti sono diventate la ragion d'essere di questo partito repubblicano piegato a trump.
     
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    Questo è uno degli aspetti della questione, l'altro è questo.
     
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    CITAZIONE (Antonio76 @ 2/1/2021, 09:45) 
    Poi parrebbe che almeno 140 dei 210 deputati Repubblicani possano votare contro l'elezione di Biden.
    Quindi le teorie folli di Trump sarebbero seguite da buona parte del partito repubblicano.

    140 sarebbero veramente tanti. Considerando che il Partito Repubblicano sta cercando di defilarsi ormai definitivamente da Trump e ritornare ad assumere la forma di un partito vero, così tanti voti contro Biden sarebbero un colpo enorme per la dirigenza dei repubblicani, il plenipotenziario McConnell su tutti. McConnel che è stato di fatto il leader del partito negli ultimi 13 anni, si augura che non vi siano voti contro l'elezione di Biden, ed in questi ultimi giorni di legislatura sta facendo di tutto per ostacolare Trump. In primis ha fatto sì che i 2/3 del congresso votassero contro il veto imposto da Trump alla legge di bilancio sulla difesa, come segnalato da dceg, e poi da burocrate navigato, ha affossato (probabilmente) la proposta di Trump di aumentare degli assegni di sostegno ai cittadini da 600 a 2000 dollari, proposta condivisa anche da buona parte dei democratici, ma non dai repubblicani non trumpiani, accorpandola in un disegno di legge che prevede anche cose totalmente indigeste ai dem, come la creazione di una commissione di indagine sui brogli elettorali. Quindi i dem voteranno contro e la proposta di Trump verrà cestinata (chissà se porrà il veto, come ultimo atto presidenziale).
    Oltretutto il voto di martedì in Georgia potrebbe essere un bagno di sangue per i repubblicani. In questi minuti Trump ha twittato che tale ballottaggio è "illegale ed invalido", così come il voto presidenziale del 3 Novembre nello stesso stato, a causa di irregolarità (cosa falsa) commesse dal Governatore Kemp (repubblicano) nel cambiare le procedure di voto. Col passare delle ore diventa sempre più probabile ciò che fino a qualche giorno fa era quasi impossibile, cioè che entrambi i seggi possano essere vinti dai democratici e pertanto questi ultimi possano avere la maggioranza di entrambi i rami del congresso nei primi 2 anni di presidenza di Biden.
    Cosa ne sarà del partito repubblicano, dopo il 20 Gennaio? La domanda ormai è questa e la risposta non so proprio quale possa essere, ormai sembra di vivere un romanzo di fantascienza.
    Potrebbe banalmente rimanere nella situazione attuale, qualche anno di scontri interni che si concluderanno con le primarie del '23, che vedrebbero vincitore, probabilmente, lo stesso Trump o un suo fedelissimo/famigliare. Con tutto il partito che si ricompatterebbe dietro di lui come successo nel 2016, almeno fino alle elezioni.
    Oppure Trump e cricca potrebbero uscire di scena, volontariamente o forzosamente (questioni legali?), ma dubito altamente che in tal caso non salterebbe fuori un/a groupie di Trump a prendere il suo posto.
    Oppure, evenienza tanto interessante quanto preoccupante, il partito potrebbe spaccarsi, in repubblicani classici e trumpiani. Di fatto Trump non è mai stato troppo allineato alla linea del Gop. Sono ormai passati 30 anni dal crollo del muro e viviamo in un'era completamente post ideologica, lo scioglimento del più iconico dei bipolarismi non è più impensabile. Ci sono anche i precedenti: se non vogliamo andare a tirare fuori il Partito Progressista di Roosevelt nei primi decenni del secolo scorso, negli anni '90 vi fu il Partito della Riforma di Ross Perrott. Chissà.
    Ormai tutto è possibile, ogni volta che Trump e/o soci twittano qualcosa sembra sempre di più di essere in un film
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 2/1/2021, 15:42) 
    Scusate una cosa: ma se i deputati possono ribaltare completamente il risultato delle elezioni, non è come mandare a quel paese la tornata elettorale?

    Allora la questione è nei fatti più complessa e meno "spaventosa". Sia Antonio che io abbiamo semplificato, parlando di "votare contro", ma non è che il congresso vota se accettare l'elezione di Biden o meno.
    Quello che accadrà il 6 Gennaio sarà che il Vicepresidente Pence, davanti a il Congresso riunito in seduta comune, leggerà i voti elettorali (i voti dei grandi elettori) ricevuti dai singoli stati. Quello che possono fare i membri del congresso è porre delle obiezioni e dire "No, quello è irregolare" etc. Se l'obiezione viene condivisa da un certo numero di senatori e rappresentanti (qua però andiamo in qualcosa che non so, non so dirti quanti, dovrei andare a cercare. Sui siti di divulgazione di massa non credo ci siano perché sono informazioni di fatto inutili, visto che potrebbe essere la prima volta nella storia in cui serva saperlo, di solito è una cerimonia formale), la singola obiezione può venire valutata da ciascuna delle due camere. Ora, quando parliamo di 140 voti contro io, e credo anche Antonio, intendessimo che quel numero di membri del congresso repubblicani hanno dichiarato l'intenzione di sostenere una o più obiezioni (gli stati più attaccati sono Pennsylvania, Wisconsin e Georgia), anche se secondo me in realtà sono molti meno. Detto questo io non credo che le obiezioni, se ci saranno, verranno nemmeno valutate perché non vedo come possano formulare delle obiezioni ammissibili. Le obiezioni direi che devono rispettare una certa forma e basarsi su un qualche tipo di accusa formale, ed essere sostenute dal concreto sospetto di irregolarità. Ad oggi queste cose non esistono, non ne han trovate in 2 mesi, dubito salteranno fuori in 4 giorni
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 2/1/2021, 15:42) 
    Scusate una cosa: ma se i deputati possono ribaltare completamente il risultato delle elezioni, non è come mandare a quel paese la tornata elettorale?

    Dovrebbe funzionare così:
    per contestare dei voti elettorali nella riunione comune del parlamento il 6 gennaio bisogna che a farlo sia almeno un esponete di ognuna delle 2 camere.
    Cioè almeno un deputato ed almeno un senatore.
    Fino a pochi giorni fa vi erano molti deputati Rep che si erano detti disposti a farlo,ma nessun senatore.
    Adesso il senatore Josh Hawley del Missouri ha detto che contesterà i risultati del voto sulla base del fatto che la legge elettorale della
    Pennsylvania sarebbe incostituzionale.(anche se tutti i gradi di giudizio hanno sconfessato questa tesi)
    https://www.lavocedinewyork.com/news/primo...ecita-continua/
    Così allora il dibattito comune sarà sospeso e per 2 ore nelle rispettive camere si discuterà della questione,ed alla fine ci sarà un voto in cui
    i singoli parlamentari saranno chiamati a decidere appunto se rigettare o no i risultati del voto.
    I voti elettorali in contestazione saranno annullati solo se entrambe le camere voteranno a favore di questa decisione.
    Alla camera i Democratici hanno 222 deputati ed i repubblicani 213,quindi lì quella mozione non dovrebbe passare e quindi
    porre fine ai tentativi trumpisti di ribaltare il voto.
    (poi dei 213 seggi repubblicani uno è vacante per la morte del deputato appena eletto,uno forse non è ancora stato definito ed uno è contestato)
    E quindi anche se al senato i 52 o 53 repubblicani votassero per l'annullamento contro i 48 Democratici non servirebbe.

    Ovviamente si spera che non tutto il partito repubblicano arrivi al punto di votare contro i risultati di libere elezioni solo per fare un piacere a trump.

    Da quello che leggo sui siti USA parrebbe che però un bel pò di deputati e senatori rep invece davvero voteranno contro i risultati delle elezioni.
    Per la camera si parte da 80-90 minimo a fino anche 140 sui 210 circa.
    Per il senato anche qui si ipotizza che più della metà dei senatori rep possa votare contro Biden.
    A favore di Biden voterebbero Rep come Romney,o la senatrice Collins.

    In generale è che il sistema istituzionale USA è potenzialmente pericoloso.
    Per il fatto che i risultati delle varie elezioni siano sottoposti a ratifica da parte di organi politici.
    Come i governatori degli stati.
    Da noi in Italia non è così.
    I risultati delle elezioni da noi sono proclamati dalla magistratura.

    Pensate ad esempio alla regione Piemonte.
    Che i risultati delle elezioni regionali del Piemonte li debba proclamare il presidente uscente.
    Con la possibilità di poterli bocciare a suo piacimento.
    Se nel 2019 Chiamparino battuto da Cirio,però non avesse ratificato la vittoria del CDX in Piemonte.

    Sarebbe assurdo,ma negli USA questo pare sia possibile.
    Ed è quello che ha tentato Trump,cioè di fare pressione sui politici locali dei repubblicani perchè negli stati in bilico non
    certificassero le vittorie di Biden.
    Però in Arizona e Georgia i governatori Repubblicani si sono rifiutati.
    Nel Michigan,Wisconsin e Pennsylvania il tentativo trumnpiano era più difficile perchè in quegli stati la maggioranza nei
    parlamenti è si del partito repubblicano,ma i governatori sono Democratici.

    Ed infine dopo questo passaggio ed il voto del collegio elettorale c'è appunto una ulteriore ratifica da parte del congresso.

    Se c'è il rispetto reciproco tra i partiti come finora avvenuto tutto ok.
    Se però la semplice ratifica dei risultati elettorali diventa oggetto di scontro politico allora possono nascere dei problemi.
    Perchè un presidente eletto che però non avesse la maggioranza in parlamento potrebbe non avere ratificata l'elezione.

    Da noi si vota e dopo lo scrutinio i risultati li proclamano i giudici e stop.

    In USA per le presidenziali invece:

    Prima si fa lo scrutinio.
    Poi i risultati dello scrutinio debbono essere certificati dai governatori degli stati.
    Poi i grandi elettori eletti devono effettivamente votare il candidato Presidente.
    Poi il risultato del voto dei grandi elettori va confermato dal parlamento.

    Un pò troppi passaggi nel sistema USA.
    Funziona se appunto c'è il rispetto reciproco,sennò il sistema potrebbe andare in sofferenza.
     
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    In generale è che il sistema istituzionale USA è potenzialmente pericoloso.
    Per il fatto che i risultati delle varie elezioni siano sottoposti a ratifica da parte di organi politici.
    (...)
    Funziona se appunto c'è il rispetto reciproco,sennò il sistema potrebbe andare in sofferenza.

    Concordo. Come detto qualche pagina fa in questa discussione, i colpi di mano anti-democratici tentati da Trump dovrebbero far capire a tutti, statunitensi in testa, che le regole devono essere scritte e incontestabili e non affidate alla consuetudine e alle buone pratiche.
     
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    CITAZIONE (Antonio76 @ 2/1/2021, 17:05) 
    In USA per le presidenziali invece:

    Prima si fa lo scrutinio.
    Poi i risultati dello scrutinio debbono essere certificati dai governatori degli stati.
    Poi i grandi elettori eletti devono effettivamente votare il candidato Presidente.
    Poi il risultato del voto dei grandi elettori va confermato dal parlamento.

    E se alla fine il parlamento non dovesse confermare l'elezione che succede?
    Si rivota o rimane in carica il presidente uscente?
     
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    Credo che allora se si annulla il voto del collegio elettorale si passi a votare per delegazione statale.
    Cioè le delegazioni dei 50 stati votano.
    Ma votano ognuno con un voto per stato.
    Ed i Repubblicani hanno 27 governatori su 50 e Trump sarebbe confermato.

    Dovrebbe essere il passaggio indicato da Wikipedia:
    Se non si realizza una maggioranza assoluta su un candidato, è la Camera dei rappresentanti ad assumere le funzioni di organo elettore del presidente e del vicepresidente: in questo caso ogni gruppo di rappresentanti che esprime uno Stato conta un voto (con l'esclusione del Distretto di Columbia).
     
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    Sì dovrebbe essere quella la procedura. Se non venissero certificati semplicemente non verrebbero contati i voti di quello stato, non ci sarebbe riassegnazione od altro. Così ci sarebbe la possibilità che nessuno dei due candidati arrivi a quota 270 e pertanto dovrebbe essere il congresso a decidere per delegazioni statali.
    Segnalo la notizia dell'ultima ora: 11 senatori GOP, tra cui Ted Cruz (ammetto che la cosa mi sorprende) dichiarano l'intenzione di opporsi alla certificazione del voto elettorale di alcuni stati. Quindi fondamentalmente lo scenario dove le camere andranno effettivamente a discutere le obiezioni non è impossibile. Ricordando, come ha già scritto Antonio, che la Camera ha una solida maggioranza democratica, ogni obiezione verrà respinta, è impossibile che il 6 la vittoria di Biden non venga certificata.

    Posto che sottoscrivo tutto ciò che avete scritto, ad Oskar faccio un appunto: è l'intero sistema istituzionale USA ad avere i piedi di argilla. Prima Antonio ha paragonato il loro iter elettorale al nostro, beh se anche da loro la certificazione del voto passasse dalla magistratura non sarebbe comunque un passaggio "sicuro" visto che lì i giudici ad ogni livello hanno, in diverso peso, connotazione politica, ma sopratutto il principale tribunale federale è interamente nominato dai Presidenti degli stati uniti, quindi totalmente politico come composizione
     
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    Io invece che Ted Cruz possa votare contro la certificazione dei risultati non la trovo una sorpresa.
    Visto che Cruz quasi subito dopo il voto si era schierato a favore di Trump ai livelli di Giuliani.
    Nei siti USA i dubbi li hanno più su Marco Rubio della Florida.
     
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    Una nazione all'avanguardia della tecnologia, usa sistemi arcaici e tradizioni derivanti da un'epoca in cui non c'erano le macchine e neppure i treni...
     
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    Certo che Cruz ha fatto un bel salto non c'è che dire.
    Nel 2016 durante le primarie dei repubblicani Trump arrivò a sostenere che:
    1) Il padre di Cruz era assieme a LEE HARVEY OSWALD prima che sparasse a Kennedy a Dallas nel 1963.
    https://www.politico.com/blogs/2016-gop-pr...z-father-222730

    2) Trump si espresse non proprio signorilmente nei confronti della moglie di Cruz,accusata di essere membro della Goldman Sachs:
    https://www.ansa.it/usa_2016/notizie/2016/...f8aa42c332.html

    Però invece dopo queste elezioni Cruz è diventato un sostenitore convinto di Trump.
     
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    CITAZIONE (Antonio76 @ 3/1/2021, 13:56) 
    2) Trump si espresse non proprio signorilmente nei confronti della moglie di Cruz,accusata di essere membro della Goldman Sachs:
    www.ansa.it/usa_2016/notizie/2016/...f8aa42c332.html

    Per comprendere bene la vicenda dovrei vedere la foto di Melania citata dall’ANSA . Un interesse solo politico, sia ben chiaro 😺😸😹
     
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    Posto che sottoscrivo tutto ciò che avete scritto, ad Oskar faccio un appunto: è l'intero sistema istituzionale USA ad avere i piedi di argilla. Prima Antonio ha paragonato il loro iter elettorale al nostro, beh se anche da loro la certificazione del voto passasse dalla magistratura non sarebbe comunque un passaggio "sicuro" visto che lì i giudici ad ogni livello hanno, in diverso peso, connotazione politica, ma sopratutto il principale tribunale federale è interamente nominato dai Presidenti degli stati uniti, quindi totalmente politico come composizione

    Concordo e hai fatto bene a precisarlo. Negli USA sarebbero opportune riforme strutturali per rendere la democrazia inattaccabile.
     
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