La scuola e il Covid-19

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    Siamo a poche settimane dall'inizio della scuola e i timori legati al ritorno tra i banchi crescono ogni giorno. I contagi da Covid-19 stanno aumentando sensibilmente e c'è il rischio che le aule scolastiche diventino nuovi focolai in grado di far sfuggire definitivamente la situazione di mano.
    Alcune ricerche pubblicate negli ultimi mesi suggeriscono che i bambini fino ai dieci anni si ammalino meno degli adulti e siano meno in grado di trasmettere l'infezione pur non essendo immuni; oltre i dieci anni i giovani si infettano e contagiano tanto quanto gli adulti, anche se naturalmente hanno un decorso della malattia mediamente molto meno grave rispetto ai più anziani.
    Il governo e il Comitato tecnico-scientifico hanno studiato una complessa serie di norme per evitare che il contagio si propaghi nelle classi: banchi separati di almeno un metro, mascherine obbligatorie per i bambini dai sei anni di età, divieto di recarsi a scuola con una temperatura corporea oltre i 37,5 gradi, distanziamento e stop ai giochi di contatto a ricreazione, obbligo di ritorno a casa immediato per gli alunni che abbiano sintomi tipici del Covid e rientro a scuola solo con certificato medico, quarantena per l'intera classe in caso di positività di uno studente, delimitazione dell'area di lavoro dell'insegnante in modo che i docenti non si contagino, divieto per gli alunni di scambiarsi penne e altri materiali di lavoro, rafforzamento delle pulizie dei banchi e delle aule.
    Queste linee guida saranno sufficienti per garantire la riapertura delle scuole in sicurezza? Lo speriamo tutti: la scuola è insostituibile per la crescita umana, educativa e relazionale di bambini e ragazzi. Altri mesi di didattica a distanza sarebbero devastanti per i nostri giovani. Tutto però mi porta a pensare che, purtroppo, il ritorno in classe non durerà a lungo.
    Nell'elaborare le linee guida per la riapertura delle scuole ci si è concentrati unicamente sulle ore che i ragazzi passeranno nelle aule, come se gli studenti si materializzassero dentro le classi all'inizio delle lezioni e tornassero a casa col teletrasporto al termine della giornata. In realtà gli alunni delle superiori si recano a scuola in larga parte, specialmente quando c'è freddo, con autobus molto affollati sui quali il distanziamento è impossibile. I più piccoli, invece, dopo tante ore in aula passate a non potersi scambiare neanche una matita, nell'istante in cui usciranno da scuola non faranno che giocare insieme in barba a ogni prevenzione, come è naturale.
    Le scuole aperte vogliono anche dire compagni di classe che fanno i compiti insieme nel pomeriggio, genitori che danno passaggi ai figli di amici bloccati al lavoro e ragazzi che si trovano prima della scuola per chiacchierare mostrandosi video sul telefono. Anche ammesso che gli studenti seguano diligentemente in classe per molti mesi delle norme che vanno contro ogni loro istinto, l'intero meccanismo semplicemente non può funzionare.
    Ma allora dobbiamo rinunciare all'idea di riaprire le scuole fino all'arrivo del vaccino? No, si sarebbe potuto aprire facendo attenzione al quadro d'insieme. L'unico modo per tornare in classe in sicurezza sarebbe stato eradicare il virus dal Paese, come eravamo sul punto di fare a giugno, tenere chiusi i confini agli ingressi da Stati a rischio e intervenire con massima tempestività per spegnere sul nascere ogni possibile focolaio anche a costo di isolare intere zone, come stanno facendo i cinesi. Naturalmente ciò avrebbe comportato un'estate di sacrifici, economici e sociali. Sulla spinta degli enti locali, di Confindustria, di alcuni partiti di governo, delle opposizioni e delle polemiche montanti tra le persone si è scelto il "liberi tutti", con mesi estivi all'insegna di movida, turismo irresponsabile, discoteche, assembramenti, pochi controlli e mascherine che finiscono sempre più spesso al braccio o in tasca invece che sul viso. Così facendo ci siamo giocati la scuola in sicurezza.
    Se saremo costretti a richiudere le scuole sicuramente sentiremo politici come Salvini, che hanno partecipato a convegni nagazionisti sul Covid, dare la colpa al governo e leggeremo dichiarazioni di esponenti dell'esecutivo secondo i quali non c'era alternativa a quanto è stato fatto. Non cadiamo in questi tranelli: l'alternativa c'era ma non c'è stata, da parte di nessuno, la volontà politica di perseguirla.

    Edited by Oskar - 22/8/2020, 12:48
     
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    Preoccupati dall'aumento dei contagi centinaia di insegnanti in Veneto non vogliono tornare in classe.
    In Germania intanto già più di cento scuole sono state richiuse per casi di Covid.
    Questa estate scriteriata costerà cara a studenti, famiglie e docenti.
     
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    Da studente appunto delle superiori devo dire di seguire con interesse misto a sconforto lo sviluppo degli eventi.

    Sono d'accordissimo quando dici che sarebbe bastato continuare a seguire rigidamente le regole, anche se la legge non obbliga più sarebbe bastato un po' di coscienza e buon senso da parte di tutti.

    Il vero problema è che oltre al rischio a mio avviso sempre più concreto di un nuovo lockdown è con questa situazione vengono al pettine molti nodi che ci portiamo avanti da parecchio.
    Il problema autobus e sovraffollamento delle classi almeno qua a Vicenza non sono certo nati ieri e sono anni che se ne parla e nonostante sia molto critico con il governo secondo me si ha la tendenza a trattare queste problematiche cone qualcosa di nuovo colpa del governo attuale, quando sono anni ormai che si fa finta di guardare altrove...
    Certo, l'apperente confusione da parte del ministero non aiuta.
     
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    I dati dell'articolo citato da Oskar non sono corretti
    CITAZIONE (Oskar @ 27/8/2020, 20:47) 
    In Germania intanto già più di cento scuole sono state richiuse per casi di Covid.

    Qui i dati attuali: www.faz.net/aktuell/gesellschaft/g...k-16653240.html

    I nuovi contagi, risaliti ma ora di nuovo lievemente in calo, non hanno mai raggiuto i 2.000 al giorno dopo il 23 aprile.

    Non ho trovato dati su quante scuole siano state nuovamente chiuse, va inoltre notato che la scuola è ricominciata in non tutti i land. Leggo inoltre che diverse scuole sono state chiuse per pochi giorni, sino che non sono stati chiariti casi sospetti. Di chiusure a lungo termine di scuole non ho letto, ma naturalmente può essermi sfuggita qualche notizia. La mia nipotina a Colonia (seconda classe) va regolarmente a scuola.
    Questo naturalmente non vuol dire che si possa abbassare la guardia, tutt'altro. Nella riunione dei ministri della sanità dei governi regionali, cui ha partecipato Angela Merkel nel ruolo di intermediaria, sono state decise misure comuni (o quasi), cercando di uniformare la situazione per certi aspetti caotica dovuta al federalismo.

    P.S. Non è certo mia intenzione polemizzare, tutt'altro, ma ho voluto correggere dei dati, quanto meno imprecisi se non errati, che una fonte giornalistica, che io stesso ritenevo attendibile, ha diffuso.

    Edited by dceg - 27/8/2020, 22:59
     
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    Hai fatto benissimo a riportare i dati corretti dceg, grazie.
     
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    La scuola in Italia ha riaperto lunedì e le notizie di focolai nelle classi di susseguono da Nord a Sud. Le immagini di autobus sovraffollati e di studenti assembrati si susseguono. Qui, purtroppo, rischiamo il disastro.
     
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    La scuola è un imprescindibile campo di socializzazione. Inoltre i giovani sono Meno a rischio. Se tutti faranno Il Loro, si arriverà a una situazione accettabile inoltre perfino l opposizione è concorde sul fatto che bisognasse riaprire. Per quanto non apprezzi il protagonismo dell Azzolina e certe sue scelte non si può continuare a fare mozioni inutili. Nessun governo le approva in quanto strumentali a indebolirlo. Oltretutto ho sentito storie su Bussetti che da capo ufficio scolastico Lombardia si è rimangiato la lista dei docenti inattesa che aveva appena fornito. Non so, ma l opposizione farebbe bene a essere collaborativa soprattutto dopo una serie di Ministri che sembravano più curatori fallimentari. Il punto è che che paghiamo scarsi investimenti e gli attacchi alla scuola pubblica dei governi di cdx.. Inoltre la pandemia sfido chiunque a sapere che fare con precisione. Non accadeva da almeno 50 anni. Ed era un Mondo diverso.
     
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    Mi stupisce il fatto che la scuola sia appena iniziata e già si chiude.

    https://www.ilsole24ore.com/art/il-covid-e...-chiuse-ADGxvXr

    Il freddo sta cominciando ad arrivare... speriamo bene.
     
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    C'è poco da sperare: sappiamo tutti che tempo qualche settimana le scuole richiuderanno. Il Ministero ha anche chiesto agli istituti scolastici un piano per la didattica a distanza nel caso di una nuova sospensione delle lezioni in presenza. La scuola è incompatibile con l'attuale tasso di contagio.
    E' da giugno che vengono prese decisioni che si sapeva avrebbero portato a un aumento dei contagi; lo scriviamo sul nostro forum da mesi ed è successo esattamente quello che pensavamo sarebbe accaduto. Forse il governo aspetterà di essere agli attuali livelli della Francia per gettare la spugna ma l'ipotesi che a Natale i ragazzi siano ancora in aula è, a mio avviso, fantascientifica.
     
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    Due mesi dopo l'inizio di questo dibattito e poco più di un mese dopo l'apertura delle scuole la situazione sanitaria da grave è diventata quasi drammatica.
    La Campania ha già richiuso le scuole e si parla di tornare alla didattica a distanza in tutta Italia per le scuole superiori. E' chiaramente solo questione di tempo prima di una nuova chiusura di tutti gli istituti scolastici.
    Il problema, che pare sfuggire al ministro Azzolina, è sempre il quadro di insieme: gli studenti in classe adottano misure di prevenzione dei contagi serie ma si recano a scuola con mezzi pubblici iperaffollati e appena fuori dall'aula giocano e scherzano insieme senza alcun distanziamento. Non possiamo permettercelo con una circolazione del virus così alta.
     
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    La chiusura delle scuole dovrebbe essere l'ultimissima chance. Siamo già molto deficitari quanto a livelli d'istruzione e rischiamo di condannare al regresso anche occupazionale un enorme quantità di ragazzi. La didattica a distanza è insufficiente e mancando laboratori ed esercitazioni, non consente la formazione delle figure professionali più richieste. Poiché in classe il rischio di contagio è minimo, occorre (va) insistere sui controlli esterni e, soprattutto, potenziare il trasporto scolastico utilizzando mezzi anche privati. La ministra dei trasporti ha dichiarato in tv che ciò è avvenuto in alcuni luoghi; i bus turistici lavorano poco e nulla, perché non convenzionarli?
    Sono veramente indignata: ci si è affrettati ad aprire le discoteche, con i risultati che sappiamo, ora si traccheggia con bar, ristoranti, palestre ecc., per non parlare del calcio, ma ci si precipita a bloccare la didattica. Mi chiedo, per paradosso, di quanto diminuirebbe il contagio chiudendo tutte le scuole e lasciando briglia sciolta in ogni altro settore!
     
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    Abbiamo aperto le discoteche e mantenuto chiuse le biblioteche e affini. Ovviamente ci si infetta di più dove si fa cultura...
     
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    mi pare che i banchi a rotelle ed il bonus bici per evitare di avere mezzi pubblici affollati non siano state scelte risolutive...
     
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    La didattica a distanza, ha ragione virelle, non è adeguata e dovrebbe essere l'extrema ratio. Il punto è che, per come siamo ridotti, sarà necessario presto ricorrere a misure drastiche e la scuola in presenza non si potrà salvare per sempre.
    Pare che il Dpcm di stasera introdurrà la didattica a distanza al 75% per le superiori. Tra una settimana non mi sorprenderebbe se venisse estesa a tutti i gradi di istruzione. E' una sconfitta di tutti: abbiamo avuto mesi per prepararci, non ne siamo stati capaci.
    D'altro canto abbiamo un ministro dell'Istruzione che non riesce nemmeno a comprendere i rapporti dell'Istituto superiore di Sanità sui contagi a scuola (o non vuole farlo): si rallegra perché dall'ultimo rendiconto risulta che i focolai nelle scuole sono passati dal 3,8% al 3,5% del totale ma omette di dire che, nel documento, si evidenzia che ciò è probabilmente dovuto al fatto che il contact tracing è saltato e quindi molti casi non vengono rilevati.
     
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    Secondo alcuni siti i contagi di studenti, docenti e personale si aggirerebbero ormai intorno al 15%, una percentuale senz'altro preoccupante. Tuttavia essi vanno attribuiti non tanto alla permanenza nelle aule quanto ai mezzi di trasporto e agli assembramenti in entrata e uscita. Problemi ampiamente prevedibili.
    Solo ora leggo però di "tavoli" con la ministra per il primo e di discussioni sugli orari differenziati per il secondo.
    Speriamo che questo mese di semi- chiusura serva a qualcosa.
     
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