La scuola e il Covid-19

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    Per me è il motivo principale quello esposto da Virelle per le scuole dei più piccoli. Ormai l'Italia non è nella situazione degli anni '40, con un alto tasso di analfabetizzazione e dove l'unico posto per imparare a leggere e scrivere era la scuola. Conosco bimbi di 4 anni che sanno già leggere perchè lo hanno imparato a casa (questa madre che ho in mente è fissata con il metodo montessori), altri bimbi che sanno già fare somme, sottrazioni e divisioni perchè i fratelli più grandi giocando a carte imbrogliavano ed allora hanno imparato così a difendersi (grande Walter!:D).

    Il problema è che con i figli a casa (vorrei vedere chi oggigiorno non sa spiegare come si fanno le somme ed ha bisogno di una laurea per farlo) i genitori hanno problemi con il lavoro e molte donne hanno già perso il posto. Anzi per come è strutturata la scuola, si studia più a casa che a scuola.

    La scuola italiana non è come quella straniera dove i bambini, finite le ore di scuola, hanno finito di studiare, no in Italia iniziano a studiare a casa facendo i compiti e ripetendo. I genitori allora lì diventano improvvisamente bravi insegnanti che spiegano le divisioni e le moltiplicazioni.

    E non ditemi che non è vero.

    Per avvalorare questo concetto vi faccio leggere qualcosa sul sistema finlandese (che è tra i migliori in Europa).

    https://www.google.com/amp/s/it.businessin...o-italiana/amp/
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 17/11/2020, 16:27) 
    L'agenda personale dei genitori a mio parere deve essere tenuta ben bene fuori da queste discussioni.
    Detestavo questo approccio anni e anni fa quando in Italia si dibatteva di modelli scolastici nei primi cicli e di "tempo pieno", ora continuo a non sopportarlo di fronte alla situazione emergenziale presente: il modello scolastico va scelto esclusivamente in relazione alle potenzialità formative, non per comodità degli adulti.

    Senza dubbio, anche la formazione dei più piccoli dev'essere modellata ad hoc e non sulle esigenze dei genitori. Mio marito ed io abbiamo lavorato regolarmente (e i congedi erano molto inferiori) avendo figli piccoli e nonni non ancora in pensione: ci siamo organizzati.
    Però non c'è stata una pandemia... Nidi e asili chiusi, baby sitter introvabili, nonni a casa loro, genitori occupati in in presenza: come si risolve?! E pure a distanza: mamma e papà davanti ai pc, ragazzini pur ben avvezzi che chiedono assistenza per i collegamenti o giocano in un appartamento cittadino. Provateci!
    In queste circostanze tenere i bambini a scuola, con gli orari consueti, mi sembra addirittura un dovere civico.
    Ancor meglio nonmite , si capisce, se scuole materne e primarie fossero organizzate alla finlandese!
     
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    CITAZIONE (virelle @ 17/11/2020, 17:37) 
    Ancor meglio nonmite , si capisce, se scuole materne e primarie fossero organizzate alla finlandese!

    Se fossero organizzate alla finlandese si, per come sono organizzate ora gli svantaggi sono più logistici che altro.
     
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    A mio avviso come Paese non ci stiamo rendendo ben conto di cosa sta succedendo. Con tutto il rispetto per le necessità dei genitori e, ancor di più, per il diritto allo studio dei nostri giovani, siamo di fronte a una nuova catastrofe sanitaria, con ormai oltre 700 morti al giorno, dato in continua crescita, posti in terapia intensiva che vanno esaurendosi e ospedali stracolmi.
    La scuola ha un ruolo innegabile in questo disastro; ostinarsi a tenerla aperta significa accettare una strage.
     
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    Non so cosa dire.
    Sono sconsolato.
    Vedo che:
    se una regione chiude le scuole,ma lascia aperte elementari e medie,tipo l'Abruzzo:

    metà della gente protesta perchè vorrebbe le scuole aperte perchè le ritiene un posto sicuro
    l'altra metà protesta perchè le vorrebbe tutte chiuse

    Cioè manca uno spirito unitario.
    Manca in molti la consapevolezza della gravità della situazione.
     
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    Manca in molti la consapevolezza della gravità della situazione.

    Esatto. Proprio oggi ho letto che tra 15 giorni finiremo i posti in terapia intensiva a meno che non rimandiamo interventi già programmati.
     
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    Capisco lo sconcerto di Antonio76 di fronte alle contraddizioni di politici, media e persino esperti.

    Tuttavia, quanto all'allarme scuola:
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    Non sono stati valutati i rischi per grado di scuola. Nella valutazione dei dati, su stessa ammissione degli autori, non sono neppure state inserite le precauzioni messe in atto dai Paesi per la riapertura delle scuole (riduzione delle classi, distanziamento, utilizzo delle mascherine, sanificazione regolare degli ambienti, lavaggio delle mani, controllo della temperatura). Il dato dunque è del tutto teorico. Un articolo da poco pubblicato su Nature prova a fare una sintesi sui tanti studi , anche contrastanti, che si sono susseguiti sulle riviste scientifiche in questi mesi. I dati finora raccolti sembrano indicare che le scuole non siano fonte di particolari infezioni e che eventuali focolai possono essere tenuti sotto controllo con un’efficace tracciamento dei contatti, cosa che in molte zone d’Italia dove il virus galloppa, è purtroppo saltata. Nonostante quasi ovunque si sia registrato un aumento dei contagi coincidente con la riapertura scolastica, non è stato riscontrato un rapporto causa-effetto tra le aperture e l’incremento dei nuovi positivi.

    https://www.corriere.it/salute/malattie_in...9e36fab58.shtml

    Inoltre i bambini delle materne e primaria non prendono in genere mezzi pubblici e, ripeto, se le loro scuole chiudono mentre i genitori lavorano, saranno in buon numero affidati ai nonni, con conseguenti contagi. Quanto ai più grandi, si dovrebbero adottare, fuori della scuola, le precauzioni finora trascurate.

    Ragionando per una volta sulla distanza, le scuole dovevano rimanere aperte in primis per ragioni economiche. Altro che ristoranti e discoteche! Infatti:
    CITAZIONE
    dal lockdown di primavera lo studio The Economic impacts of learning losses rilasciato a fine settembre esamina il costo economico della perdita degli apprendimenti. Partendo dal singolo studente che, a causa della chiusura delle scuole già subita, rischia di lasciare sul terreno fino al 3% dei suoi guadagni futuri. Ma è una stima che prevedeva l’immediato ritorno ai livelli di istruzione pre- crisi. Figurarsi adesso che l’emergenza si sta protraendo. Il passaggio ulteriore contenuto nel paper dell’Ocse è quello di provare a calcolare anche la perdita per l’intero paese: con la perdita di ¼ dell’anno scolastico il calo del Pil sarebbe dell' 1,1%, con la perdita di 1/3 andrebbe a – 1,5%, con metà anno a -2,2%, con 2/3 a -2,9% e con un annto intero a -4,3%

    https://www.affaritaliani.it/economia/scuo...html?refresh_ce
    La sola chiusura di primavera, in sintesi, ha prodotto una contrazione del Pil globale annuo dell'1,5% fino alla fine del secolo, pari a 14mila miliardi di dollari.
    Non perderanno guadagni soltanto i ragazzi di oggi, ma l'intera collettività.

    Senza contare l'aumento delle disuguaglianze. Com'è evidente - e Save the Children ha sottolineato- chiusure e didattica a distanza penalizzano i più poveri, che le famiglie non sono in grado di sostenere. L'abbandono scolastico in Italia riguarda già più del 13% dei ragazzi, soprattutto al Sud.
     
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    Ci sono già dati specifici sull'abbandono scolastico nel corso del 2020?

    Teoricamente non dovrebbe avere senso "abbandonare" in senso vero e proprio nella situazione presente, nella quale si può semplicemente rimanere formalmente frequentanti senza di fatto esserlo, in barba al conteggio delle assenze, però una vocina mi dice che la realtà potrebbe essere un'altra.
     
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    dceg

    Chiedo a dceg,su questo articolo preso da un twitter di Ugo Gumpell:
    https://twitter.com/udogumpel/status/1329398599671754752

    Se non sbaglio si dice che in una regione della Germania dopo la chiusura delle scuole i casi sono scesi,per tornare a crescere dopo la successiva riapertura.

    Effetto chiusura e riapertura delle scuole nella zona #berchtesgadenerland : Il 20.10 chiudono le scuole - dopo scende il numero delle infezioni. Il 2.11 riaprono le scuole, c'è stagnazione, ora una risalita. Dati da un'area circoscritta senza influenza di altri fattori esterni.
     
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    Si, si dice quello. Che si un‘area circoscritta senza influenza di altri fattori esterni non è detto nel cinguettio originale. Si tratta comunque di una zona montana in Baviera al confine con l‘Austria.
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 19/11/2020, 17:41) 
    Ci sono già dati specifici sull'abbandono scolastico nel corso del 2020?
    Teoricamente non dovrebbe avere senso "abbandonare" in senso vero e proprio nella situazione presente, nella quale si può semplicemente rimanere formalmente frequentanti senza di fatto esserlo, in barba al conteggio delle assenze, però una vocina mi dice che la realtà potrebbe essere un'altra.

    No, ma si legge qua e là di molte segnalazioni alla ripresa di settembre. I dati li elabora il MIUR l'anno successivo.
    La formalizzazione del ritiro può avvenire su dichiarazione dell'interessato (è d'obbligo entro una certa data se per es. vuole presentarsi agli esami come privatista), ma in genere viene formalizzata se lo studente non si re-inscrive l'anno successivo. Caso tipo: viene respinto a causa delle assenze e non va a ripetere l'anno. Per cambiare scuola occorre un nulla osta.
    Le assenze sono state regolarmente annotate, a quanto so da colleghi in servizio, anche durante la didattica a distanza. Si sarà magari tenuto conto delle difficoltà di collegamento, se segnalate/giustificate.

    Quanto all'ufficialità statistica
    CITAZIONE
    Secondo Eurostat con abbandono scolastico si intende la percentuale di persone tra 18 e 24 anni che hanno concluso gli studi al livello del liceo o istituto tecnico e professionale, scegliendo così di non proseguire la formazione

    E la nostra situazione avrebbe dovuto indurci a chiusure molto più "meditate" anche nella prima fase.
    CITAZIONE
    L’Italia è ancora agli ultimi posti in Europa per numero di laureati, tasso di abbandono e competenze. L’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione è aumentata negli ultimi 2 anni attestandosi, nel 2018, al 14,5%. Permangono consistenti differenze territoriali a svantaggio del Mezzogiorno e dei maschi. E’ quanto comunicato dall’Istat che ha diffuso il secondo “Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”.Le competenze alfabetiche, numeriche e per la lingua inglese sono molto basse per alcuni gruppi di studenti. In Italia, la quota di ragazzi iscritti al terzo anno delle scuole secondarie di primo grado che non raggiungono la sufficienza è del 34,4% per le competenze alfabetiche, del 40,1% per la matematica. Una percentuale più elevata di ragazze si situa sotto la sufficienza nelle competenze matematiche (41,7% contro 38,5%) mentre per la lettura la situazione si inverte, 38,3% dei ragazzi contro 30,4% delle ragazze

    https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/...ono-scolastico/
     
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    Le scuole hanno riaperto dopo le vacanze di Natale e abbiamo iniziato a registrare un aumento dei casi di Covid-19 tra i bambini. Nonostante questo fatto sento ancora proclamare da tanti politici e scienziati che le scuole sono sicure e che forse sono le nuove varianti del virus che contagiano di più i giovanissimi. Questa farsa mi ha veramente esasperato. E' evidente che le scuole, quando vengono riaperte, provocano un aumento dei contagi. Lo abbiamo visto a settembre, lo stiamo rivedendo ora.
    Apprezzo chi, come Lavori Archeologici, sostiene che la scuola abbia un'importanza sociale ed educativa tale che supera i danni derivanti dalla crescita dei contagi. Non concordo ma apprezzo il fatto che ci si possa confrontare su basi di verità.
     
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    Per sdrammatizzare un po' :)

     
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    Veneto, i banchi a rotelle finiscono in magazzino: «Fanno male alla schiena»



    I banchi a rotelle, divenuti in questi mesi il simbolo dello spreco nella gestione dell’emergenza coronavirus (sono costati 119 milioni di euro) non saranno utilizzati in Veneto, ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione...spero che la azzolina torni a fare quel che faceva prima di essere eletta con 34 click...
     
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    Rimango favorevole all'apertura delle scuole almeno primarie anche nelle zone rosse; evito di ripetere il già detto.
    Può interessare conoscere come si sono comportati i paesi europei quanto a chiusura www.agi.it/estero/news/2021-03-03/...covid-11624991/ e come si vanno organizzando ora www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/1...gheria/6127498/
    CITAZIONE
    L'Unesco ha evidenziato che la durata media di chiusura totale delle scuole non ha superato le 10 settimane nel vecchio continente contro una media mondiale di 22 settimane e 38 settimane negli Stati Uniti.

    Da noi più che nei paesi "maggiori". Infatti
    CITAZIONE
    dall’inizio della pandemia fino al 23 gennaio, per 26 settimane in tutto (metà delle quali con una chiusura totale). Qualche altro governo in Europa ha osservato periodi senza insegnamento in presenza anche più lunghi dell’Italia: Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria; per poche meno che in Italia invece le scuole sono rimaste sbarrate in Slovenia, Bulgaria e Grecia. https://www.corriere.it/scuola/secondaria/...6884524fa.shtml

    www.ilsole24ore.com/art/ecco-come-...U301190513377zm
    L'articolo fa un po' il punto della situazione, comprese le cifre (molto elevate) del personale scolastico vaccinato finora.
    In Germania, dove le scuole sono rimaste aperte più che negli altri paesi, il decreto "chiudiamo tutto" della Merkel, poi revocato, ha prodotto qualche effetto...
    CITAZIONE
    Secondo un sondaggio dell'istituto Yougov, la maggioranza dei tedeschi è favorevole ad una nuova chiusura delle scuole e degli asili di fronte all'aumento dei casi di contagio da coronavirus. Il 52% del campione si è dichiarato “preferibilmente” o “assolutamente” a favore di questa possibilità. Il 34% invece respingerebbe “di preferenza” o “assolutamente” questa eventualità, il 14% non ha espresso un'opinione precisa. La percentuale dei favorevoli alla chiusura degli istituti scolastici è risultata leggermente più alta nei territori della ex Germania occidentale (55%) rispetto a quella della parte orientale del paese (41%).
     
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59 replies since 22/8/2020, 11:21   933 views
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