Tre giorni in Valsugana

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    Durante la settimana di Ferragosto ho trascorso qualche giorno di ferie in Trentino con la mia ragazza, Camilla. E' stata l'occasione per staccare dallo stress del lavoro in un contesto con aria buona, verde e ampi spazi all'aperto, perfetto per questa estate di pandemia anche per chi, come noi, normalmente non va matto per la montagna. Abbiamo alloggiato a Olle, frazione di Borgo Valsugana, un paesino collinare tranquillo e relativamente fresco.
    Prima di arrivare a Olle ci siamo fermati al lago di Levico, presso il quale abbiamo percorso il Sentiero dei Pescatori, una bella passeggiata lungo lago costellata di tavole con esercizi suggeriti per allenare il corpo e la mente.
    Il giorno successivo abbiamo visitato Arte Sella, un insieme originale di opere d'arte contemporanea fatte di legno e pietre. La prima impressione quando vi si arriva è deludente: l'esposizione è molto piccola. Al momento del pagamento ci era stato detto, con poca convinzione, che alcune opere si trovavano più in montagna, a circa un'ora di cammino, in un secondo parco. Fortunatamente ci siamo andati perché il cuore di Arte Sella è proprio questo secondo spazio, molto più grande, ricco e immerso in una natura più rigogliosa. Anche la camminata per raggiungerlo, abbastanza lunga ma non troppo impegnativa, merita: il sentiero è disseminato di riproduzioni di animali fatte di legni e terra, l'aria è pulita e si vedono farfalle variopinte che volano. Si può salire anche in auto fin quasi all'ingresso del secondo parco, ma a chi volesse andare consiglio decisamente la passeggiata.
    Nel pomeriggio ci siamo recati al museo della Grande Guerra di Borgo Valsugana, piccolo ma davvero ben curato. Ci sono uniformi, pagine di giornali dell'epoca, armi, gagliardetti, distintivi e reperti originali di soldati italiani e austro-ungarici. Una buona fetta della Valsugana era, prima della guerra, parte dell'Impero asburgico, ma diversi trentini irredentisti combatterono nel Regio Esercito italiano e la valle fu teatro di molteplici scontri. Tra fucili, cannoni e divise, ciò che più mi ha colpito sono state le maschere antigas, da quelle rudimentali dei primi anni di guerra fino a quelle più efficienti del 1918, simboli di un conflitto disumano.
    Il penultimo giorno avevamo intenzione di visitare Castel Telvana, il castello che si erge sopra Borgo Valsugana, ma abbiamo scoperto, lungo la ripida strada che conduce alle sue mura, che è privato. Abbiamo comunque proseguito lungo il Sentiero dei Castelli, nel bosco, e abbiamo scorto il castello dall'alto. Non è stato l'unico contrattempo della giornata: in mattinata ci eravamo recati al Sentiero degli Gnomi, conosciuto anche come i Segreti degli Gnomi, trovandolo inagibile, e poi avevamo dovuto vagare più del previsto per giungere a un rifugio dove pranzare essendosi la nostra prima scelta rivelata troppo affollata per i tempi che corrono. In ogni caso il verde del bosco vicino al castello, il silenzio e la completa assenza di altre persone sono stati ritempranti.
    L'ultimo giorno, tornando verso Verona, ci siamo fermati a Castel Pergine, una fortificazione medievale che domina Pergine Valsugana e dintorni bella e ottimamente conservata, la meta perfetta per un appassionato di storia. Subito dopo abbiamo fatto un passaggio al lago di Caldonazzo, meno affollato e più arioso di quello di Levico, un piacevole modo per concludere il nostro breve soggiorno, e poi siamo rientrati a casa.
    La vacanza, per quanto organizzata in poco tempo e quasi solo da Camilla, è volata ed è stata più bella di quanto avessimo previsto, tanto che non escludiamo di tornare in Valsugana in futuro, magari durante la stagione invernale.



    Edited by Oskar - 23/8/2020, 12:48
     
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    Grazie per il bel racconto. Conosco un po‘ la Valsugana perché noi la percorrevamo quando andavamo in Italia, verso Venezia o Trieste o ritornavamo in Germania. Pernottavamo di solito a Levico e l’altra tappa obbligata era a Grigno, dove vi è un caseificio con vendita al publico dei suoi ottimi prodotti, in particolare, ma non solo, i formaggi dell’altopiano di Asiago, che si trova proprio sopra la valle. Soprattutto quelli stagionati sono una delizia. E il salame di cervo pure venduto lì è di tutto rispetto. Sulla via del ritorno facevamo abbondanti provviste di formaggio, e nella stagione giusta anche rifornimento di patate e mele, direttamente dai produttori.
     
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1 replies since 23/8/2020, 11:09   125 views
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