Opera lirica

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    Ispirato dall'almanacco odierno, mi è venuta l'idea di aprire una discussione sull'opera lirica.
    Non posso definirmi un amante dell'opera; fino a pochi anni fa non ne sapevo nulla, poi nel 2016 ho ricoperto il ruolo di comparsa nella stagione lirica all'Arena di Verona e ho imparato ad apprezzarla. Ho lavorato come figurante in Aida e Carmen e ho assistito al Rigoletto come spettatore (e a una parte della Turandot, fino a un nubifragio che sfortunatamente ha interrotto lo spettacolo).
    L'Aida è l'opera che più ho nel cuore: nonostante sia lunga la trovo emozionante.

    Voi che rapporto avete con l'opera?
     
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    I miei rapporti con l'opera lirica vanno assai indietro nel tempo, almeno di settant'anni. Nella mia famiglia l'opera era presente, sia come dischi (ancora a 78 giri!) che alla radio (la televisione era di là da venire) che in teatro. Ricordo ancora la prima volta che andai a vedere un'opera, era Il barbiere di Siviglia, di Rossini. Naturalmente tutto l'ambiente faceva impressione, ori, velluti rossi, il valletto in polpe bianche che chiamava mio padre signor tenente (era stato in passato suo attendente) e che ci accompagnava nel palco affittato per l'occasione in cui c'era tutta la famiglia (madre, padre, sorella, io e la nonna paterna). Già mio nonno paterno, che non ho conosciuto, era amante dell'opera, e di lui si racconta una strepitosa gaffe, quando in treno, di ritorno da Vienna, avrebbe confessato ad una signora che viaggiava nello stesso scompartimento di aver dormito per tutta l'opera: purtroppo non aveva riconosciuto che la signora era il soprano protagonista dell'opera in questione! Di mio nonno posseggo alcuni dischi che aveva comperato a Venezia, il più vecchio è del 1904.

    La seconda opera che vidi fu la Tosca. In seguito ne vidi parecchie altre, molte ne sentii alla radio o su dischi, ora su CD.
    Amo molto l'opera, ma non mi piacciono le messe in scena moderne, preferisco quelle classiche, "filologiche" per così dire, cioè fatte come si facevano all'epoca in cui furono scritte le opere. E confesso che certe arie di Verdi, ma non solo, mi fanno venire ancor oggi i brividi. Non ho mai capito se Wagner mi piaccia o no, so che mi irrita moltissimo. Adoro Puccini la cui musica nelle parti orchestrali è di una modernità straordinaria.

    E ora smetto e mi ascolto Orlando Paladino, di Haydn!

    Edited by dceg - 11/3/2021, 18:43
     
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    Quando parlavo di brividi pensavo ad esempio a questo, dal Don Carlo di Verdi:


    o l'aria della Regina della Notte, dal Flauto magico di Mozart:


    E smetto qui, sennò non la smetto più.
     
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    No, questo dovete sentirlo:
    Di Provenza il mare e il suol, da La Traviata di Verdi (anche prché la Provenza è per me piena di ricordi...
     
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    Macché, non riesco a smettere!

    Ora cercate voi su Youtube, se volete sentire alcune delle più belle voci (e non solo voci) attuali:

    Aida Garifullina e Elīna Garanča, la prima russa della Repubblica del Tatarstan, la seconda lettone.
     
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    A mio padre, appassionato di lirica tanto che nel lontano 1948 andò in viaggio di nozze proprio a Verona per assistere ad un'opera all'Arena, piaceva Vesti la giubba:
     
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    CITAZIONE (dceg @ 11/3/2021, 17:55) 
    Amo molto l'opera, ma non mi piacciono le messe in scena moderne, preferisco quelle classiche, "filologiche" per così dire, cioè fatte come si facevano all'epoca in cui furono scritte le opere.

    Allora ti sconsiglio l'agghiacciante (a mio parere, si intende) versione dell'Aida de La Fura dels Baus che periodicamente propongono all'Arena di Verona. Fortunatamente io ho lavorato come comparsa nell'Aida di De Bosio, risparmiandomi quella del team artistico catalano, della quale mi hanno parlato, malissimo, alcuni colleghi. Ne ho visti dei pezzi online e sono rimasto colpito in negativo.
     
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    Ieri ho visto alla televisione tedesca una Carmen in cui i protagonisti si facevano i selfie, giravano in scena in una vecchia Mercedes, telefonavano da una cabina telefonica, la protagonista si masturbava con un fiore finto e via dicendo. Un orrore! :sick: Ho rimediato non guardando il televisore. Per me l'opera, in questo senso sono forse wagneriano, è un insieme di musica strumentale, canto e scena e essi sono intimamente connessi. Alla scena si può rinunciare nel caso di esecuzioni concertanti, ma voler "modernizzare" è per me un delitto che dovrebbe essere punito almeno con la fustigazione in pubblico. Ve la immaginate la Gioconda in una cornice con i LED che lampeggiano e cambiano colore dando l'impressione di girare? Devo dire che obbrobri del genere li ho visti: qualcuno ha avuto l'idea di manipolare quadri famosi facendo muovere i personaggi. Ma non hanno capito che la grandezza di un pittore sta anche nel fermare l'attimo, di condensarne diversi in un'unica immagine, comunicandolo allo spettatore anche se questi non sempre se ne rende conto in maniera cosciente.
     
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    Il più delle volte le "modernizzazioni" fanno questo effetto, alcune magari no... Però abbiamo ormai una certa età: interessante a tal proposito il parere dei melomani giovani. Ricordo l'apprezzamento della figlia ventenne di un'amica per una messinscena (Il barbiere di Siviglia, ma posso sbagliare) innovativa.
    Comunque avviene da tempo con il lavori teatrali. Forse tre decenni or sono ho assistito a un re Lear nel quale solo il protagonista indossava il costume tradizionale; i due generi, in tuta di pelle da moto, recitavano una scena abbastanza lunga in verticale sulle mani e collocati alle estremità di un'asse basculante. Il senso di tal pratica non mi è riuscito chiaro, ma ho ammirato la prestanza, il fiato e anche l'interpretazione.
    Quanto alla lirica, avevo seguito con moderato piacere (preferisco la musica sinfonica) alcune opere, in circostanze diverse e a intervalli di tempo anche notevoli.
    Pochi anni fa mi è venuta l'idea di attribuire la passione per l'opera a una delle tre protagoniste di un romanzo -trovavo efficace differenziarne i gusti musicali- : ho fatto molte ricerche (autori, cantanti, brani ecc.) e persino assistito dal vivo a due rappresentazioni. Una riscoperta molto gradevole, che ogni tanto rinnovo volentieri.
     
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    Credo di aver trovato il libro, mo‘ lo leggo e se non hai nulla in contrario ne parlerò nella sezione dedicata ai libri, ma non senza il tuo esplicito assenso, magari per MP.

    Edited by dceg - 14/3/2021, 15:30
     
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    CITAZIONE (dceg @ 14/3/2021, 15:04) 
    Credo di aver trovato il libro, mo‘ lo leggo e se non hai nulla in contrario ne parlerò nella sezione dedicata ai libri, ma non senza il tuo esplicito assenso, magari per MP.

    Sono naturalmente lieta della lettura e dell'eventuale menzione. Il topic sulla lirica mi ha riportata alla ricerca necessaria per non scrivere bestialità sull'argomento! I temi prevalenti del romanzo non sono tuttavia musicali e neppure storici.
     
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    Dalle pagine che ho letto si tratta di storie umane, non di storia; un argomento che proprio adesso sento molto vicino.
     
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    Pensavo al taglio di questo forum. Grazie, buona lettura (spero!)...
     
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    Confesso di non aver mai visto la rappresentazione di un'opera per intero. Ciò però, almeno credo, non mi impedisce di poter ogni tanto ascoltare della arie tratte da opere liriche, focalizzando l'attenzione sulla musica, indipendentemente dalla non conoscenza approfondita della trama che i personaggi interpretano. Una cosa simile mi capita con i musical, odio i musical (l'opera no, semplicemente non sono un esperto), ma non avrei problemi ad ascoltare delle musiche tratte da rappresentazioni mai viste. Ad esempio, trovo Memory, in particolare nella versione di Ellen Paige, meravigliosa, pur non avendo mai assistito a Cats. Tornando all'Opera, ascolto soprattutto arie mozartiane, quelle più orecchiabili, e nel caso decidessi di seguire un'opera per intero, credo che il Don Giovanni e Il Flauto Magico (tradotto in italiano) sarebbero tra le priorità. Inoltre, mi diverte sempre ascoltare le discussioni tecniche (pur non capendoci nulla!) sulla bravura o meno nel canto degli interpreti, le critiche ecc. In famiglia ho dei melomani con cui cerco sempre di aprire il discorso, e ogni tanto leggevo un forum tematico dedicato a quei temi.
     
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    Piuttosto che l‘opera tradotta consiglierei di seguirla in lingua originale con i sottotitoli o con il libretto, comunque sempre utile, in quanto il testo cantato è talora non facile da seguire.
     
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