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Ho letto di recente il romanzo Declinazioni *), pubblicato dall'autrice, che non è alla sua prima esperienza letteraria, al di fuori dei circuiti usuali dell'editoria. Nel sottotitolo ho scritto "un romanzo a bassa voce" e questo è da parte mia un complimento: la voce, la lingua, la scrittura che l'autrice usa nel raccontare la vicenda di tre donne che conosciutesi negli anni in cui andavano in treno a scuola partendo dalla città natale, Formia, si rincontrano più di quaranta anni dopo, oramai con una vita alle spalle, è semplice, chiara, piana, non gridata, ma - appunto - a mezza voce, forse già permeata di quella se non saggezza almeno calma che l'età porta con sé. Le tre protagoniste del romanzo hanno alle spalle vicende diverse ma ognuna nasconde e poi svela un segreto che nell'incontro viene reciprocamente svelato e questa piccola catarsi permette loro non solo di ripensare il passato, ma anche di ripensare il futuro, prendendo decisioni, rivedendo i ruoli che sembravano ormai consolidati. Il tutto sullo sfondo di una città, per la quale l'autrice mostra di nutrire un profondo affetto.
Mi sono chiesto che cosa siano le "declinazioni", certo quelle dei sostantivi greci, che compaiono nel romanzo, ma forse anche quelle dei sentimenti, dei ricordi, dei pensieri, che vengono "declinati", visti nelle loro forme diverse e forse vi è anche un vago senso del declino, se non presente, imminente e comunque ineluttabile.
Una lettura piacevole, che fa anche pensare, e che consiglio (e lo ho già fatto indicando il libro a mia sorella  , per certi aspetti in una situazione non molto diversa da quelle delle protagoniste del romanzo).
Virginia Less, Declinazioni, ed. digitale Youcan 2020, ISBN: 978-88-38-4
O in edizione cartacea reperibile qui: https://www.heraldeditore.it/catalogo/racc...e/declinazioni/
Edited by dceg - 16/3/2021, 15:17
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