Un italiano su tre crede che gli uomini siano vissuti ai tempi dei dinosauri

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    Il 34% degli italiani crede che l'uomo sia comparso sulla Terra al tempo dei dinosauri e il 13% dice di non sapere se uomini e dinosauri abbiano convissuto. Questo quadro culturalmente drammatico emerge da un sondaggio dell'Eurobarometro, ente di ricerca che fa capo alla Commissione europea. Peggio di noi nell'Unione Europea fanno solo i rumeni che, come noi, hanno la più bassa percentuale di laureati dell'Unione.

    www.corriere.it/scuola/primaria/21...html?refresh_ce

    Solo per completezza, i dinosauri non aviani si sono estinti circa 66 milioni di anni fa mentre i primi ominidi sono comparsi sul nostro pianeta circa 2,5 milioni di anni fa.
    Come siamo potuti arrivare a un tale abisso di ignoranza?
     
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    Non occorre essere laureati per sapere una cosa simile...
    Mi viene da pensare che il motivo sia la scarsità di tempo che i genitori passano assieme ai figli, lasciandoli davanti a "mamma televisione" (ai miei tempi) e ora a papà smartphone...
    Davanti a serie televisive (a cartoni e non) sicuramente simpatiche, ma poco oculate per quanto riguarda la formazione dei pargoli.
    Non dimentichiamo che "siamo fatti così", era di produzione francese...
    Una chicca che molti forse ignorano: Betty e Barney, gli amici di Fred, portano gli stessi nomi dei coniugi Betty e Barney Hill, coppia divenuta famosa in tutti gli USA negli anni 60, a causa di un presunto rapimento alieno...
    Non so dire però se gli autori avessero scelto i nomi a caso, o se sia una decisione ispirata alla coppia che cito.
     
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    La mia nipotina, che ora ha otto anni, mi spiegò alcuni anni or sono che i dinosauri erano vissuti così tanti anni fa, che neanche la mamma e il papà li avevano visti.

    Mi è stato anche raccontato di una bambina che chiese se il nonno, veterinario, avesse curato i dinosauri.

    Ma si trattava di bambini, ai quali concetti come milioni di anni non sono immaginabili.
     
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    La spiegazione é semplice: la scuola ha smesso di bocciare.
    Se la scquola fissasse degli "apprendimenti minimi" anno per anno a partire dalla prima elementare e bocciasse chi non li rispetta le cose migliorerebero in breve tempo e a costo zero. Servono degli invalsi su scala nazionale e chi non passa quegl obiettivi mnimi ripete l´anno, semplice. Cosi smettermo di avere diiplomati con massimo dei voti in regioni che hanno Invalsi disastrosi, come succede regolarmente.
    Se invece si continua con il "eh poverino, si é impegnato ma lo promuoviamo perché si é impegnato" inizia il disastro.
    E la democrazia funziona bene solo dove la scuola funziona bene, perchè gli "elettori" devono essere in grado di capire un programma politico, fare due conti per verificare se il partito XY gli sta vendendo qulcosa di irragionevole etc etc.
    E non incolperei la TV in senso stretto, la TV é un ottimo strumento per acculturare le masse, se e quando fa programmi di qualtà. COnosco un sacco di medici che lo sono diventati perché hanno visto da bambini "siamo fatti così" e io stesso ho fatto lo scienziato perchè il mio programma preferito era Quark
     
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    Io spezzerei anche qualche lancia a favore del'abborrito "nozionismo". Io la mia cultura me la sono fatta anche leggendo, sin da bambino, enciclopedie (L'enciclopedia dei ragazzi, l'enciclopedia Motta, la Garzantina ecc.) e dizionari (Il piccolo Melzi, Il Petrocchi, il Tommaseo), poi il Ricettario industriale Hoepli e libri del genere pieni di "nozioni", o meglio di informazioni. Vi verrà da ridere, ma leggevo (e lo faccio talvolta ancora) anche le Pagine Gialle, per la curiosità di scoprire chi fa che cosa. Sono irrimediabilmente curioso, e spero di restarlo!
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 7/11/2021, 15:13) 
    Un pò drastico come metodo, ma hai ragione...

    Perché purtroppo la situazione è tragica. In classe d mia figlia piu grande (2° media) c è chi ancora non sa leggere ad alta voce in maniera fluente, e parlo non solo di immigrati. Perchè hanno permesso loro di arrivare in 2° media? Li sta l´inghippo. Il nonno di mia moglie (80-90 anni fa) fece ogni anno delle elementari 2 volte, ma alla fine pur non andando alle medie é rimasto una persona che adorava leggersi giornalmente i quotidiani e "capiva" quello che leggeva
     
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    Non mi è chiaro però in quale misterioso modo le bocciature scolastiche degli allievi potrebbero influire positivamente sul miglioramento della conoscenza individuale a vantaggio della Nazione. :blink:

    CITAZIONE (dceg @ 7/11/2021, 12:00) 
    . . . i dinosauri erano vissuti così tanti anni fa, che neanche la mamma e il papà li avevano visti.
    . . . una bambina che chiese se il nonno, veterinario, avesse curato i dinosauri.

    Ma si trattava di bambini, ai quali concetti come milioni di anni non sono immaginabili.

    Nemmeno per noi in realtà sono immaginabili, se non in termini di semplificazione iperbolica, poi il fatto che in entrambi i casi si trattasse di questioni poste in termini interrogativi dimostra una freschezza di intelligenza (nonostante i danni provocati da "Hanna & Barbera", e non mi riferisco a Braccobaldo e nemmeno a Scooby-Doo ;) ).

    CITAZIONE (dceg @ 7/11/2021, 15:18) 
    Io la mia cultura me la sono fatta anche leggendo, sin da bambino, . . . la Garzantina . . . il Ricettario industriale Hoepli . . . leggevo . . . anche le Pagine Gialle

    La Garzantina, lo facevo anche io, ai tempi delle Medie almeno un paio di lemmi la mattina presto prima di andare a scuola, cercando di saperli ripetere a memoria, una specie di preghiera laica; il Ricettario Industriale sì (all'inizio nemmeno sapevo leggere, me lo leggeva mio nonno, credo di avere avuto nozioni sommarie di chimica spicciola prima che di italiano) e le Pagine Gialle, sì mi ricordo la curiosità quel giorno che arrivavano, neanche fosse uscito chissà cosa in edicola e ho continuato a farlo per molti anni fin quasi sulle soglie dell'era di Internet.
     
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    Abbiamo una base culturale comune! ;)
    La mia nipotina guarda pochissimo la televisione, ma conosce tra gli altri Monet, Klimt e Niki de Saint Phalle! (Fa un corso di pittura che la appassiona moltissimo!)

    Edited by dceg - 7/11/2021, 18:03
     
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    Una base comune, sì, ma considerando gli studi e le professioni che abbiamo esercitato successivamente non avrei mai immaginato che potesse essere il Ricettario Industrale !

    Forse è piuttosto questione di ambiente familiare e di percezione di un prestigio della conoscenza.
     
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    Homo sum, humani nihil a me alienum puto
    Certo, la famiglia ha avuto un peso determinante. Il regalo standard per i compleanni, sia ai figli che ai genitori era un libro! Non avevamo la televisione e la sera si passava leggendo e magari ascoltando musica sui 78 giri, poi i microsolco, e musica erano le sinfonie di Beethoven, le opere di Verdi e Puccini e cose del genere, le „canzonette“ non entravano a casa nostra.

    Edited by dceg - 7/11/2021, 18:14
     
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    Tu la metti in termini individuali, ma davvero io credo che sia una questione ambientale di prestigio della conoscenza.

    Cosa che non ha nulla a che vedere con i voti che si prendeono a scuola.

    Ho voglia di conoscere (come nei personaggi dei romanzi di Verne) perché è una dimensione intrigantissima che mi colpisce sin dall'infanzia a seguito del riscontro che ho notato nel mio ambiente familiare e sociale.

    Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 7/11/2021, 18:16
     
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    Ho amato Verne, mentre non mi piaceva Salgari. L‘ambiente famigliare era parte di un certo ambito sociale in cui la conoscenza contava.
     
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    Ed in entrambi i nostri contesti familiari -sebbene con qualche decennio di differenza- mi pare di capire a partire da un fortissimo apprezzamento per la conoscenza tecnica, unito ad un forte riconoscimento di prestigio per quella letteraria.

    Al punto che io non riesco a contrapporre la cultura umanistica alle scienze, mi è del tutto innaturale, mentrre ho fatto gran fatica a trasmettere anche solo parzialmente un dubbio in tal senso alla nuova generazione.
     
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    Sì, in questo siamo molto simili.
     
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    Non credo si possa affrontare il tema complesso dell'istruzione scolastica in questa sede. Ripetere due volte lo stesso percorso malfatto dubito renda più preparati.
    Andrebbe ripensata anzitutto la sua "filosofia": finalità, didattica, formazione e ruolo dei docenti, struttura anche fisica degli edifici... Aggiungete ad libitum gli eccetera. La scuola, in estrema sintesi, è inevitabilmete il risultato della società, non il contrario
    Nei post si fa riferimento a enciclopedie e dizionari, certo utilissimi per chi abbia la curiosità di aprirli. Ma ormai tutti portiamo sempre in tasca più scibile di quanto possa venirci in mente di utilizzare. I nostri ragazzi fin dalla materna (sono contraria) o poco oltre. Il problema è che di quello sterminato sapere fanno un uso assi limitato e settoriale e, sopratutto, ritengono nulla o quasi, sia per la natura del mezzo (scuola e famiglia dovrebbero occuparsene!) che per la "temperie" dominante.
    Torna istruttiva, credo, questa "lettera al nipote" di Eco: https://espresso.repubblica.it/visioni/201...moria-1.147715/
    CITAZIONE
    vorrei soffermarmi su una sola raccomandazione, che sarai in grado di mettere in pratica anche ora, mentre navighi sul tuo iPad, né commetterò l’errore di sconsigliartelo, non tanto perché sembrerei un nonno barbogio ma perché lo faccio anch’io (...) È vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo Magno o dove stia Kuala Lumpur non hai che da premere qualche tasto e Internet te lo dice subito. Fallo quando serve, ma dopo che lo hai fatto cerca di ricordare quanto ti è stato detto per non essere obbligato a cercarlo una seconda volta se per caso te ne venisse il bisogno impellente, magari per una ricerca a scuola. Il rischio è che, siccome pensi che il tuo computer te lo possa dire a ogni istante, tu perda il gusto di mettertelo in testa. Sarebbe un poco come se, avendo imparato che per andare da via Tale a via Talaltra, ci sono l’autobus o il metro che ti permettono di spostarti senza fatica (il che è comodissimo e fallo pure ogni volta che hai fretta) tu pensi che così non hai più bisogno di camminare. Ma se non cammini abbastanza diventi poi “diversamente abile” (...)
    La memoria è un muscolo come quelli delle gambe, se non lo eserciti si avvizzisce e tu diventi (dal punto di vista mentale) diversamente abile e cioè (parliamoci chiaro) un idiota.
     
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35 replies since 7/11/2021, 10:04   620 views
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