Depressione, minaccia globale di cui si parla ancora troppo poco

E cosa può fare il singolo cittadino?

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    Credo che tutti abbiano già saputo della strage avvenuta nella città giapponese di Osaka, un giorno e mezzo fa.
    Pare che il piromane, l'incendio è stato doloso, fosse un paziente in cura nella clinica ubicata nel palazzo colpito, ma le informazioni sono ancora molto frammentarie.
    Anche in Italia abbiamo avuto ragazzi affetti da varie problematiche, perlopiù depressione, che hanno sfogato con violenza il loro malessere (ricorderete la strage di Ardea del giugno scorso)
    Io stesso ho avuto un amico con problemi simili, che più volte aveva manifestato idee violente, per questo motivo è un argomento che sento molto da vicino.
    La questione è piuttosto seria, e come ho già detto, globale.
    Avete mai avuto esperienze simili con persone in questo stato?
    Dite pure ciò che volete.
    Buon proseguimento a tutti voi
     
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    Non cadrei nella semplificazione disagio mentale = violenza.

    La depressione è un male occidentale, che ha ragioni sia psicologiche sia chimiche.

    Insorge spesso accanto ad altre malattie e può essere causata dalla mancata produzione di setatonina.

    Si sta studiando l'insorgenza della depressione a causa di alcuni mal funzionamenti del sistema intestinale.
    https://www.istitutobeck.com/depressione/a...o-e-depressione

    C'è una differenziazione di genere, cioè la depressione colpisce soprattutto le donne, ma quando colpisce gli uomini è più facile che conduca a gesti estremi come il suicidio.

    C'è una differenza sociale, che però è osservabile solo nell'età evutiva, perché come tutto il mondo della cura, per questioni economiche, è precluso ai soggetti più poveri,ma la si può riscontrare nel sistema scolastico, negli alunni e nelle alunne che vengono da situzioni di difficoltà.

    Ripeto che la depressione porti a gesti violenti verso gli altri è rarissimo.
     
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    CITAZIONE (Mafalda75 @ 18/12/2021, 16:45) 
    La depressione è un male occidentale, che ha ragioni sia psicologiche sia chimiche.

    Non ne sarei tanto sicuro; certo però nel mondo occidentale ha più possibilità di esprimersi (Quando devi lottare per la sopparvivenza c'è poco posto per la depressione). Vi sono anche componenti genetiche. Ma non vi è la depressione, bensì molteplici forme di depressione.

    CITAZIONE (Mafalda75 @ 18/12/2021, 16:45) 
    Insorge spesso accanto ad altre malattie e può essere causata dalla mancata produzione di setatonina.

    Scusa la correzione: serotonina
    CITAZIONE (Mafalda75 @ 18/12/2021, 16:45) 
    C'è una differenziazione di genere, cioè la depressione colpisce soprattutto le donne, ma quando colpisce gli uomini è più facile che conduca a gesti estremi come il suicidio.

    Questo vale per forme estreme; negli uomini la depressione, ma sarebbe più corretto parlare delle depressioni, che sono molteplici sia nella genesi che nelle manifestazioni, portano spesso alla dipendenza da alcool e altre sostanze e vengono quindi mascherate.


    CITAZIONE (Mafalda75 @ 18/12/2021, 16:45) 
    Ripeto che la depressione porti a gesti violenti verso gli altri è rarissimo.

    È vero; è piuttosto un malvezzo definire come "depressione" diversi stati mentali di disagio che non sempre con le depressioni hanno a che fare.

    Esiste tuttavia quel che si chiama "suicidio accompagnato" in cui la persona si suicida uccidendo insieme a sé altre persone, spesso i figli.

    Edited by dceg - 18/12/2021, 17:39
     
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    Io soffro di depressione da molto tempo e confermo che i costi per la "cura" non solo sono altissimi, ma spesso del tutto inefficaci. Ho speso circa 8.000 euro per un ciclo di stimolazione magnetica transcranica e finito il ciclo mi sono ritrovato nella stessa situazione di prima. I farmaci in genere fermano le manifestazioni fisiche del malessere (per esempio il pianto o l'astenia), ma non il malessere in sé. Quanto alla psicoterapia, le reazioni variano da caso a caso; ma generalmente bisogna andarci per anni e a me, che da un paio di mesi spendo 320 euro mensili per uno psicologo che finora non mi ha portato alcun giovamento, l'idea non mi fa impazzire.

    Penso che se le case farmaceutiche dedicassero allo studio della depressione 1/10 delle risorse e del tempo che hanno dedicato al covid, il mondo sarebbe un posto migliore. Purtroppo si tratterebbe di studi lunghi e complessi e si preferisce puntare a ciò che è remunerativo nel breve periodo.

    Quanto alle considerazioni dell'autore del thread, non è affatto vero che la depressione in sé basti per scatenare una reazione violenta. Io non ho mai pensato di fare del male a nessuno, nemmeno alle persone che lo avrebbero meritato; al massimo riverso la violenza verso me stesso. Per fare quelle cose ci vuole un combinato di disturbo mentale e personalità sadica.
     
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    A scanso di equivoci, ho scritto "varie problematiche".
    Non intendevo dire che solo la depressione trasforma in persone pericolose.
    Se qualcuno si è sentito offeso, porgo le mie più sincere scuse
     
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    Per quasi quarant'anni trattato psicoterapeuticamente sia in ambito clinico che, in misura assai minore, ambulatorialmente pazienti, parecchie centinaia, con forme depressive di ogni tipo. La mia esperienza è che, a seconda dei casi, psicoterapia ed eventualmente farmacoterapia oppure farmacoterapia e psicoaterapia garantiscono buoni risultati, senza però poter assicurare che non ci saranno ricadute. Un buon rapporto tra paziente e terapeuta permette anche in questi casi di reagire tempestivamente. Quanto ai costi, io ho operato soprattutto in Germania dove le spese sono sostenute totalmente dal servizio sanitario.

    Quanto ai farmaci, ve ne sono da decenni sul mercato di efficaci e quelli delle nuove generazioni, se anche non hanno un'efficacia maggiore di quelli più vecchi, presentano effetti collaterali meno importanti. Una noticina a margine: ho conosciuto personalmente il prof. Roland Kuhn che nel 1956 scoprì il primo antidepressivo; tuttavia non era solo interessato alla farmacologia, ma anche e profondamente alla psicoterapia, in particolare alla Daseinsanalyse.
     
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    Guarda, essendo stato da cinque psichiatri diversi e tre psicologi, so bene in cosa consistono i "buoni risultati". Ad un certo punto il paziente si sente meglio, nel mio caso non tanto per le cure quanto per il fatto che la mia depressione ha sempre alternato periodi più sereni a periodi di malessere. Così lo psicologo/psichiatra si convince di aver fatto bene il suo lavoro e nulla lo schioda. Ricordo che nell'ultima seduta dal mio penultimo psichiatra, dopo un periodo in cui effettivamente ero stato meglio, gli avevo detto che ero tornato a star male, a praticare autolesionismo e ad avere pensieri suicidi; e lui rispose che ormai era passato un anno da quando avevo iniziato a prendere la fluoxetina ed ero guarito, per migliorare potevo andare da uno psicologo ma non si poteva fare molto di più. Altri dei dottori che ho frequentato sono probabilmente convinti che io sia guarito perché quando ho lasciato le cure non stavo male. Sono convinto che molti di questi casi entrino negli studi delle riviste più importanti, senza tenere conto dell'evoluzione della vita del paziente dopo le cure, e diano la "conferma" che farmaci e psicoterapia siano cure efficaci, quando in realtà sono solo dei palliativi che permettono di continuare a vivere più o meno normalmente finché non li si interrompe, ma non curano assolutamente nulla. La realtà è che conosciamo ancora troppo poco il cervello umano per elaborare rimedi adeguati ai disturbi mentali.
     
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    Friedrich_ ti capisco molto bene; io ormai assumo solo farmaci, perché la psicoterapia non me la posso più permettere.

    dceg in Italia, o quantomeno nel Lazio, dipendi dalla Asl di competenza e dal distretto; per accedere ai servizi psicologici, non puoi scegliere liberamente in che Asl andare e all'interno della tua Asl sei costretto ad andare nel tuo distretto.
    Questo modus operandi che sulla carta sembra logico, nella pratica non funziona, perché il personale non viene assunto in base al bacino di utenza, ma non si sa bene con quale criterio, tanto che nel mio distretto non è possibile accedere ad un servizio di terapia individuale, neanche per gli adolescenti, perché non ci sono posti.

    Hanno anche sospeso lo sportello psicologico nelle scuole, che in questo periodo storico è per me un servizio indispensabile.
     
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    Il sistema sanitario tedesco funziona su basi completamente diverse. Medici e psicoterapeuti vengono autorizzati dalle casse di malattia a liquidare, in base ad un tariffario e eventualmente dopo aver ricevuto il consenso in base ad una richiesta, le prestazioni, ma non dipendono da un ente, lavorano come liberi professionisti (a meno che non facciano parte di un‘istituzione come un ospedale, un‘università ecc.). Il paziente è libero bella sua scelta. In questo momento, soprattutto per la richiesta assai aumentata in seguito alla pandemia, non è facile, ma neppure impossibile, avere in tempi brevi un trattamento psicoterapico.
     
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    Il ragazzo di cui parlo era seguito da una struttura, ma, a mio avviso, gli operatori di questo centro, non avevano capito i suoi reali problemi... infatti dopo poco tempo tornò a chiudersi in casa, mantenendo contatti solo con me via telefono... fu allora che cominciò a fare discorsi, a mio avviso, deliranti...
     
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    Il tema è molto complesso e io non ne sono in alcun modo un esperto. Ho l'impressione che il dilagare di forme depressive sia figlio di una generale crisi dei valori che pervade il mondo contemporaneo, di una mancanza di punti di riferimento morali e spirituali che lascia l'uomo spaesato.
    Personalmente mi sento da anni malinconico e, in alcuni momenti, profondamente triste. Ho sempre cercato in me stesso gli strumenti per fronteggiare i momenti più cupi e, per quello che conta il mio punto di vista, sono dell'idea che coltivare rapporti umani positivi e investire tempo per tenere allenati il corpo e la mente siano armi potentissime contro gli stati depressivi. Certo, a volte la quotidianità frenetica e stressante rende difficile investire su se stessi e sui propri legami.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 19/12/2021, 14:47) 
    Il sistema sanitario tedesco funziona su basi completamente diverse. Medici e psicoterapeuti vengono autorizzati dalle casse di malattia a liquidare, in base ad un tariffario e eventualmente dopo aver ricevuto il consenso in base ad una richiesta, le prestazioni, ma non dipendono da un ente, lavorano come liberi professionisti (a meno che non facciano parte di un‘istituzione come un ospedale, un‘università ecc.). Il paziente è libero bella sua scelta. In questo momento, soprattutto per la richiesta assai aumentata in seguito alla pandemia, non è facile, ma neppure impossibile, avere in tempi brevi un trattamento psicoterapico.

    In Germania so che sono stati numerosi i casi di accoltellamenti casuali, o peggio, investimenti, spesso da parte di persone con vari livelli di instabilità.
    Il governo tedesco ha preso qualche precauzione?
    Grazie mille per la risposta
     
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    No, che io sappia. Dato il regime federale sarebbe comunque compito dei governi reglionali. Le norme tedesche, che variano, ma di poco a seconda dl land, relative ai ricoveri coatti sono estremamente severe e questo anche perché ci sono i precedenti di due dittature, quella nazista e quella comunista della DDR.
     
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    Ho rispolverato questa mia vecchia discussione, quando ero ancora "Paradiso Perduto", perché in queste ore è emerso che il Boing schiantato marzo in Cina non sarebbe stato un incidente, ma un atto deliberato di qualcuno presente in cabina.
    Le indagini sono ancora in corso, ma la mancanza di ogni qualsivoglia rivendicazione, non può non far tornare alla memoria l'aereo tedesco precipitato in Francia nel 2015, ad opera di un pilota sofferente di crisi depressive.
    Malattia che era stata ignorata dai dirigenti della compagnia aerea, purtroppo.
     
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    È un'ipotesi che è stata subito fatta e di certo non impossibile.
    Si tratta di eventi spaventosamente tragici, anche per la grande portata ed il numero elevatissimo di vittime, ma fortunatamente assai rari.
     
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