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Molte opere di Hesse le ho lette in gioventù, allora mi piacquero molto, era proprio l'epoca in cui (ri)divennero popolari, ma non saprei, né vorrei, dato che non amo le graduatorie, dire quale sia la migliore. Più di recente (ma scopro ora sia stato oramai quasi dieci anni fa) lessi con piacere il racconto "Die Heimkehr", di cui avevo visto qualche giorno prima una trasposizione televisiva. Hesse aveva lasciato per disposizione testamentaria agli eredi la proibizione di trasporre come film i suoi romanzi, dato che non apprezzava le versioni cinematografiche di opere letterarie; "Die Heimkehr", una coproduzione austro-tedesca, fu la prima, assai riuscita, di un suo racconto. Non ho trovato che il racconto "Die Heimkehr" sia stata pubblicato in italiano, almeno come volume singolo, ma potrebbe essere stato pubblicato, provabilmente con il titolo "Il ritorno" in una raccolta di opere.
Devo aggiungere che ho ripreso in un passato meno lontano in mano alcune opere di Hesse, ma che ne ho letto poche pagine e a fatica. Si tratta di un fenomeno che ho constatato in me diverse volte: la fatica a leggere, direi il disinteresse, per i romanzi, che da quando ho lasciato la mia attività professionale si sono un po' attenuati ma non scomparsi (non riesco ad andare avanti, da anni, nella lettura di Proust). Ritengo che sia dovuta, almeno questa è la mia interpretazione, al fatto che essendo professionalmente stato giorno per giorno confrontato con vicende umane, a volte dramamtiche, a volte persino tragiche, ma comunque "vere", l'interesse per quelle per così dire costruite fosse scomparso.
Edited by dceg - 5/1/2022, 22:00
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