Cos'è, per voi, la pace?

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    Mi piacerebbe sapere cosa è per voi la pace e come ci si potrebbe arrivare ad avere un mondo senza conflitti.
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 22/3/2022, 13:58) 
    CITAZIONE (Asterixzy @ 22/3/2022, 13:56) 
    come ci si potrebbe arrivare ad avere un mondo senza conflitti.

    Solo l'estinzione dell'umanità potrebbe portare a questo. E non credo sia ciò che vogliamo

    Secondo me se educassimo I nostri figli alla non violenza non ci sarebbe bisogno di estinguersi come specie per raggiungere quell'obiettivo.
     
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    CITAZIONE (Asterixzy @ 22/3/2022, 14:21) 
    Secondo me se educassimo I nostri figli alla non violenza non ci sarebbe bisogno di estinguersi come specie per raggiungere quell'obiettivo.

    Ma si tratta di un‘illusione. Inoltre anche la non-violenza, ossia il reprimere l’innata aggressività, può esser un atto di violenza. Forse quel che intendi è educare a risolvere i conflitti senza ricorrere alla violenza, ma questo può funzionare solo se tutti si comportano così, e siccome questo è impossibile, l‘uso della violenza viene delegato allo stato ed ai suoi organi.

    La pace è per me la situazione nella quale si comprende, e devono farlo tutte le parti in causa, che tutti hanno pari dignità e pari diritti e doveri e che i conflitti vanno risolti con i compromessi, quando non si può ottenere il consenso che sarebbe auspicabile. Ma la storia dell‘umanità, e non solo quella, anche l‘osservazione del mondo animale, insegnano che si tratta di un’aspirazione, qualcosa alla quale si può tendere e che si può magari raggiungere per un certo periodo di tempo, ma non assolutamente e definitivamente. Come la felicità, insomma.

    Certo, l‘estinzione dell‘umanità porterebbe alla pace, ma siamo poi sicuri che gli scarafaggi - quelli sopravviveranno di sicuro - non si combatteranno tra di loro?

    Edited by dceg - 22/3/2022, 14:43
     
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    Forse deriva dalla mia età ed esperienza di vita ma la visione che ho del genere umano è negativa: spero di sbagliarmi.
    Nonostante le centinaia di migliaia di anni di evoluzione abbiamo ancora le pulsioni primitive e siamo rimasti degli scimmioni spelacchiati, seppure vestiti da Hugo Boss e con scarpe firmate che però hanno le chiavi per divenite i "distruttori di mondi". Questo non solo tramite la guerra atomica ma anche distruggendo "pacificamente" l'ambiente come fecero in piccolo nell'isola di Pasqua. L'ipotesi Gaia, cioè del pianeta Terra come un entità vivente che reagisce alle violenze, ben si sposa con la definizione della razza umana come un pidocchio che divora lentamente ma inesorabilmente il nostro pianeta. Siamo l'unica razza, nei vari tentativi abortiti di evoluzione della vita culminati in estinzioni di massa, che è in grado di modificare la faccia, il clima del pianeta ed inquina i mari. Noi stupidamente tagliamo il ramo su cui siamo seduti. Non abbiamo bisogno del meteorite che spacciò gli "stupidi dinosauri": noi abbiamo il cervello più grande e facciamo tutto da soli. Il pianeta avrà sempre meno risorse alimentari per la esponenzialmente crescente popolazione mondiale che la sera non ha la televisione visto che anche gli abitanti del Terzo mondo pretendono (ma che faccia tosta!) di mangiare persino due volte al giorno.
    Questo acuirà i conflitti per l'accaparramento le risorse e quindi la rincorsa agli armamenti e conseguenti soprusi tra i popoli a scapito della lotta alla povertà, fame e malattie (naturali od artificiali). Non è mai esistito nel pianete azzurro (tendente al grigio?) la vagheggiata età dell'oro e neppure un solo minuto in cui non vi sia stata qualche guerra neppure quando vi era posto, grano o riso per tutti. Figuriamoci adesso con la desertificazione e scarsità di acqua potabile.
    Se la coscienza umana fosse progredita di pari passo con la scienza e tecnica forse il mondo sarebbe un posto migliore ma così non è stato. La dualità anima/corpo implica che siamo schiavi della necessità naturali, dell'egoismo, passioni e lotta per la sopravvivenza. Non siamo angeli decaduti come ci volevamo credere ma scimmie evolute. Senza offesa per i primati. La pace è altrove.

    Edited by Karolus51 - 22/3/2022, 14:46
     
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    Scrive Immanuel Kant ne suo testo La pace perpetua:
    «Vi sono varie forme di pacifismo, che si distinguono l'una dall'altra sulla base del diverso modo con il quale esse spiegano l'origine della guerra. Il pacifismo di Kant è preliminarmente un pacifismo giuridico, in quanto esso individua la principale causa delle guerre nello stato di anarchia internazionale, e di conseguenza affida la loro eliminazione alla istituzione di una comunità giuridica fra gli stati. L'“idea razionale di una comunità perpetua pacifica [...] di tutti i popoli della Terra che possono vivere tra loro in rapporti effettivi” cosí si esprime Kant “non è tanto un principio filantropico (cioè un principio etico), quanto un principio giuridico”.» articolo di Renzo Grassano.
     
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    CITAZIONE (Karolus51 @ 22/3/2022, 14:43) 
    Forse deriva dalla mia età ed esperienza di vita ma la visione che ho del genere umano è negativa: spero di sbagliarmi.
    Nonostante le centinaia di migliaia di anni di evoluzione abbiamo ancora le pulsioni primitive e siamo rimasti degli scimmioni spelacchiati, seppure vestiti da Hugo Boss e con scarpe firmate che però hanno le chiavi per divenite i "distruttori di mondi". Questo non solo tramite la guerra atomica ma anche distruggendo "pacificamente" l'ambiente come fecero in piccolo nell'isola di Pasqua. L'ipotesi Gaia, cioè del pianeta Terra come un entità vivente che reagisce alle violenze, ben si sposa con la definizione della razza umana come un pidocchio che divora lentamente ma inesorabilmente il nostro pianeta. Siamo l'unica razza, nei vari tentativi abortiti di evoluzione della vita culminati in estinzioni di massa, che è in grado di modificare la faccia, il clima del pianeta ed inquina i mari. Noi stupidamente tagliamo il ramo su cui siamo seduti. Non abbiamo bisogno del meteorite che spacciò gli "stupidi dinosauri": noi abbiamo il cervello più grande e facciamo tutto da soli. Il pianeta avrà sempre meno risorse alimentari per la esponenzialmente crescente popolazione mondiale che la sera non ha la televisione visto che anche gli abitanti del Terzo mondo pretendono (ma che faccia tosta!) di mangiare persino due volte al giorno.
    Questo acuirà i conflitti per l'accaparramento le risorse e quindi la rincorsa agli armamenti e conseguenti soprusi tra i popoli a scapito della lotta alla povertà, fame e malattie (naturali od artificiali). Non è mai esistito nel pianete azzurro (tendente al grigio?) la vagheggiata età dell'oro e neppure un solo minuto in cui non vi sia stata qualche guerra neppure quando vi era posto, grano o riso per tutti. Figuriamoci adesso con la desertificazione e scarsità di acqua potabile.
    Se la coscienza umana fosse progredita di pari passo con la scienza e tecnica forse il mondo sarebbe un posto migliore ma così non è stato. La dualità anima/corpo implica che siamo schiavi della necessità naturali, dell'egoismo, passioni e lotta per la sopravvivenza. Non siamo angeli decaduti come ci volevamo credere ma scimmie evolute. Senza offesa per i primati. La pace è altrove.

    Dicendo "spero di sbagliarmi" lasci uno spiraglio aperto nei confronti di ciò che negativamente pensi della società, mi dai una piccola speranza per il futuro.
     
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    Visto che nelle risposte siete tutti abbastanza negativi, vorrei riformulare la domanda:cosa fareste voi per far sì che ci sia la pace nel mondo?
     
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    Tra i tentativi sinora fatti quello che malgrado tutto sembra aver meglio, o quantomeno meno peggio, funzionato fu il Trattato di Vestfalia. Limitandosi all'Europa soptattutto occidentale quella che è diventata l'EU ha garantito un lungo periodo di assenza di conflitti armati e per certi versi proprio di pace. Con la parentesi delle guerre balcaniche seguite al crollo della Repubblica federale Jugoslava, la cosa ha funzionato.

    Cosa farei per avere la pace nel mondo? Forse mi ritirerei a Sant'Elena o in qualche posto del genere, per avere la pace nel mio mondo, in quello di tutti non saprei proprio. Non credo che potrei fare qualcosa.
     
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    Andrebbe anche bene.
     
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  10. BluEmme
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    Secondo me la pace e la nonviolenza sono due cose diverse.
    La nonviolenza è difficilissima da praticare perché gli istinti aggressivi esistono, malgrado una educazione che può essere virtuosa nel campo dei rapporti umani (ma infatti le campagne di educazione sessuale per prevenire la violenza di genere o l'omofobia sono forse velleitarie, sebbene oggi sia così di tendenza proporne la sperimentazione). Temo che ci saranno sempre le persone violente e la necessità di istituzioni che si occupino di ordine pubblico.
    La guerra però attiene alle scelte collettive, non individuali. Una scelta individuale può essere istintiva o sentimentale, ma la scelta di un'autorità politica (indipendentemente dalla forma di governo) è sempre il risultato di un processo decisionale articolato, partecipato e basato su valutazioni razionali. Ecco perché, tenendo conto di questi elementi, la guerra potrebbe teoricamente essere eliminata.
    Dico teoricamente perché un grande problema esistente, nella nostra società basata sul profitto economico, che la fabbricazione/vendita di armi è un'attività terribilmente redditizia. Nella nostra società non si può bandire ciò che è redditizio, anche se considerato profondamente immorale, basta pensare a certe attività inquinanti. Perché la transizione energetica che si intende fare per salvare il clima sarà coperta da copiosi incentivi pubblici? Perché solo le cose redditizie vanno avanti, e se le tecnologie verdi non sono redditizie come quelle nere allora devono diventarlo a suon di incentivi. Questa potrebbe essere l'unica strada per fare anche politiche di pace, ma all'orizzonte non si vedono paesi che incentivano le imprese a produrre qualcosa di diverso dalle armi, piuttosto accade il contrario.
    C'è quindi, non tanto un problema di fattibilità quanto un problema di mentalità. Al tempo della fondazione dell'ONU, gli stati scrivevano nelle loro costituzioni che la guerra non si fa, se non per autodifesa. Poi però le potenze che si sono riservate il controllo dell'ONU si sono riservate anche il diritto di usare le armi a piacimento e di farle usare a piacimento ai loro alleati. Questo è stato il grande peccato originale, che ha ucciso l'ONU nella culla.
    Per il momento quindi una politica per la pace mondiale è molto difficile, temo che bisognerà aspettare ciò che ci sarà dopo le potenze oggi dominanti e dopo l'ONU. (Perché, per quanto tendiamo a pensare che il nostro mondo durerà per sempre così com'è, c'è sempre un "dopo").
     
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    La pace nel mondo sinora non è mai esistita: temo sia un utopia anche se, ripeto, spero di sbagliarmi. In certi periodi, è vero, c'è stata ma solo in alcuni luoghi fortunati del globo ai danni di altri. L'Europa è sempre stata un focolaio di guerre e quella che abbiamo vissuto dal '45 a l'altro ieri, dopo i massacri della II Guerra Mondiale, è stata una "pace" basata sulla paura reciproca della ritorsione atomica. Oggi troppi sconsiderati hanno la bomba e questo non ci deve far dormire sonni tranquilli, casomai incubi con i quattro cavalieri dell'Apocalisse. Questo timore ha reso possibili solo conflitti con mezzi tradizionali ai confini (di faglia secondo S. Huntingdon) rispettive delle aree di influenza delle superpotenze scatenati solo per il possesso delle fonti energetiche e alimentari (presto anche per l'acqua) e sbandierati senza pudore come azioni portatrici di pace e libertà. I (pochi) uomini buoni animati da sincero amore per il prossimo si contano sulle dita: "homo homini lupus" è la regola generale che vale anche per i "Leviatani".
     
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    La pace è quella condizione di stasi nella quale vivono le tirannidi in mezzo fra una guerra ed un'altra.

    La guerra è quella condizione dolorosa e malaugurata alla quale le democrazie costantemente si preparano allo scopo di avere ragionevole speranza di preservarsi o eventualmente di riprodursi.

    Per parafrasare un pensatore greco del quarto secolo a.C.: le tirannidi fanno la pace, le democrazie l'armistizio.

    . . . ragioniamoci sopra ;)
     
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    Abbiamo davanti agli occhi l'unico modello vincente di pace nella storia: l'Unione europea. La pace, quella vera, non è la semplice assenza di conflitti armati; è la creazione di condizioni durature grazie alle quali ogni guerra tra nazioni risulti impensabile. Questa situazione può essere raggiunta solo tramite la condivisione delle risorse, la cooperazione organizzata tra i governi, la tutela dei territori svantaggiati, il rispetto e la valorizzazione delle minoranze etniche e linguistiche e la trasformazione del concetto di confine, non più una frontiera da presidiare militarmente ma un limite amministrativo che le persone e le merci possono varcare liberamente.
    Non apprezziamo mai abbastanza ciò che l'Europa unita sta facendo per noi da settant'anni.
     
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    Sono d'accordo. Queste considerazioni devono indurci anche a "perdonare" manchevolezze, egoismi, furberie ecc. che tuttora rendono imperfetta la UE e a impegnarci per fare meglio. Nata poco dopo la guerra mondiale, appartengo alla prima generazione che non ne ha attraversata nessuna.
    Fortunati e un po' miopi: a onta di scioperi e cortei, abbiamo guardato con occhi distratti alle guerre lontane. Ora li spalanchiamo impauriti...
     
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    L'Unione Europea non serve a sopprimere indiscriminatamente tutti i confini, in particolare non quelli esterni: l'Unione Europea ci rafforza entro un confine comune molto più forte del debole confine nazionale.

    Essa ci tiene lontani dai rischi di guerra nella misura in cui il confine comune appare dall'esterno ben saldo e ben difeso da ogni punto di vista (non solo militare).
     
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