Sacrario militare di Asiago (ossario del Leiten)

Qualche settimana fa ho avuto l'occasione di visitare il sacrario militare di Asiago, conosciuto anche come ossario del Leiten dal nome del colle su cui sorge.
Il sacrario si presenta come una costruzione imponente che domina la cittadina di Asiago, centro principale dell'Altopiano dei Sette Comuni, nella parte settentrionale della provincia di Vicenza, al confine con il Trentino. Lo stile architettonico maestoso fa capire fin dalla prima occhiata che si tratta di un luogo edificato in epoca fascista; si vedono però, nel corso della visita, anche alcuni elementi estranei al regime: da un lato della facciata del sacrario sventola una nostra bandiera, dall'altro una austriaca, a indicare che l'ossario è oggi luogo di riconciliazione e di memoria di una guerra tra nemici di ieri e amici di oggi. Inoltre una targa in ebraico, italiano e tedesco all'entrata ricorda che, sull'Altipiano di Asiago, morirono molti soldati ebrei in entrambi gli eserciti.
Superato un cancello si accede al sacrario a piedi, percorrendo una salita di qualche centinaio di metri e una scalinata; l'entrata è gratuita. Appena oltrepassato l'ingresso si trovano due piccoli musei di due stanze ciascuno, uno dedicato agli anni 1915-1916 e uno al biennio 1917-1918. Contengono foto, ricordi di alcuni nostri soldati caduti in battaglia e distintisi per meriti sul campo, reperti bellici e lettere dal fronte. Nonostante le dimensioni ridotte, i musei impreziosiscono molto l'ossario. Sono rimasto colpito soprattutto dalla lettera di un giovane ufficiale torinese, Adolfo Ferrero, scritta ai genitori poco prima di una battaglia sull'Altipiano in cui avrebbe trovato la morte, andata perduta durante gli scontri e ritrovata quattro decenni dopo.
Pochi metri dopo i musei si accede ai lunghi viali interni della cripta le cui pareti sono costellate di loculi dei caduti italiani noti. Verso il centro della struttura si trovano i loculi comuni dei soldati austro-ungarici noti e quelli, anch'essi collettivi, degli oltre 30 mila ignoti tra italiani e austro-ungarici che riposano oggi nell'ossario. In tutto oltre 54 mila soldati sono tumulati nel sacrario ed è impressionante pensare che sono solo una relativamente piccola parte di quelli che trovarono la morte sull'Altipiano.
Nella parte centrale dell'ossario sono ricordati dodici soldati italiani decorati con la medaglia d'oro al valore. Lungo le pareti del perimetro alcune grosse lastre riportano proclami del re e ordini del giorno, generalmente intrisi di retorica, che aiutano a comprendere gli stati d'animo del Comando Supremo Militare Italiano nelle varie fasi della guerra. All'esterno il camminamento lungo il perimetro, presso cui sono disposti alcuni pezzi di artigliera della Grande Guerra, permette di osservare la zona circostante in tutte le direzioni. Il grande arco trionfale che si staglia sulla cripta conferisce alla struttura un aspetto solenne.

Consiglio caldamente una visita del sacrario militare di Asiago a tutti gli appassionati di storia; sia nell'ossario che in tutta la zona collinare circostante si respira il ricordo della prima guerra mondiale, delle sofferenze dei soldati, dell'asprezza delle battaglie e di un odio reciproco verso i nostri vicini che, grazie all'Unione europea, ci siamo lasciati alle spalle.