L'Unione europea e la guerra russo-ucraina

"distinguo" e prospettive dei paesi membri.

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    Com'è noto, il Consiglio europeo ha conferito all'Ucraina lo status di paese candidato all'UE. Nel farlo
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    i leader dell'UE [...] hanno ribadito il loro fermo impegno a fornire un sostegno costante dell'UE all'Ucraina, anche sotto il profilo militare, finanziario, umanitario e politico.
    I leader hanno altresì dichiarato che l'ultimo pacchetto di sanzioni, che include un divieto sulle importazioni di petrolio dalla Russia, ha ulteriormente intensificato la pressione sulla Russia affinché ponga fine alla guerra contro l'Ucraina. Hanno inoltre affermato che continueranno a lavorare sulle sanzioni

    Tuttavia il "fronte" non appare così compatto e le posizioni dei vari paesi alquanto differenziate, sia riguardo alle sanzioni che alle iniziative per porre termine alla guerra. Vogliamo parlarne?
     
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    Effettivamente ormai di questa storia non si sa più cosa pensare...
    Finché certe cose avvenivano in Africa e in Asia, per quanta empatia si potesse provare, vi era comunque quella parte di noi che pensava "cosa ti aspetti da questi!", e anche "noi bianchi non faremo mai più certe cose".
    Ora, vediamo un palazzo sventrato che per struttura, potrebbe anche essere un condominio della nostra città, e vediamo immagini di morti che etnicamente, potrebbero essere nostri parenti.
    Siamo emotivamente coinvolti, è difficilissimo affrontare il tema con obbiettività.
     
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    Probabilmente, la guerra russo-ucraina a cui stiamo assistendo sarà ricordata in futuro come uno snodo cruciale per i futuri assetti geopolitici del mondo, perché segnerà la fine, in un senso o nell’altro, dell’enorme equivoco politico su cui è stata fondata e conservata l’Unione europea, una costruzione economica di comodo con sotterranee e controverse ambizioni di soggetto politico continentale, in grado di fronteggiare gli altri protagonisti della scena mondiale.
    Chi si illudeva che sarebbe bastato il mercato comune a consolidare benessere e democrazia, senza rinunciare agli egoismi nazionalistici , delegando la sicurezza agli alleati americani, e lasciando prendere ad altri le decisioni sui vari conflitti, è stato richiamato alla realtà proprio da quella Russia che ha beneficiato per anni della passività europea.
    I maggiori papaveri russi che pontificano oggi su questa invasione novecentesca non perdono occasione per manifestare il loro disprezzo per gli stati europei, ritenuti vassalli degli USA, accomunandoli in una sorta di logica inconscia con la loro corona di stati fantoccio, che si sono trascinati dal dopoguerra fino a Gorbaciov. La diaspora post-sovietica è stata poi riassorbita in parte con guerre interne, come la Cecenia, e l’imposizione di governi amici, come in Bielorussia e altri stati, in cui peraltro le opposizioni interne stanno cercando di sottrarsi a quel destino, correndo in massa a chiedere l’ingresso nella UE o nella Nato.
    Sembra che la guerra fredda sia passata invano, sia in Occidente che ad Oriente. L’Occidente è stato testimone di un crollo del sistema sovietico, senza preoccuparsi dei nuovi assetti che questo avrebbe comportato sul piano delle influenze, accecato come sempre dai costi economici che il riassetto avrebbe comportato. Solo la Germania si è fatta prontamente carico della sua riunificazione, mentre gli altri stati recuperati all’Europa (compreso quell’ “occidente prigioniero” di cui parla Milan Kundera e che comprendeva le cattolicissime Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria) sono stati ammessi con reticenza e sospetto. Come facendosi scudo di logiche economiche che non scomodassero appartenenze ed identità europee da contrapporre al panslavismo dell’Europa orientale.
    Il rifiuto delle ragioni politiche europee, intese nel suo insieme di interessi strategici particolari, è stato il leit-motiv dell’europa post-bellica, ed è questa assenza che ora appare non solo incongrua ma addirittura esiziale per la sopravvivenza della stessa UE.
    Le diverse posizioni manifestate verso la Russia sono una riedizione delle costanti decisioni monche che il Consiglio degli stati membri confeziona per assicurarsi vantaggi nazionali a danno di altri partners, e l’arroganza con cui certi stati riaffermano i loro interessi esclusivi come se non facessero parte di un consesso unitario con fini superiori, è diventata una fonte di frustrazione che ha già portato ad un vasto fronte di antieuropeisti, ma che richiede ormai una riforma dei meccanismi istituzionali di voto e di veto.
    Il redde rationem, indotto da una Russia ancora più in ritardo sulla storia di quanto non lo sia questa Europa felicemente consapevole della propria irrilevanza, è arrivato in un modo brutale, con morti e devastazioni, neanche fossimo una periferia del mondo.
    Mentre ballavamo sulla tolda del Titanic, la Cina si stava già mangiando l’Africa e offriva i suoi interessati servigi a stati in difficoltà, dal Montenegro, all’Albania, alla stessa Russia. Mentre gli USA giocavano la loro partita nel Pacifico e nel sud est asiatico, in Europa nessuno pensava di dover contrastare questa colonizzazione, offrendo a quegli stati il supporto e l’accoglienza dell’Unione europea. Per non parlare degli stati che si affacciano sul mediterraneo del sud, in cui la Turchia sta entrando a piedi uniti.
    La battaglia che Draghi sta conducendo sul tetto al prezzo del gas, e che non sta vincendo, è emblematica di tutte le altre occasioni perdute da parte dell’Europa Unita, in cui basta l’interesse economico di qualcuno a vanificare qualsiasi unitaria politica di contrasto da parte di un colosso economico che rimane un patetico ed autolesionistico nano politico.
     
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    Finché certe cose avvenivano in Africa e in Asia, per quanta empatia si potesse provare, vi era comunque quella parte di noi che pensava "cosa ti aspetti da questi!", e anche "noi bianchi non faremo mai più certe cose".

    Sinceramente questa cosa non l'ho mai pensata anche perché, con un minimo di memoria storica, abbiamo assistito a svariate guerre scatenate dagli Stati Uniti negli ultimi trent'anni e non è che siano un Paese senza bianchi, specialmente in posizioni di potere.

    Per il resto concordo in larga parte con l'impietosa analisi di Sonia; invito solo a non dimenticare anche il buono che c'è quando si critica l'Europa. L'Unione europea ha delle forti mancanze in politica estera ma rimane l'area più solidamente democratica e pacifica del mondo e negli ultimi anni ha saputo fare fronte a diverse sfide, pandemia su tutte, in maniera non perfetta ma efficace; non dobbiamo dare per scontato tutto questo.
     
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    Neanch'io ho mai pensato noi bianchi ecc. e tanto meno "apprezzato" le guerre degli USA.
    Quanto al discorso di Sonia, lo condivido in parte, trovandolo tuttavia un po' astratto. Ora ho poco tempo, ripasserò.
     
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    CITAZIONE (virelle @ 28/6/2022, 10:35) 
    Neanch'io ho mai pensato noi bianchi ecc. e tanto meno "apprezzato" le guerre degli USA.
    Quanto al discorso di Sonia, lo condivido in parte, trovandolo tuttavia un po' astratto. Ora ho poco tempo, ripasserò.

    Il mio era un modo per dire che ormai dopo oltre 70 anni di relativa calma, noi europei eravamo ormai convinto di aver raggiunto un livello tale di civiltà, da poter affermare che "certe cose le fanno gli altri", non volevo essere offensivo.
     
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    Welcome to Paradise Il mio era un modo per dire che ormai dopo oltre 70 anni di relativa calma, noi europei eravamo ormai convinto di aver raggiunto un livello tale di civiltà, da poter affermare che "certe cose le fanno gli altri", non volevo essere offensivo.

    Ok, prendo atto!
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    Soniadf Chi si illudeva che sarebbe bastato il mercato comune a consolidare benessere e democrazia, senza rinunciare agli egoismi nazionalistici , delegando la sicurezza agli alleati americani, e lasciando prendere ad altri le decisioni sui vari conflitti, è stato richiamato alla realtà proprio da quella Russia che ha beneficiato per anni della passività europea.

    Non so quanti fossero gli illusi; ma certamente almeno gli stati entrati nell'euro avrebbero dovuto dare corso alla costituzione del 2014, che costituiva la base dell'unione politica e non entrò mai in vigore. Francesi e olandesi la bocciarono; Inghilterra, Danimarca e Polonia sospesero sine die i loro referendum. E certamente quel fallimento inaugurò (o fece palesare) gli egoismi "mercantili" che giustamente lamentiamo www.repubblica.it/esteri/2016/06/10/news _niente_costituzione_quella_bocciatura_che_cambio_la_storia_dell_europa-141692557/ e si aggravano nell'attuale situazione bellica
    Le successive affermazioni richiederebbero dettagli e distinguo. "Chi" e quando avrebbe dovuto/potuto decidere sui vari conflitti(quali?).
    Sulla Russia ci fu a mio parere un errore iniziale che viene poco citato. Allo sfascio dell'URSS le vennero accollati tutti i debiti in dollari con i paesi europei; Boris El'cin ne chiese l'abbuono (o una serie di facilitazioni, i particolari si trovano senz'altro in rete) che fu rifiutato soprattutto per l'opposizione dai tedeschi, detentori della maggior parte. I "se" valgono nulla, ma l'ascesa di Putin iniziò su quelle basi.
    Quanto agli "stati recuperati all’Europa" la mia tesi rimane che -anche a prescindere dai costi - la prudenza politica consigliasse di procedere con notevole cautela. Mitica o no che fosse la "promessa" a Gorbaciov di non allargare la Nato a est, con le ex repubbliche e i Balcani si potevano comunque avere relazioni magari utili anche a favorirne l'evoluzione democratica, mentre non era il caso di alimentare lo "zarismo" russo. Con il quale negli anni successivi si sono comunque moltiplicati i "cordiali" rapporti.
    Tutto ciò appartiene al passato, sul quale è sempre utile riflettere allo scopo di comprendere il presente e, lo ripeto per evitare fraintendimenti, non certo di fornire il minimo alibi all'aggressione russa dell'Ucraina.
    Ma ho aperto questa discussione allo scopo di raccogliere pareri e previsioni su come si comporteranno i vari paesi, compreso il nostro, con il prolungarsi della guerra, e su come ipotizzano di venirne fuori. Questo post è già lungo, chiudo.
     
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    Colpita e affondata! E’ vero, avrei dovuto ricordare specificatamente il passaggio relativo alla mancata approvazione della Costituzione europea. La professoressa di storia ha colpito ancora! :D :graduated:
    Il suo è il metodo giusto, ma il mio approccio è più sociologico-giornalistico, non vuole spacciarsi per analitico, ma è vero che si consente forse qualche sintesi di troppo.
    Comunque, per il futuro dell’azione europea, mi sembra che la coesione della UE e il suo consolidamento rischi per confondersi con il consolidamento della NATO, data per agonizzante da Macron solo qualche tempo prima dell’invasione russa.
    Dal sito del Consiglio europeo, si possono raccogliere tutte le informazioni sulle sanzioni approvate nei confronti della Russia e le eccezioni previste.
    https://www.consilium.europa.eu/it/policie...ssia-explained/
    E’ nella questione energetica che le posizioni dei vari stati europei finiscono col confliggere, visti i diversi gradi di dipendenza dalle fonti russe.
    Il tetto al prezzo del petrolio e del gas sembra il nodo più dirimente, perché questi aumenti vanificano le rinunce europee e consentono alla Russia di mantenere alti flussi finanziari. Come sempre, al di là delle buone intenzioni sulla coesione europea, prevalgono gli interessi particolari di alcuni stati, tra cui l’Olanda è un campione indiscusso.
    https://www.repubblica.it/economia/2022/03...ania-341663055/
    Il miracolo degli acquisti collettivi verificatosi per i vaccini sembra che non si possa ripetere, a meno che non compensiamo certi stati con altre utilità, già realizzate in altri casi come prezzo per la collaborazione. Come degli Erdogan qualsiasi.
     
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    L'implosione dell'URSS fu un fenomeno inaspettato per tutti (che non sapevano cosa farne) e l'ascesa al potere di Putin è da ascrivere al trattamento che l'occidente (Nato e UE) ha riservato alle Russie. Molto miope ed avara è stata la posizione dei tedeschi che hanno dimenticato che l'ascesa del Nazismo fu conseguenza del trattamento riservato dai vincitori del primo conflitto mondiale alla Germania. Era noto che i popoli delle Russie non avevano mai vissuto nella loro lunga storia la "democrazia" che non si esporta con le armi ma neppure con le chiacchiere. Il "gentlemen agreement" della Nato ( = USA) sul non espandersi ad Est (documentato da autorevoli fonti e memorie di Presidenti USA) non è stato rispettato. La Nato e la UE si sono associati vari di questi stati di (alquanto) dubbia democraticità e conclamato sovranismo, requisito questo che non interessa minimamente (in specie la Nato vedasi la Turchia).
    Il trattamento con sufficienza e la sordità al malessere di Mosca da parte dell'Occidente unita alla sindrome da accerchiamento ha causato l'ascesa e poi scatenato il dittatore Putin. Sarebbe stato più lungimirante favorire il processo di integrazione dei paesi dell'Europa Orientale aprendoli al mercato ed ad un processo di democratizzazione dall'interno che non avviene in brevi periodi (da noi, per esempio, la stiamo ancora aspettando nella sua forma sostanziale!). Non intendo difendere il sanguinario Putin ma nel gioco del domino mondiale (la Geopolitica) lui si è sentito in scacco: la perdita dell'Ucraina con i missili Nato accanto nel suo giardino lo avrebbe fatto defenestrare dai falchi ed inimicato il suo popolo. Lui ha scatenato una guerra brutale e ne porta la responsabilità: ha reagito come una belva chiusa in un angolo. Ma pure coloro che nell'angolo lo hanno stretto, sfruttando il nazionalismo e la voglia di libertà del popolo ucraino, non sono moralmente esenti da colpe e non possono scagliare la prima pietra. Si è affermato maliziosamente che la UE è disposta a combattere Putin sino all'ultimo ucraino e che gli Usa sono disposti alla stessa pugna sino all'ultimo europeo!. La guerra va bene ma N.I.B (non nel mio cortile!).
    In tutta questa brutta storia chi ci ha guadagnato: non la Russia che si sta dissanguando in termini economici e militari; non l'Ucraina che viene sistematicamente distrutta senza l'aiuto fattivo di chi l'ha posta in questa situazione. Riceve armi ma atte solo a prolungare la sua agonia. La Nato non può intervenire direttamente pena la Terza Guerra Mondiale (che sarebbe Atomica) inoltre ha manifesto interesse a prolungare "sine die" la guerra. La UE, l'unica che sopporta il peso delle crescenti sanzioni, ne è uscita a pezzi e presto verranno alla luce le sue contraddizioni, gelosie ma soprattutto l'egoismo delle nazioni. Attendiamo i pieni di benzina ed il prossimo inverno. La moribonda NATO, unico temibile nemico (politico) della U.E. poichè si annida nel suo stesso corpo, è risorta a nuova vita per di più biblicamente moltiplicandosi. Altrove ho proposto di attribuire al Putin la medaglia di Grande Sostenitore della NATO in favore della quale ha fattivamente operato più lui che Sleepy Joe Biden che sembra abbia vinto al totocalcio. In verità solo la Cina ha fatto "en plein".
    Indovinate chi ci venderà adesso il petrolio, il Gas ed il grano purtroppo a prezzi maggiorati (è il mercato, bellezza!).
    Domandatevi quanto la Francia vedrà di buon occhio il consistente riarmo della Germania cui magari fra 30/40 potrebbe venire l'idea di schierare i suoi carri armati dalla parte sbagliata della cortina (magari nelle Ardenne!)
    L'ingresso nella Nato dei paesi baltici, a spese dei poveri soliti Kurdi dati in pasto ad Erdogan, non credo sia un vantaggio per l'Italia. Sono paesi rigoristi che ci considerano (e non a torto) delle cicale e poco cristianamente rifiuteranno di ... rimettere i nostri debiti. Ha inoltre spostato l'asse strategico verso il Nord mentre a noi interessa il Mediterraneo. La penuria di grano causerà carestie in Africa e vi sarà una moltitudine di derelitti che attraverserà l'ex Mare Nostrum sino alle nostre coste visto che gli spagnoli sparano alle Colonne di Ercole. La ridistribuzione dei nostri migranti nella UE è una chimera visto che i nostri politici non riescono a modificare l'accordo di Dublino secondo cui se li "ciuccia" il paese di approdo. Avete mai visto una carretta del mare approdare nel Nord Atlantico.
    La Francia con l'aiuto del premio Nobel per la Pace Obama ha bombardato la Libia perchè Gheddafi col suo petrolio era troppo filo-ENI.
     
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    Ciao Sonia, al tempo delle mie lontanissime medie le battaglie navali durante le ore di lezione andavano alla grande *_*! Eccoti una scialuppa ^_^ : il giudizio storico è sempre complicato, un approccio sociologico può spesso offrire una valida prospettiva. Battute a parte, ho trovato interessanti alcune delle tue.
    Scusa ,frapalin, nessuno giustifica o tanto meno difende di Putin, lo si ripete in tutti i post. Ma non si capirebbe nulla di questa guerra, come di ogni altra, rifiutandosi di razionalizzarne le "cause". A prescindere dalla correttezza metodologica, la comprensione è indispensabile per fare il punto sul presente e magari prospettare le soluzioni meno dannose per i partecipanti diretti e non.
    Evidenzio alcuni degli spunti fin qui emersi:
    CITAZIONE
    mi sembra che la coesione della UE e il suo consolidamento rischi per confondersi con il consolidamento della NATO, data per agonizzante da Macron solo qualche tempo prima dell’invasione russa.

    Il rischio ce lo vedo, in particolare nel ruolo "dominante" della Turchia che, non dimentichiamolo, è un forte produttore di armi.
    CITAZIONE
    Il tetto al prezzo del petrolio e del gas sembra il nodo più dirimente, perché questi aumenti vanificano le rinunce europee e consentono alla Russia di mantenere alti flussi finanziari.

    Sì. E se tetto ci sarà nel nostro caso andrà ad accrescere l'immane debito pubblico.
    CITAZIONE
    ... la Russia che si sta dissanguando in termini economici e militari; non l'Ucraina che viene sistematicamente distrutta senza l'aiuto fattivo di chi l'ha posta in questa situazione. Riceve armi ma atte solo a prolungare la sua agonia. La Nato non può intervenire direttamente pena la Terza Guerra Mondiale

    Siete d'accordo con questa interpretazione?
    CITAZIONE
    L'ingresso nella Nato dei paesi baltici [...] Ha inoltre spostato l'asse strategico verso il Nord mentre a noi interessa il Mediterraneo. La penuria di grano causerà carestie in Africa e vi sarà una moltitudine di derelitti che attraverserà l'ex Mare Nostrum sino alle nostre coste visto che gli spagnoli sparano alle Colonne di Ercole. La ridistribuzione dei nostri migranti nella UE è una chimera...

    Questa credo sia condivisa da una bella fetta di elettorato!
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 1/7/2022, 12:06) 
    A me è sembrato che il post dell'utente fosse una mera condanna della condotta occidentale, pur ovviamente non giustificando l'aggressione russa.
    Ma non siamo più nei decenni scorsi, siamo in un'epoca dove nel civilizzato e democratico mondo occidentale ci si tende ad unire. Lasciare fuori qualcuno solo per non irritare qualcun altro per me è una sconfitta per la democrazia.
    Non riesco a provare davvero alcuna comprensione per le ragioni di uno stato dittatoriale.

    Scusami di bel nuovo, ma è davvero il caso di uscire dalle dicotomie acritiche. Tra i sinonimi di comprendere (annoverare, conglobare, contemplare, includere, incorporare, inglobare, racchiudere) non c'è giustificare e neppure condividere. E infatti nessuno si schiera con la Russia.
    Ma la realtà è molto più complicata. Trovo quasi commovente la tua convinzione "assoluta" sulla democraticità del mondo cosiddetto civilizzato.
    Meglio che da Putin, ci mancherebbe: lo pensavano pure, suppongo, i molti europei, italiani compresi, intenti a fare affari con lui. E non solo: prova a stilare un elenco dei despoti (incluse le loro vittime!) che l'Europa tratta e riverisce.
    In politica - e spesso nel quotidiano- si tratta di "capire" e usare per tempo i mezzi pacifici disponibili (quali l'ho scritto invano) onde evitare il peggio, o almeno provarci. Altrimenti -senza giovare ai nostri simili "democratici" (al caso gli Ucraini ammazzati)- si producono situazioni tragiche anche per noi, dalle quali non sappiamo come uscire. Quale la tua idea a tal proposito?
     
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    Europeista convinto lo sono anch'io, e da oltre sessant'anni, se non di più, sia per tradizione di famiglia che per formazione culturale. Mi sento però più vicino alle posizioni "prudenti" di virelle; apparteniamo inoltre alla stessa generazione e abbiamo almeno alcune basi culturali comuni. Non si tratta a parer mio di escludere dall'Europa certi stati, soprattutto dell'Est ex comunista, ma di ammetterli dopo aver favorito il loro sviluppo nel senso di quella democrazia che era la base dell'Unione Europea quando essa ancora questo nome non aveva. L'Europa nasce come ideale non di blocco da contrapporsi ad altri blocchi ma come unione di stati con una storia comune fatta anche di guerre tra di loro, con l'intento di eliminare o quanto meno ridurre al minimo i motivi di contrasto e di tensione, e questo può farsi solo su una base comune di democrazia non solo formale.
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 1/7/2022, 16:16) 
    . . . La Russia si è sentita accerchiata, . . .

    Questa cartina i bambini russi ce l'hanno ben presente sin dalle elementari.

    la-russia
    FONTE: www.visitmosca.com/la-russia/

    Seriamente noi pensiamo che aumentando l'età loro possano davvero mai essersi sentiti accerchiati dal quella sporca dozzina di nanerottoli sul loro estremo confine occidentale?

    Oppure il problema è che dopo di cartine ne studiano anche altre come per esempio questa

    urrs
    FONTE: https://digilander.libero.it/falcemar/Storia/urrs.htm

    e probabilmente scatta loro più o meno istintivo osservare che quello che c'era prima era molto più grande e si sa per i russi le dimensioni contano e che se le cose stanno così ci deve per forza essere stata una enorme ingiustizia e se c'è stata una enorme ingiustizia a qualcuno prima o poi dovranno farla pagare?

    Sto andando molto lontano dal verosimile?
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 1/7/2022, 17:15) 
    Tuttavia il percorso di adesione di questi stati non deve essere influito dalla mancata democrazia in stati terzi. Non si può rinunciare a fare le cose per paura degli altri.

    Questo non l‘ho mai detto o pensato.
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 1/7/2022, 17:45) 
    . . , capisco il tuo ragionamento ma molti russi nemmeno sanno cosa c'è al di là degli Urali. . .

    Perché tu pensi a quelli parzialmente occidentalizzati, magari nemmeno di Mosca ma di San Pietroburgo. Senti un po' come ragionano quelli che appunto di là dagli Urali stanno e immaginati come siano abituati a guardarle le carte geografiche.

    E' poi tipico degli imperi avere sudditi che gradualmente perdono la percezione della geografia statale (e dello sviluppo della Storia).
     
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