Il governo Meloni durerà cinque anni?
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  • No a causa di divisioni e litigi tra i partiti della sua maggioranza
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  • No perché schiacciato dalle pressioni internazionali sul debito
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Il governo Meloni durerà cinque anni?

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    Il governo Meloni si è appena insediato. Deve affrontare sfide complesse, dall'immigrazione al PNRR, dalla riforma delle pensioni all'equilibrio dei conti pubblici, dal posizionamento internazionale dell'Italia alla perdurante pandemia, ma ha una maggioranza parlamentare larga alle spalle. Riuscirà a durare per l'intera legislatura?
    Votate nel sondaggio e dite la vostra "a pelle".
     
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    Penso, e spero, di no per l‘insieme di motivi diversi, cioè di quelli ai punti tre e quattro del sondaggio, tra di loro collegati. E a questo aggiungerei la palese incompetenza del presidente e di quanto meno non pochi dei suoi ministri che si sta già palesando.
     
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    Non lo so. Ma potrà fare molti danni anche in cinque mesi. Il motivo più probabile per una eventuale caduta sarà l’attuazione del PNRR, un campo in cui ci vuole competenza e credibilità per convincere l’Europa a sganciare le tranches di finanziamento. Ma anche l’autonomia differenziata dovrebbe costituire una frizione insanabile tra i “patrioti” unitari di FDI e la Lega federalista. Quella è una riforma che svuota il Parlamento di competenze e consegna all’esecutivo e alle regioni il governo del Paese. Questo azzoppamento dello Stato si può fare in pochissimo tempo, senza neanche una legge costituzionale. Ma forse l’obiettivo di scardinare l’equilibrio dei poteri può essere un obiettivo unificante di questi partners di governo. Il PIL sarà destinato comunque ad abbassarsi in conseguenza del clima di sfiducia del sistema economico verso la scarsa competenza ed autorevolezza di questo esecutivo.
    Altre amenità illiberali di stampo reazionario non credo possano far cadere un governo che non può illudersi che basti la faccia feroce e la strafottenza per far digerire ad un paese democratico dei palesi attentati alle libertà individuali e collettive. Vedremo molte retromarce ed imbarazzanti pretese di superiori interessi di sicurezza ed ordine.
    Speriamo che duri poco e che torneremo a crescere come il resto di Europa. Tra ponti sullo stretto e bonus nuziali, ci vuole poco a cadere nel ridicolo, ma chissà quanto ci vorrà a cadere dal governo.
     
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    Ci vorrrebbe la sfera di cristallo, però i precedenti ci dicono che in Italia è sempre estremamente difficile.

    A favore c'è solo la mancanza di alternative nei numeri di questa legislatura, ma ormai il processo di dissolvimento del sistema bipolare CDX/CSX è ampiamente avviato e sperabilmente la nostra politica si avvia a diventare quella di un Paese normale, nel quale i partiti chiedono il voto sulla base di sistemi di riferimento ideale (e non per accontentare istanze del momento sulle "cose da fare") poi le coalizioni si formano in Parlamento (e non nelle urne).

    Ora, dal momento che l'attuale Presidente del Consiglio è espressione della forza politica apparentemente più a destra (se non altro più a destra rispetto ai propri alleati) è probabile che essa si dovrà porre il problema per avere possibilità di restare in sella di rallentare ancora un poco il disfacimento del bipolarismo perché esso porterebbe inevitabilmente a far emergere esponenti di aree più moderate. Tuttavia proprio questa tardiva battaglia bipolarista (per esempio attorno ad una legge costituzionale sul presidenzialismo, con conseguente probabile referendum) è in questo momento l'evento immaginabile che maggiormente potrebbe metterne in crisi la tenuta.

    Poi però è lunga e tante cose possono succedere.
    Non dimentichiamoci che c'è una guerra in corso e se la situazione peggiora non saranno probabilmente anni per tornare a votare sotto alle bombe.
     
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    La storia della Seconda Repubblica ha visto dei cicli di consenso a favore delle 2 coalizioni.
    Che però non hanno coinciso col governo politico.

    Per dire dal 2001 al 2006 governò Berlusconi,che vinse le elezioni del 2001,reduce da un periodo favorevole per il CDX che durava dal 1998.
    E però invece elettoralmente parlando il 2002-2006 fu un periodo favorevole al CSX,che:
    nel 2002 vinse in città di destra come Verona,Monza,Alessandria e Piacenza,
    nel 2003 vinse nella regione Friuli e nella provincia di Roma togliendole alla CDL,
    nel 2004 vinse in quasi tutte le province e nei capoluoghi al voto,
    e nel 2006 vinse le elezioni politiche,oltre a confermarsi alla grande nelle elezioni per i sindaci di Roma,Napoli e Torino.

    La molla che portava al cambio di clima politico in genere era lo scontento verso i nuovi governi.
    Il CSX vincente nel 1996 deluse e si logorò aprendo la via al CDX per il 2001.
    (infatti dal 1998 al 2001 fu appunto il CDX ad andare bene nelle varie tornate)
    Il CDX vinse nel 2001,ma deludendo e logorandosi aprì la via all'Unione prodiana nel 2006.
    I 2 anni di Prodi favorirono il ritorno di Berlusconi nel 2008.
    Il CDX del 2008 resse fino al 2011 nel consenso popolare.

    Successivamente l'arrivo dei 5S complicò le cose.
    Ad esempio impedendo una netta vittoria del CSX nel 2013.
    L'ondata populista,unita dal 2016 all'antirenzismo,portò nel 2013 a buoni risultati per i 5S e la Lega.
    Fino all'inizio del 2020 Salvini riuscì a reggere elettoralmente.
    (per dire a fine gennaio 2020 la Lega pur sconfitta da Bonaccini prese ben il 32,7% in Emilia-Romagna)

    Adesso ci troviamo in una situazione simil 2001 o 2008,cioè con buone maggioranze del CDX in parlamento.
    Il fatto che le opposizioni siano divise in 3 favorisce senza dubbio il CDX.

    Poi,almeno sulla carta,le prime prove elettorali post voto 2022 dovrebbero essere favorevoli al CDX.
    Lombardia e Friuli-Venezia-Giulia dovrebbero restare al CDX infatti,che poi potrebbe pure strappare il Lazio al PD.

    Andando avanti però la situazione potrebbe peggiorare per il CDX in termini di consenso.
    E la cosa si riververebbe anche nelle seguenti elezioni locali.

    Fosse così ci sarebbe da vedere cosa accadrebbe a livello di governo nazionale.
    Anche se al momento ipotizzare una eventuale sostituzione della Meloni come Premier parrebbe difficile.
    Anche in una eventualità del genere.
     
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    Effettivamente ci vorrebbe la sfera di cristallo per rispondere. A pelle la mia sensazione è che il governo Meloni finirà per cadere tra uno o forse due anni, schiacciato dalle pressioni internazionali sul debito. La destra, per vincere le elezioni, ha fatto promesse fantasiose sulla flat tax, sulle pensioni, sulle accise e su tanti altri argomenti, come il blocco navale; se tenterà di realizzarle, anche solo in parte, le istituzioni politiche ed economiche internazionali, le agenzie di rating e i mercati faranno sprofondare il nostro Paese in una crisi tremenda. A quel punto mi aspetto un nuovo esecutivo tecnico e il ritorno della retorica sul "governo voluto dal popolo mandato a casa dai poteri forti".
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 27/11/2022, 11:21) 
    il ritorno della retorica sul "governo voluto dal popolo mandato a casa dai poteri forti".

    E magari ci sarebbe da sperare che esistessero poteri così forti da mandare, nel rispetto della legalità, a casa questo governo malauguratamente „voluto“ dal popolo.

    Edited by dceg - 28/11/2022, 11:33
     
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    Al Sud non c'è lavoro, al punto che anche per fare il "bidello", ti ritrovi a fare la gara dei punti anche con i laureati concorrenti!

    Fare la battaglia al reddito di cittadinanza, sicuramente alle prossime elezioni porterà molti voti ai 5 stelle!
    Se continuerà così, 5 stelle alle prossime elezioni prenderà più voti di tutti!
    Il lavoro, non c'era e non c'è tutt'ora al Sud, il governo da parte sua, in alternativa al reddito di cittadinanza, non ha creato nessun posto di lavoro, aprendo magari aziende statali, con il classico posto fisso!
    Intanto in assenza di lavoro e del reddito di cittadinanza, i furti di auto e degli appartamenti stanno aumentando, non so dove arriveremo, ma di questo passo al Sud riappariranno i padrini, che in assenza di aiuti concreti dello Stato, si nutriranno della povertà dilagante.
     
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    Non ce la fara'. Non perche' si comporta come se tutti fossimo di destra, e gia' questo e' gravissimo... Bensi' perche' non ha idea di come comportarsi, non ci si e' mai trovata, avra' poco tempo per imparare. Collaboratori e alleati fanno dichiarazioni imbarazzanti, da turarsi le orecchie.
    Ultimo, ma non meno importante, non si stanno simpatici nemmeno tra loro.
     
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    Dunque, a natale saranno circa tre mesi dall’insediamento di questo governo, del ritorno della destra estrema al potere e della prima donna premier. Cosa è successo in questi tre mesi? Quasi nulla , o forse anche troppo di questo “nulla”. “E’ dai piccoli particolari che si giudica un giocatore”, diceva una canzone.
    E questo governo, non potendo o non sapendo dare slancio economico e orizzonti sociali a questo Paese, si è dedicato ai “particolari”, cioè pescare nel mucchio della loro propaganda quanto poteva essere utile per fidelizzare l’elettore e metabolizzare provvedimenti iniqui e lberticidi come fossero ordinaria amministrazione, la realizzazione di promesse elettorali.
    Il revanchismo ha questo di bello: ci si può sentire perseguitati anche senza dover provare i supposti torti subiti, anche senza spiegare le origini vere del proprio rancore, anche solo se non si viene adeguatamente apprezzati, perché chi non è a sua volta revanchista fa parte dei persecutori da silenziare.
    I toni e i modi di Giorgia Meloni somigliano sempre più a quelli di una preside chiara ma severa, che sventola il parametro del “buon senso” come giustificazione per ogni decisione contestabile.
    La verità è che la premier che va su Facebook senza contraddittorio segna già la misura dell’opacità che connota tutti i regimi o gli aspiranti regimi. L’immagine ossessiva del capo, gestita in autonomia, rilasciata a piacimento, leccata e indiscussa, una icona del potere da rendere familiare, non è diversa dai manifesti degli ayatollah sui muri di Teheran.
    Bisognerebbe ricordare che non si governa presiedendo ad una lotta civile tra cittadini a cui togliere o concedere “una pacchia”. Le “pacchie” eliminate sono davvero minimali, visto che il reddito di cittadinanza si aggira sui 500 euro, mentre quelle concesse sono sideralmente più consistenti, dalla flat tax alle agevolazioni agli evasori, al superbonus. Si rinuncia ad incassare decine di miliardi di euro di tasse (l’ultima perla prevede l’abbassamento dell’aliquota del 26% al 14% sui guadagni di borsa. Ricordiamo che l’aliquota sullo stipendio di un lavoratore a tempo pieno a mille euro al mese è del 23%), mentre si sfoltiscono bonus insignificanti dal punto di vista economico, ma che puntano sulla emancipazione culturale, questo pericolo incombente su qualsiasi forma di reazione.
    Siamo meravigliati? No. Essere reazionari e revanchisti è l’assetto più facile e naturale per accomodarsi nelle istituzioni, facendo finta di essere i castigamatti di parassiti e teste calde. Anche la nostra Preside ci spiegherà con toni caldi e materni che è per il nostro bene, che i contanti incontrollati sono una forma di libertà, che la pirateria impunita è il compenso giusto per chi si schiera dalla parte dei padroni della legge, che delinquenti e parassiti sono la schiuma da rastrellare solo tra chi parla di uguaglianza, solidarietà e diritti universali.
    A parte il disastro culturale, quello che preoccupa sono i tentativi di ledere le guarantigie costituzionali circa l’indipendenza della magistratura, che è il primo passo verso la demokratura e, incombente come un macigno, il fallimento del PNRR. Una occasione unica per raddrizzarsi messa nuovamente in mano alle persone sbagliate. Naturalmente, sarà colpa di Draghi e dell’Europa, e saranno in troppi a crederci.
     
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    Decisamente siamo messi male.

    Però al momento questo governo nella propria arrogante cialtroneria mi sembra assolutamente in linea con i precedenti sei (dico sei), con forse appena qualche minima scusante per l'inconcludente governo Draghi dopo una serie spaventevole di cinque disastrosi, che non se ne vedeva dai tempi di Badoglio. Sul Conte II confesso di aver cambiato idea nel tempo: mentre era in carica non mi sembrava così male come poi mi è risultato a posteriori, viste le conseguenze di scelte che nell'immediato non erano parse tanto sciagurate quanto è emerso poi (e ancora dobbiamo sapere almeno a grandi linee cosa è accaduto realmente a livello di servizi segreti in quel periodo). In verità per arrivare ad un governo decente il pensiero deve correre fino allo scorso millennio.

    E rispetto alla maggior parte dei precedenti questo ha almeno il merito di non aver (ancora) messo mano a forzature nei confronti del Parlamento nella direzione di peggioramenti del nostro ordinamento, a cominciare da stravolgimenti costituzionali.

    Ricordiamoci sempre che la maggioranza che c'è stata prima di questa ha ridotto il numero dei Parlamentari e ha osato toccare (storpiandolo) l'Art.9. Non riesco a immaginare uno scenario nel quale si potrebbe rimpiangere quelli là.

    Questi non sono altro che la logica conseguenza di un degrado pluriennale: prendersela ora è come lamentarsi di ulteriori frane dopo aver ignorato le precedenti e averne fatte di cotte e di crude nel peggiorare l'assetto idrogeologico del territorio.

    Per tornare al topic, direi che al momento ciò che questo governo sta combinando non vada affatto nella direzione di un proprio logoramento nè in quella dell'accorciamento delle proprie potenzialità di durata.
     
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    notavo come i nipotini del duce stravolgono la storia...nei paesi bombardati dagli alleati trovo lapidi che commemorano i morti senza specificare che i bombardamenti la popolazione inerme li ha subiti perchè il nostro dittatore ha dichiarato guerra agli USA e non il contrario...non lo sapeva che saremmo stati bombardati?...ah...no...i fascisti sono ignoranti!
     
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    Il governo Meloni durerà cinque anni?
    Forse anche più, in fondo di cosa dovrebbe temere, la sinistra è morta e gli avvoltoi si accontentano delle ossa.
     
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    Questi primi mesi di governo Meloni sono stati una Caporetto per la destra. Si sta vedendo con chiarezza quanta distanza ci sia tra le loro fantasiose promesse degli ultimi e la realtà del Paese. In maniera molto schematica:

    Promessa: flat tax --> Realtà: non si può fare o saltano i conti pubblici
    Promessa: stop agli sbarchi --> Realtà: record di sbarchi di clandestini (ma aspettiamoci nuovi, inutili, decreti sicurezza per ringalluzzire la base)
    Promessa: taglio delle accise --> Realtà: taglio dello sconto sulle accise perché non si può fare altrimenti con aumento del prezzo della benzina
    Promessa: stop all'obbligo di accettare pagamenti fino a 60 euro con carte per i negozianti --> Realtà: rimane l'obbligo su pressione dell'Unione europea
    Promessa: per l'Europa la pacchia è finita --> Realtà: si fa come dice l'UE o si finisce gambe all'aria
    Promessa: aumento delle pensioni minime a 1000 euro al mese --> Realtà: aumento delle minime da 525,38 euro a 563,73 euro al mese ma solo per il 2023
    Promessa: basta aumenti dei pedaggi --> Realtà: nuovi aumenti dei pedaggi

    E si potrebbe continuare.
    Insomma, un disastro politico che però, al momento, non si sta ancora traducendo, stando ai sondaggi, in un calo di consensi ai partiti di destra. Per ora la barca va avanti ma prima o poi la gente inizierà a voltare le spalle al governo Meloni; a quel punto la tentazione di riconquistare i voti con provvedimenti sfascia-conti pubblici per la premier sarà altissima. E forse allora, con il debito pubblico fuori controllo, assisteremo al ritorno dei tecnici, facili capri espiatori per gli inevitabili sacrifici che seguiranno.
     
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    i sondaggisti non devono rispondere a nessuno e sono pagati, cioè prendono lecitamente soldi poi alcuni disonesti finiscono pure davanti ai tribunali
    www.ilmessaggero.it/primopiano/cro...ale-873480.html
    dopo il merdone delle accise il gradimento reale è sceso perchè gli italiani cominciano a pagarla cara la scelta di astensionisti,infami,ignavi,traditori e fascisti...su 50 milioni di elettori non l'hanno votata 40.000.000 di elettori!
    Non ha una maggioranza del 51%,pretesa persino dal mio condominio,quindi il governo è illegittimo,col doppio turno avrebbe fatto la fine della le pen.
    Le farà le scarpe Crosetto,...fra qualche mesetto!
    e questo dura un ventennio, classico per la destra...
     
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