Guerra russo-ucraina

riflessioni, timori e speranze.

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    CITAZIONE (Antonio76 @ 23/3/2024, 07:14) 
    Strage in un teatro in Russia,rivendicata dall'ISIS:
    www.open.online/2024/03/23/strage-...usa-isis-putin/

    Medved ne aveva approfittato per minacciare l'Ucraina:
    www.corriere.it/esteri/diretta-liv...7465983e1.shtml

    Come al solito,chi ne fa le spese sono sempre i poveri cittadini.
    Mi dispiace molto per le vittime e per i feriti.

    Basta guerre! Basta attentati! Basta armi! Basta manie da padroni del mondo!
     
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    Sono molto, molto d'accordo con Virelle. Senza voler assolutamente scusare le azioni di Putin, che resta il dittatore che è, è difficile non riconoscere gli errori dell'Occidente e la leggerezza dei politici ucraini nel gestire il progressivo allontanamento del paese dall'influenza russa. I politici avrebbero dovuto tenere sempre conto del saggio principio (fatto valere col ferro in Georgia, per esempio) per cui Washington è lontana, mentre Mosca è vicina. Sono errori che si pagano cari quando il tuo potente vicino è un autocrate senza scrupoli; dei politici avveduti avrebbero dovuto saperlo ed agire di conseguenza, ma di errori di questo tipo purtroppo ne vediamo tanti...
     
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    Quando si è coscienti di aver commesso qualche sgarro contro un autocrate vicino, potente e vendicativo, ovvero contro una popolazione brutale e storicamente ostile, occorre rendersi conto che la conseguenza ovvia di ciò è la necessità di non avere d'ora in poi alcuno scrupolo morale nel tentare di distruggerli definitivamente, perché in ogni caso non ci sarà pietà nè margine di leale trattativa da parte loro verso di noi.
     
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    https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2...32c8bcba3d.html
    Joe Biden torna a definire il presidente russo Vladimir Putin un "macellaio" durante un comizio tenuto ieri nella Carolina del Nord.
    ________________

    Ma se per la guerra in Ucraina Putin è un "macellaio" come definire Netanyahu per la genocida pulizia etnica di Gaza?
     
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    Penso che sia difficile che l'Ucraina possa riconquistare la Crimea ed il Donbass.

    Il problema è:

    putin si accontenterebbe di questi 2 territori ?

    Per dire è andato ben oltre quelle 2 regioni.

    Con le operazioni nella zona di Odessa pare che minimo voglia togliere all'Ucraina lo sbocco al mare.
     
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    Io vedo un chiaro parallelismo tra l'attacco della Russia all'Ucraina oggi e quello della Germania alla Polonia nel 1939.
    Allora, i tentativi di appeasement di Chamberlain e Daladier non portarono bene: non vedo come e perché gli appelli alla pace (= resa senza condizioni) rivolti all'Ucraina oggi possano sortire miglior effetto.
    Se Putin vince in Ucraina oggi, non sarà più possibile fermarlo qualunque azione aggressiva intraprenda in futuro contro chiunque e la credibilità dell'Occidente sarà ridotta a zero.
    Gli Ucraini stanno combattendo anche per noi, per la nostra libertà e la nostra democrazia. Il minimo che possiamo fare è sostenerli e supportarli al massimo delle nostre possibilità.
     
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    Atlantista Certo, è difficile ignorare le sofferenze del popolo ucraino e la loro lotta per la libertà e l'autodeterminazione. Tuttavia penso che la soluzione migliore sia quella di promuovere il sostegno volontario e privato attraverso organizzazioni non governative e iniziative di soccorso basate sulla solidarietà umana e volontaria.

    Le iniziative di soccorso private, senza il coinvolgimento dei governi, possono avere un impatto significativo nel fornire assistenza umanitaria e supporto al popolo ucraino. Queste organizzazioni possono operare in modo più flessibile ed efficiente rispetto alle istituzioni governative, garantendo che gli aiuti raggiungano direttamente coloro che ne hanno bisogno senza passare attraverso la burocrazia e le restrizioni tipiche degli interventi statali.

    Inoltre, è importante considerare le implicazioni a lungo termine di qualsiasi intervento governativo o militare. L'uso della forza da parte di qualsiasi governo potrebbe portare a un'escalation del conflitto e a conseguenze impreviste e dannose per entrambe le parti coinvolte.
     
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    Credo ci sia un errore di prospettiva: aiutare l'Ucraina non é, o quanto meno non è solo, "un'opera buona", un segno di solidarietà necessario per "alleviare le sofferenze dei poveri Ucraini".
    C'è ben altro.
    La Russia é una potenza aggressiva, un avversaro strategico dell'Occidente, un Paese che, giova ricordarlo, da 80 anni tiene costantemente puntati i suoi missili contro casa sua e casa mia: se non li lancia è solo per la certezza che, a quel punto, la NATO polverizzerebbe pure casa sua.
    Putin, però, ha palesato con assoluta evidenza la sua volontà di riportare indietro le lancette dell'orologio della storia ricostruendo l'Impero sovietico, punto di partenza per imporre, poi, il suo dominio sull'intera Europa: dominio economico, sfruttando le sue enormi risorse naturali (a cui aggiungerebbe quelle, ricchissime, delle regioni ucraine occupate), dominio politico e militare.
    Ripeto: se Putin vince in Ucraina, nessuno è in grado di dire dove, e persino se, si potrebbe fermare.
    Gli Ucraini combattono pure per noi una guerra che, altrimenti, prima o poi, dovremmo combattere noi.
     
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    Personalmente, preferisco non schierarmi in modo netto da una parte o dall'altra, ma piuttosto analizzare le azioni dei vari attori alla luce dei principi che ritengo importanti.

    Entrambi i lati del conflitto hanno compiuto azioni discutibili. L'Ucraina ha cercato di difendere la sua integrità territoriale, ma alcune delle sue azioni potrebbero essere considerate provocatorie o repressive. D'altra parte, la Russia ha sostenuto i separatisti nell'est dell'Ucraina e ha annesso la Crimea, violando il diritto internazionale.

    Quanto al ruolo della NATO, sono scettico riguardo all'uso della forza militare per risolvere il conflitto. Mentre capisco il desiderio di proteggere i membri dall'aggressione esterna, temo che l'escalation militare possa portare a conseguenze imprevedibili e dannose per entrambe le parti.

    Se la Russia dovesse vincere, temo un ulteriore consolidamento del potere statale e una riduzione delle libertà individuali sia in Ucraina che nella regione circostante. Tuttavia, non credo che questa sia una guerra tra "buoni" e "cattivi", ma piuttosto un conflitto complesso con molteplici interessi in gioco.

    In conclusione, credo che la soluzione migliore sia cercare vie diplomatiche per risolvere il conflitto e promuovere i principi di pace e rispetto dei diritti individuali. La guerra porta solo sofferenza e distruzione, e dovremmo fare tutto il possibile per evitarla.
     
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    Ciò che mi colpisce del suo modo di affrontare il problema è il fatto che lei sembra osservarlo da lontano, come se la cosa non la riguardasse... Preferisce non schierarsi, si considera neutrale..
    Non è così: che a lei piaccia o meno, ci siamo in mezzo fino al collo, tutti quanti.
    Per farmi capire, devo fare nuovamente riferimento al periodo storico per me più simile al nostro attuale: il 1939.
    Lei crede che allora in tutto il mondo ci fosse consapevolezza di ciò che stava per succedere, anzi di cosa GIÀ era successo? Tanti, come lei, preferivano non schierarsi, si consideravano neutrali nello scontro tra Germania e Polonia, probabilmente qualcuno avrà pure sottolineato i torti di Varsavia. Nessuno aveva intenzione di "Morire per Danzica", come intitolava un giornale francese.
    Sicuramente nessuno avrà pensato che il problema lo riguardasse da vicino.
    Non siamo in una situazione molto diversa: la Terza Guerra Mondiale è già in atto, solo che è una "guerra ibrida", che si combatte, con diversa intensità, in diverse parti del mondo (Ucraina, Gaza, Iran, Kosovo, i Paesi africani) con fortissime tensioni anche altrove (Taiwan, Ecuador...). Una guerra che vede come principale obiettivo il Blocco Occidentale di cui facciamo parte, contrapposto a forze variopinte e non di rado confliggenti tra di loro.
    È una guerra ibrida perché viene combattuta con sistemi medievali (quelli utilizzati da Hamas: squartamenti, stupri, rapimenti, esposizione in trionfo dei cadaveri dei "nemici", anche donne incinte squartate), con sistemi da Prima guerra mondiale (trincee e campi minati in Ucraina), con tecnologie sofisticatissime da XXI secolo (droni, satelliti) e, forse soprattutto, con armi "virtuali" (propaganda di infiltrati su Internet, fake news, manipolazione delle coscienze, influenza sulle elezioni tenute nei Paesi democratici).
    Il fatto che, al momento, non ci siano missili che piovano sulla testa degli Italiani non ci deve ingannare: la guerra c'è, è in atto e non prevede un pareggio (come tutte le guerre, che si concludono sempre con un vincitore ed uno sconfitto: i trattati di pace ci sono sempre dopo).
    L'esito di questa guerra determinerà il futuro, nostro e quello dei nostri figli. Che a noi piaccia o meno.
     
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    Guarda, sono d'accordo sul fatto che il mondo è in uno stato di caos totale, con conflitti e tensioni ovunque. Ma credo fermamente che piegarsi al fatalismo o adottare posizioni estreme non sia la risposta.

    Come anarcocapitalista, il mio approccio è radicale ma razionale. Credo nella difesa assoluta della libertà individuale e del libero mercato. Ciò significa che mi oppongo alla coercizione e alla violenza, sia da parte dello Stato che da qualsiasi altra entità.

    In tempo di guerra, tendo a rimanere al di fuori del conflitto diretto. Non voglio essere coinvolto nella violenza e nella distruzione che la guerra porta con sé. Invece, mi concentro sulla costruzione di comunità resilienti e istituzioni che possano resistere alle tempeste.

    La chiave del pensiero anarchocapitalista è la fiducia nel potere del mercato libero e della cooperazione volontaria. Crediamo che la libertà individuale sia il fondamento di una società prospera e armoniosa. Questo significa consentire alle persone di scambiare liberamente, di associarsi volontariamente e di prendere decisioni autonome senza interferenze esterne.

    In pratica, ciò si traduce in un'opposizione ferma a qualsiasi forma di coercizione e monopolio, compreso quello esercitato dallo Stato.
    Ovviamente, capisco che questa visione può sembrare radicale o persino utopica per alcuni. Tuttavia, credo che la storia e l'evidenza empirica supportino l'efficacia del libero mercato e della cooperazione volontaria nel promuovere la prosperità e il benessere delle persone.

    In sintesi, anziché adottare posizioni estreme o moderate credo che solo attraverso il rispetto dei diritti individuali e l'eliminazione della coercizione possiamo sperare di costruire un futuro migliore per tutti.
     
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    CITAZIONE (DataDrifter @ 13/4/2024, 11:27) 
    Credo nella difesa assoluta della libertà individuale e del libero mercato.

    Io ci credo più di lei: ed è per questo che vedo come una minaccia mortale l'estensione dell'influenza nel mondo di regimi, come Russia e Cina, intrinsecamente violenti, coercitivi e negatori di ogni diritto individuale. E sono nettamente a favore di ogni azione che tenda a limitare al massimo questa nefasta influenza,

    CITAZIONE
    In tempo di guerra, tendo a rimanere al di fuori del conflitto diretto. Non voglio essere coinvolto nella violenza e nella distruzione che la guerra porta con sé.

    Lei può "volere" o preferire quello che gli pare, ma ci sono momenti nella storia in cui non è possibile chiudere gli occhi e far finta che non stia succedendo nulla: perché anche se a lei il conflitto attualmente in atto non interessa, prima o poi sarà il conflitto ad interessarsi a lei.

    P.s. È notizia di queste ore che tra Iran ed Israele è guerra aperta: la Terza Guerra Mondiale comincia ad essere sempre meno ibrida e sempre più "Guerra guerreggiata"...
     
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    Atlantista Qui si usa sempre il "tu", mettendosi tutti sullo stesso livello.
     
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    Non c'è dubbio che Russia e Cina rappresentino seri problemi per la libertà individuale e i diritti umani. La loro natura autoritaria e coercitiva è una minaccia per la pace e la stabilità globale. Ma allo stesso tempo, dobbiamo guardare anche alle azioni della NATO e di altre organizzazioni internazionali.

    La NATO, pur nascendo con l'intento di difendere la libertà e la democrazia, spesso agisce in modi che possono minare quegli stessi valori. Le sue operazioni militari in varie parti del mondo hanno portato a conseguenze disastrose, dall'instabilità politica alla perdita di vite umane. E non dimentichiamo il suo coinvolgimento in conflitti che hanno lasciato intere nazioni devastate e popolazioni civili sofferenti.

    Quindi, sì, dobbiamo assolutamente criticare Russia e Cina per le loro politiche autoritarie e violazioni dei diritti umani, ma allo stesso tempo dobbiamo essere critici anche delle azioni della NATO e delle potenze occidentali. Dobbiamo cercare soluzioni che promuovano la pace, la cooperazione e il rispetto dei diritti umani senza ricorrere a interventi militari o coercitivi che possono portare solo a ulteriori sofferenze e instabilità.

    Per il resto il concetto è che ognuno di noi ha il diritto sacrosanto di proteggere la propria pelle, la propria libertà, i propri diritti. Quindi, quando qualcuno o qualcosa minaccia tutto ciò con l'aggressione fisica o altre brutture, è giusto rispondere con la forza.

    La violenza in difesa propria non è solo permessa, ma è anche un po' come un dovere morale. È l'unico modo per tenere lontani i bulletti e gli oppressori e proteggere ciò che conta davvero.

    Edited by DataDrifter - 13/4/2024, 23:53
     
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    CITAZIONE (dceg @ 13/4/2024, 22:53) 
    Atlantista Qui si usa sempre il "tu", mettendosi tutti sullo stesso livello.

    Chiedo scusa, ero abituato a commentare in un altro forum dove era invece obbligatorio il "lei" e faccio fatica a disabituarmi. Prometto di impegnarmi... :)
     
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