In ricordo del generale Nicola Bellomo

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    Come ricordato nel nostro almanacco odierno, oggi ricorre il settantottesimo anniversario della fucilazione del generale Nicola Bellomo, condannato a morte da un tribunale militare speciale britannico per crimini di guerra per l'uccisione di un prigioniero inglese e il ferimento di un altro sotto il suo comando nel 1941.
    Nicola Bellomo è stato uno dei più abili generali di divisione italiani della seconda guerra mondiale. Passò alla storia come uno dei pochissimi alti ufficiali italiani in grado di reagire tempestivamente al cambio di scenario successivo all'armistizio dell'8 settembre 1943. Bellomo riorganizzò rapidamente i suoi reparti e, coinvolgendo anche dei civili, guidò un'accanita resistenza ai tedeschi nella sua città, Bari, salvando il porto e altre infrastrutture civili che gli Alleati poterono usare al momento del loro ingresso in città. Per la sua vittoria contro i tedeschi, Bellomo nel 1951 fu decorato dalla Repubblica Italiana con la Medaglia d'argento al Valor militare.
    Arrestato dagli inglesi nel gennaio 1944 per i fatti del '41, Bellomo fu condannato l'anno successivo a seguito di un processo farsa nel quale i testimoni della difesa non furono ascoltati e le prove a suo discarico furono ignorate. Il generale decise comunque di non chiedere la grazia e si prese la responsabilità della morte del prigioniero sebbene lui non avesse materialmente sparato e nonostante sostenesse di aver dato l'ordine di fare fuoco solo a seguito della fuga dei due inglesi (come avevano accertato anche due inchieste condotte negli anni precedenti dal Regio Esercito la prima e dalla Legazione svizzera a Roma e dalla Croce Rossa la seconda). Fu fucilato sull'isola di Nisida l'11 settembre 1945.
    Il generale Nicola Bellomo divenne così l'unico ufficiale italiano giustiziato per crimini di guerra a seguito di una sentenza emessa da un tribunale militare speciale britannico dopo la seconda guerra mondiale. Il controverso svolgimento del processo ai suoi danni e il contrasto tra le accuse rivolte a Bellomo e la sua condotta sempre onorevole (il generale non eseguì ordini di esecuzione di prigionieri nemici quando questi non erano giustificati) fecero sorgere il sospetto che qualche alta sfera italiana abbia cospirato per liberarsi di lui. Secondo queste tesi Bellomo, che non aveva risparmiato critiche ai generali che non avevano organizzato la difesa delle città italiane dai tedeschi dopo l'armistizio, era diventato un personaggio scomodo e inviso al re e a Badoglio. Comunque stiano le cose, è incredibile pensare che Bellomo sia stato giustiziato mentre tanti criminali di guerra che ricoprirono ruoli di comando nel Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale furono risparmiati.

    Edited by Oskar - 11/9/2023, 18:43
     
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    Dall'altra parte del globo, non è stato diverso!
    Shiro Ishii, il creatore della spietata "unità 731", nei pressi della città cinese di Herbin, morì nel 1959, da uomo libero.
    Nel dopoguerra, vi furono numerose "sentenze ingiuste" e "occhi chiusi".
     
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    In una nota del suo libro "Italy Betrayed", uscito a New York nel 1966, Peter Tompkins (all'epoca dell'occupazione, capo del servizio di spionaggio OSS a Roma), ha scritto: "Dopo una lunga e accurata ricerca sulle circostanze relative all'arresto di Bellomo, Zangrandi è stato in grado di documentare come la corte britannica fosse stata tratta in inganno da Badoglio e da agenti monarchici che, in tutta segretezza, fecero ricorso al falso per favorire la fucilazione di Bellomo. Essendo l'unico generale italiano che di propria iniziativa combatté i tedeschi e mantenne la città di Bari fino all'arrivo degli Alleati, rappresentava una minaccia per il re e per Badoglio, perché rivelava al mondo lo squallore del loro tradimento".

    www.anpi.it/biografia/nicola-bellomo
     
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    Ho visto una puntata di "Passato e Presente", di cui riporto il link a fine intervento, nella quale l'idea più condivisa sul ruolo del governo italiano nel corso del processo a Bellomo punta più su un colpevole immobilismo che su un'attiva cospirazione ai danni del generale.
    Non ho fonti che possano farmi propendere per la tesi del complotto del re e di Badoglio contro Bellomo piuttosto che per quella di un loro disinteresse per le sue sorti e forse non sapremo mai con certezza come andarono le cose; quello che rimane evidente è che il processo a seguito del quale il generale fu mandato a morte fu una farsa.

    Qui la puntata di "Passato a Presente" dedicata a Nicola Bellomo sul sito Rai Play: www.raiplay.it/video/2019/09/Passa...98cdac4e20.html
     
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3 replies since 11/9/2023, 17:24   127 views
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