La vita artificiale

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    Oltre alla vita extraterrestre, sulla quale non so se mai ne sentiremo parlare (personalmente sono molto scettico), c'è un altro argomento di cui sicuramente sentiremo parlare, e neanche tra tanto tempo: la vita artificiale.

    Si tratterebbe di sintetizzare in laboratorio, partendo da reagenti chimici, un essere vivente capace di autoriprodursi. Ovviamente il primo essere vivente sintetico sarà una cellula singola, una specie di batterio molto più semplice rispetto a quelli esistenti, ma tuttavia capace di vita autonoma.

    Si tratta di una ricerca molto di nicchia, esistono pochissimi laboratori al mondo dove si lavora ad un progetto del genere (uno dei più promettenti si trova in Olanda, all'Università di Eindhoven).
    Non sembra esistano ostacoli teorici per sintetizzare la vita, ma molti ostacoli tecnici. Finora i ricercatori sono riusciti a costruire cellule artificiali dotati di un metabolismo e capaci di produrre energia, ma sono ancora molto distanti dall'autoriproduzione.
    Si pensa di poter giungere a questo risultato tra una decina d'anni.
     
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    Si tratta di una ricerca estremamente interessante, anche perché chiarirebbe come la vita sia perfettamente in linea con lo sviluppo dell‘universo e non rappresenti un salto di livello, ma un continuità.

    Quanto alla vita extraterrestre, indipendentemente dal fatto che noi, terrestri, ne possiamo venire a conoscenza, non vi è motivo alcuno per ritenere che la vita si sia sviluppata solo sul nostro sperduto piccolo pianeta. Possibili candidati per una vita simile a quella che conosciamo ce ne sono moltissimi, e non è detto che non possano esistere forme di vita basate su processi diversi da quelli che conosciamo.

    La nuvola nera, di Fred Hoyle potrebbe essere un esempio.
     
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    Un argomento utilizzato spesso in Nathan Never:

    https://shop.sergiobonelli.it/scheda/5059/...rtificiale.html

    Infatti, nella società immaginata dai tre creatori della serie, la clonazione umana è assolutamente illegale, sebbene possibile.
    Nella serie appaiono varie organizzazioni criminose, che infrangono questa legge, creando cloni per gli scopi più svariati.
     
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    Vale la pena di leggere il bel romanzo di Kazuo Ishiguro Non lasciarmi i cui protagonisti sono dei cloni umani creati in laboratorio per donare i propri organi agli umani malati.
    Ne è stato tratto anche un film, che però non ho visto.
     
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    La clonazione è però cosa assai diversa dalla vita artificiale.
     
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    dceg per la continuità non ne sarei così sicuro, infatti è una delle tante critiche a Darwin, l'anello mancante.
     
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    Se si riuscisse, come credo si riuscirà, a produrre artificialmente forme di vita, allora non mancherebbe nessun anello, che tuttavia anche se non ancora trovato può venir ipotizzato su base scientifica: la continuità tra quello che ora chiamiamo inanimato e quello che chiamiamo animato sarebbe dimostrata sperimentalmente e il termine "animato" nel senso stretto non avrebbe più significato.

    Quel che mi ero chiesto ieri, ripensandoci, era il quesito se una forma di vita prodotta artificialmente possa o meno sviluppare una coscienza. Se sì sarebbe dimostrato che anche la coscienza è un processo biochimico. O mi sbaglio?
     
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    Non do niente per scontato, se avremo la fortuna di esserci ancora, vedremo!

    Edited by Ondablu - 30/10/2023, 11:39
     
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    Vita extraterrestre:
    Non sono scettico riguardo alla possibilità che esistano altre forme di vita nell'Universo, ma riguardo alla possibilità nostra di scoprirlo, come disse Margherita Hack, a causa delle enormi distanze spazio-temporali. Non credo che esistano altre forme di vita nel nostro Sistema Solare.

    Riguardo alle altre forme di vita: l'essere spaziale de "La nuvola nera" di Fred Hoyle era senz'altro geniale, ma è un romanzo di fantascienza scritto nel 1957, non credo possa esistere una forma di vita simile. Per avere la vita, occorrono molecole molto varie e complesse. Nella vita terrestre, che è tutta basata sulla stessa "tecnologia", la grande complessità e varietà molecolare è data dalla chimica del carbonio, chiamata anche per questo motivo, con un termine storico, chimica organica.
    E' stato accertato che, nel nostro universo e con le leggi della fisica che conosciamo, non esistono altre possibilità. Solo la chimica del carbonio può produrre la varietà e la complessità molecolare necessarie per la vita. In passato era stata ipotizzata la chimica del silicio, e quindi una potenziale vita al silicio, ma ora questa ipotesi è stata abbandonata.
    Quindi, un'ipotetica vita extraterrestre sarebbe un altro caso di vita al carbonio, come la nostra e richiederebbe un ambiente acquoso. Ovviamente, essendo una vita sviluppata ed evoluta indipendentemente dalla nostra, avrebbe anche grandi differenze, anche a livello molecolare.

    Clonazione
    Sì, la clonazione non è la vita artificiale. La vita artificiale non parte da organimi biologici, ma viene costruita da zero, usando reagenti di laboratorio.

    Inanimato e animato
    Personalmente, con le nostre attuali conoscenze, inanimato e animato sono già due termini obsoleti. Il termine vita è nato quando il fenomeno vivente era un totale mistero, e questo lo è stato fino agli inizi del XX secolo. Ora sappiamo che gli esseri viventi sono dei meccanismi fatti con gli stessi componenti del mondo "inanimato", e la vita è un fenomeno perfettamente spiegabile con le leggi della chimica e della fisica.
    La creazione della vita artificiale sarà una prova sperimentale di queste conoscenze.

    Coscienza artificiale?
    Riguardo alla coscienza non penso che la vita artificiale possa dare un qualche contributo, per lo meno non in un prossimo futuro. Al momento, l'obbiettivo della vita artificiale è la creazione di un essere unicellulare dotato di vita autonoma e capace di autoriprodursi.
    E sembra che questo obbiettivo sia già abbastanza difficile e ambizioso.
    Poi, (ovviamente ammettendo un continuo sviluppo economico, tecnologico e scientifico), vorrà l'uomo spingersi oltre e sintetizzare esseri complessi simili a noi?
    Nonostante che la coscienza sia sicuramente un'attività del cervello e quindi biologica, non sappiamo da dove derivi. Del cervello ormai conosciamo moltissimo, (qui il Brain Atlas) ma mentre cominciamo a capire il suo funzionamento, non abbiamo nessuna idea riguardo a quale funzione/struttura crei la coscienza. Quindi, la creazione di un essere simile a noi con un cervello come il nostro, non credo possa aggiungere qualcos'altro di nuovo.

    Edited by Mario_A - 30/10/2023, 12:35
     
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    La mia fantasia è che una volta ottenuto in laboratorio un essere vivente esso possa - come già accaduto per quelli createsi spontaneamente - evolversi autonomamente magari sino a sviluppare una coscienza. Ci vorrà, credo, un bel po' di tempo!
     
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    CITAZIONE (dceg @ 30/10/2023, 12:35) 
    La mia fantasia è che una volta ottenuto in laboratorio un essere vivente esso possa - come già accaduto per quelli createsi spontaneamente - evolversi autonomamente magari sino a sviluppare una coscienza. Ci vorrà, credo, un bel po' di tempo!

    Può darsi che 4,5 miliardi di anni fa, una civiltà aliena avanzatissima ha sintetizzato in laboratorio una prima cellula autonoma e capace di autoriprodursi e con questa ha inseminato il pianeta Terra.

    Invece, tenere aperto un laboratorio terrestre per miliardi di anni, la vedo dura.

    L'evoluzione è un processo storico irripetibile. Si pensa che, se si potesse ritornare indietro fino alla nascita delle prime entità viventi, il risultato, oggi, sarebbe molto diverso.
     
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    Ma non occorre un laboratorio! L'esserino, o un suo discendente, magari scappa, si nasconde e pian pianino si riproduce evolvendosi, e, bisogna certo avere un po' di pazienza, un bel giorno qualcuno, magari simile ad un polipo o chessò altro, si ritrova a dire: cogito, ergo sum!

    Quanto alla civiltà aliena che avrebbe fatto nascere la vita, questo non risolve il problema, ma semplicemente lo sposta un po' all'indietro, in quanto essa stessa avrebbe dovuto avere origine, spontaneamente, o riportando tutto all'indietro in un gioco di specchi, artificialmente.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 29/10/2023, 21:49) 
    La clonazione è però cosa assai diversa dalla vita artificiale.

    Giusto, intendevo aggiungere un informazione.
    In una saga (la serie è divisa spesso in saghe), vi è la scena del parto di una donna, che da alla luce un ibrido tra un bimbo umano, ed una macchina.
    Ad osservare la scena, con sguardo di trionfo, vi è il finanziatore dell'abominevole esperimento: Aristotele Skatos...
     
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    Coma possa essere che si sia formata la vita animata da composti chimici è ancora un mistero.

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Origine_della_vita

    Vorrei ricordarvi che la parola"animata" deriva da "anima"
    Si può discuterne sul piano filosofico o religioso ma dal punto di vista scientifico ancora no.

    Edited by Ondablu - 30/10/2023, 14:47
     
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    Non direi un mistero; il lemma che citi riporta ipotesi diverse scientificamente fondate.

    Mario ha precedentemente chiarito che il termine „animato“ è scientificamente obsoleto.
     
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