Nato, nascita evoluzione e guerre illegali

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  1. Salvo49
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    1. Nascita ed evoluzione della Nato. La Nato nasce nel 1949 come mezzo esclusivamente difensivo dalle (ipotetiche) mire espansionistiche dell'Urss. Dopo la caduta del muro di Berlino (1989) e la fine dell'Urss, viene meno la funzione istitutiva della Nato, ma si trova immediatamente un'altra mission per non mandarla in archivio. Il concetto base dell’Alleanza, citato nell’art. 5 del Trattato del Nord Atlantico, e basato sulla difesa collettiva, lasciò infatti il posto ad un concetto di sicurezza più ampio: l’alleanza inizia ad assumere i contorni di una collaborazione politico-militare tra più Paesi e non circoscritta alla sola area nord-atlantica. Il nuovo concetto strategico dell’Alleanza viene stabilito il 7 novembre 1991 presso il Consiglio Atlantico. I Paesi membri sono invitati anche a “condurre operazioni di risposta alle crisi non previste dall’articolo 5 e al di fuori del territorio dell’Alleanza”. Ed è quanto accade nei Balcani con alcuni interventi non certo contemplati dall’originario mandato dell’Alleanza. Nel 1995 prende il via l’Operazione Deliberate Force, una campagna militare aerea condotta in Bosnia Erzegovina contro le truppe serbe, grazie alla quale, si obbligò la leadership serba e serbo‐bosniaca ad accettare i colloqui che sarebbero poi culminati con la pace di Dayton. Pochi anni dopo, nel 1999, si assiste all’Operazione Allied Force, caratterizzata da un’altra campagna aerea lanciata per interrompere le violenze in corso in Kosovo, riportare la delegazione serba al tavolo delle trattative e seguita da una missione di terra per evitare il caos in attesa di un accordo tra le parti. Dopo gli attentati del 2001 in territorio americano, sulla base delle direttive emanate nei vertici di Praga (2002) e di Istanbul (2004), l’Alleanza inserisce il terrorismo in ogni ambito della sua azione.
    2. Guerre 'illegali' della Nato. Negli ultimi settant’anni sono stati i paesi della NATO – la più grande alleanza militare del mondo, guidata dagli Stati Uniti – ad aver avviato in molti casi guerre illegali per garantire e ampliare il predominio dell’impero americano, ignorando il divieto dell’uso della forza stabilito dall’ONU (Iran, Guatemala, Egitto, Cuba, Vietnam, Nicaragua, Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Ucraina, Yemen e Siria).
     
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    CITAZIONE (Salvo49 @ 19/3/2024, 18:32) 
    1. Nascita ed evoluzione della Nato. La Nato nasce nel 1949 come mezzo esclusivamente difensivo dalle (ipotetiche) mire espansionistiche dell'Urss.

    Ipotetiche? E l'occupazione illegale di tutta l'Europa dell'Est, fatta da Stalin, con la creazione di una serie di governi fantocci, tutte dittature comuniste agli ordini dell'URSS? Inclusa la creazione illegale della DDR (Deutsche Demokratische Republik), non contemplata dai patti della fine della Seconda Guerra Mondiale, fatta su un territorio tedesco che i Russi dovevano solo tenere in custodia?
    E i Balcani, finiti anch'essi nell'orbita comunista controllata dall'URSS? Inclusa l'Istria, terra italianissima, ceduta al blocco sovietico e balcanizzata con una sostituzione etnica, fatta con persecuzioni e foibe?

    Purtroppo, con Stalin gli USA si dimostrarono molto deboli e accondiscendenti. E se lo avessero accontentato in tutte le sue richieste, una parte dell'Italia del Nord Est finita nell'orbita sovietica, e dall'altra parte, mezzo Giappone.
     
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    Non capisco perché parlare solo dell'imperialismo sovietico, quando gli USA sono gli imperialisti per eccellenza.
     
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    Non si arriva da nessuna parte con la logica, a mio parere ingenua, del "loro sono più cattivi di noi!". Sulla Nato, la posizione russa e in generale gli assetti post guerra fredda si è discusso parecchio, e con la partecipazione di molte voci, "a cavallo" tra i due secoli. Ho rintracciato un articolo che credo possa far meglio comprendere gli eventi successivi: www.galileonet.it/big-nato-pro-e-contro/
    CITAZIONE
    Hanno partecipato alla tavola rotonda: Francesco Calogero (chairman del Pugwash Council), Cathleen S. Fisher (Henry L. Stimson Center, Washington), Alexei Arbatov(membro del parlamento russo), Kenneth Luongo (direttore del Russian-American Nuclear Security Advisory Council), Erzsebet N. Rozsa (Hungarian Institute for Internal Affairs, Budapest), Alexander A. Konovalov (presidente dell’Institute for Strategic Assessment), Sergei Oznobistchev (direttore dell’Institute for Strategic Assessment, Mosca), Mostafa Elwi Saif (Università del Cairo, Egitto), Steve Miller (Harvard University), Nicola Cufaro-Petroni (Università di Bari, Uspid) e Rodolfo Ragionieri (Forum per i problemi della pace e della guerra, Firenze).
     
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    CITAZIONE (Ondablu @ 20/3/2024, 11:00) 
    Non capisco perché parlare solo dell'imperialismo sovietico, quando gli USA sono gli imperialisti per eccellenza.

    E' la tua opinione, non la mia!
    Mi sembra che il post a cui ho risposto si riferisse all' imperialismo americano. Se vuoi, puoi scrivere le tue argomentazioni.
    Io ho parlato di un fatto storico: la illegale occupazione dell'Europa dell'Est da parte dell'Unione Sovietica, che ha portato solo sofferenze e sottosviluppo economico ai popoli di quelle nazioni.
    Io ho visto,di persona, l'abissale differenza tra la DDR, illegalmente costituita contro la volontà dei suoi abitanti, e la Bundesrepublik Deutschland, costituita con la volontà dei suoi abitanti.
    In pratica, la prima era la Germania occupata dall'Unione Sovietica, e la seconda quella occupata dagli USA.

    Edited by Mario_A - 20/3/2024, 12:46
     
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    CITAZIONE (Mario_A @ 20/3/2024, 12:34) 
    CITAZIONE (Ondablu @ 20/3/2024, 11:00) 
    Non capisco perché parlare solo dell'imperialismo sovietico, quando gli USA sono gli imperialisti per eccellenza.

    E' la tua opinione, non la mia!

    Non è questione di avere un opinione sul fatto che gli USA siano imperialisti, è un dato di fatto. Chi non lo ammette o è in malafede o è un ingenua vittima di informazioni di propaganda.
     
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    L'imperialismo americano è in realtà più un condizionamento forzato nella politica e nell'economia di altri stati, son d'accordo sul fatto che non sia un modo di fare esattamente democratico, ma non è comunque paragonabile a quanto fatto dai russi nell'Europa dell'est dopo la fine della seconda guerra mondiale, che è poi uno dei motivi che ha portato alla creazione della NATO

    Che poi ce ne sia per gli uni e per gli altri non lo metto in dubbio, ma mi sembra che ci sia andata meglio restando sotto l'influenza americana, piuttosto che quella sovietica
     
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    Riporto qui un pezzo dell' articolo di Virelle:

    Quale poteva essere l’alternativa, alla fine della Guerra fredda? Si potrebbe dire che, visto che il Patto di Varsavia era stato sciolto, la cosa naturale da fare era arrivare anche al superamento della Nato; questa sarebbe sembrata una conseguenza logica e giusta, ma è cosa dubbia che questo avrebbe portato a un rafforzamento della sicurezza in Europa; è un punto controverso anche per coloro che sono contrari all’allargamento della Nato. Ci sono alcune conseguenza positive dell’esistenza della Nato, lasciatemene menzionare una: noi abbiamo avuto una guerra terribile e sanguinaria in quella che era chiamata Jugoslavia. L’Onu provò senza successo a fermarla, anche l’Ocse provò a intervenire e fallì, l’Europa tentò di fermarla, fallendo completamente, la Nato provò a fare qualcosa, e all’inizio anche questo organismo fallì, ma poi riuscì nel suo intento, quando agì in cooperazione con la Russia. Le conseguenze di tutto ciò sono due: una negativa, e cioè che l’Onu non è riuscita nel suo intento; e una positiva, che la guerra è stata fermata empiricamente e che il modello di cooperazione tra Russia e Nato ha portato a un risultato molto importante: la fine della guerra.

    Ho diverse domande:
    La prima domanda che mi faccio è:
    Se la Nato è riuscita a collaborare con la Russia in quella occasione, perché finita la guerra non ha portato avanti delle relazioni di inclusione con la Russia?
    La seconda domanda è:
    Perché l'ONU durante la guerra fredda non ha saputo gestire la situazione, ma la NATO invece si?

    Potrebbe essere che la Nato nella Guerra fredda abbia avuto più potere e importanza delle altre organizzazioni ( come l'Onu) nella forza militare?

    Ricordiamo che:
    La principale differenza tra queste due organizzazioni è che mentre l'ONU è un'organizzazione che facilita la cooperazione tra gli stati membri in vari ambiti, la NATO è un'alleanza militare.

    Il mio parere:
    Forse durante la guerra fredda serviva più un atto di inclusione che delle armi.
    Questo errore lo stiamo pagando tutti, ancora oggi.
     
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  9. Salvo49
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    L'assetto dell'Europa successivo alla guerra -e cioè la formazione di due sfere d'influenza, una per gli anglo-americani e l'altra per i sovietici- fu concordato a Jalta (4.2.1945) fra Roosevelt, Churchill e Stalin. Dunque nessuna invasione 'imperalistica' sovietica dell'est Europa, ma bieca spartizione di territori fra i vincitori della guerra. La guerra fredda inizia poi per mano americana con l'alleanza Nato (1949) cui fa seguito, come doverosa contromisura, il Patto di Varsavia (1955).
     
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    Diciamo che a Jalta i russi si sono tenuti i territori che, nel dubbio, avevano già occupato con l'armata rossa, che gli sono stati gentilmente concessi

    Però si era anche specificato che l'Europa era libera e che ci sarebbero state elezioni democratiche in tutti i paesi liberati dal nazismo, invece gli stati dell'est si sono ritrovati sotto un altra dittatura, non è questione di simpatie o di antipatie verso uno dei due schieramenti, solo di onestà
     
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    Quello che io non capisco in discussioni come queste è che l'occidente avrà le sue colpe,ma la Russia,sia
    quella comunista-sovietica,sia quella di putin adesso sono state molto peggio.

    Cioè che per contestare,anche giustamente,l'occidente si finisca poi per simpatizzare per uno come putin.
    O quantomeno per giustificarlo.
     
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    CITAZIONE (Acqua blu @ 20/3/2024, 14:05) 
    La prima domanda che mi faccio è:
    Se la Nato è riuscita a collaborare con la Russia in quella occasione, perché finita la guerra non ha portato avanti delle relazioni di inclusione con la Russia?
    La seconda domanda è:
    Perché l'ONU durante la guerra fredda non ha saputo gestire la situazione, ma la NATO invece si?

    Avevo dimenticato di rispondere :huh:
    Molto in breve, la "collaborazione" tra Nato e Russia riguardava la ex Jugoslavia, in cui scoppiarono sanguinosi conflitti secessionisti ( con motivazioni territoriali, economiche, etniche, religiose...). In rete ci sono voci abbastanza circostanziate.
    Tale politica caratterizzò il periodo di assestamento del governo Eltsin; tra alti e bassi fu abbastanza attiva e produsse degli accordi relativi ai paesi coinvolti.
    Nello stesso periodo la Russia attraversò una grave crisi economica e, intorno all fine del secolo, il governo- anche per favorire gli oligarchi, che avevano interessi petroliferi nei Balcani – aderì a una stabilizzazione dell’area più avanti criticata nel paese. Nato e Russia firmarono un Atto fondatore che prevedeva, tra l’altro, l’ingresso nella Nato di tre paesi del Gruppo Visegrad: Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
    Giunto al potere, Putin perseguì per qualche tempo la politica collaborativa di Eltisin, ma ne fu distolto dal prevalere delle correnti nazionaliste, che deploravano la perdita di autorevolezza della Russia, e le fece proprie, via via enfatizzandole, come tuttora sperimentiamo.
    Dovresti formulare diversamente la seconda domanda. Cosa intendi per "gestione" dopo la guerra fredda? La collaborazione di cui sopra non è ovviamente possibile. ONU e Nato hanno struttura e ruoli diversi; le ritengo entrambe in crisi, ma non penso vogliano sciogliersi...
     
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    Grazie Virelle per la tua risposta.
    Per quanto riguarda la seconda domanda, si è vero, ONU e Nato hanno ruoli diversi, ma la mia supposizione si basava sul fatto che la Nato nella guerra fredda, abbia riscosso più potere e rilevanza per la potenza militare.
    Quando invece, dal mio punto di vista, sarebbe stato meglio una negoziazione alla guerra fredda più pacifica ed inclusiva appoggiata dall'ONU.
    Purtroppo la Russia con Putin, sia in passato, che in presente (purtroppo) non aspirava alle negoziazioni, ma anzi, tendeva a volersi affermare sempre di più come nazione.
    Concludendo:
    Secondo me una politica più inclusiva sarebbe stata meglio per tutti.
     
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    Naturalmente il giudizio storico viene formulato in base agli eventi effettivi; quale esercizio intellettuale se ne possono ipotizzare altri, differenti, e portare avanti con coerenza un percorso "contro fattuale". Ha molti cultori ed è facile imbattersi anche in rete in testi che partono da un "se..." e proseguono delineando un quadro storico magari più gradito a chi scrive.
    Questa pratica "creativa" può avere la sua utilità anche nello studio vero e proprio, nel senso che induce a riflettere sugli "snodi" più significativi della sequenza storica e su quanto poco sarebbe per così dire bastato per rendere il corso degli eventi diverso e magari migliore: aiutano così lo studioso a formulare un giudizio più articolato su quelli reali.
    Qui una discussione abbastanza recente sull'argomento, nata da una mostra dal titolo significativo: https://storiaepolitica.forumfree.it/?t=79533575
    Il criterio è utilizzabile, s'intende, anche per il periodo di tuo interesse. Puoi individuare alcuni i snodi, per es., anche in questo testo di Eco: www.treccani.it/enciclopedia/la-gu...Umberto-Eco%29/
     
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