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Penso che Franco Battiato avesse ragione. Un pontificato che mette al centro dell'interesse le questioni sociali, la pace, l'ambiente, la disoccupazione, finisce inevitabilmente per indebolire la fede dei credenti. Il perché lo si capisce abbastanza facilmente: il capo di una chiesa, di una comunità spirituale, dovrebbe essere la persona che più al mondo ha una fede serena e forte nell'esistenza dell'Aldilà, e se davvero si crede che i 70, 80. 90 anni che passiamo in questo mondo siano solo l'antipasto di una vita eterna tutta da conquistarsi, allora è ovvio che, dal suo punto di vista, i problemi di questo mondo, non dico diventino irrilevanti, ma dovrebbero comunque passare in secondo piano rispetto alla salvezza dell'anima, sapendo che la vita in questo mondo è solo un breve passaggio in attesa dell'Eternità. Nel momento in cui pace, ambiente, disoccupazione diventano le questioni primarie, è come se, in qualche modo, sia lo stesso papa a dar l'idea di ritenere che questa vita sia davvero l'unica possibile, dopo non c'è altro, e per questo i problemi che affrontiamo in questa vita sono i più importanti da risolvere, e se è lo stesso papa a trasmettere questo segnale, a maggior ragione sono i ì semplici credenti a dover sentirsi spinti a rassegnarsi a vedere la vita in questo mondo come l'unica realtà e i problemi ad essa inerenti come gli unici sensati da affrontare. Nessuno contesta che la Chiesa debba dotarsi di un pensiero etico-sociale, l'ha sempre avuto (pensiamo alla "Rerum Novarum" tra gli infiniti esempi), ed è inevitabile sia così. Ma un conto è se il pensiero etico-sociale resta l'implicazione, la ramificazione secondaria di una visione del mondo generale sull'essere umano e la realtà le cui fondamenta poggiano sull'idea di spiritualità e trascendenza, un altro se, capovolgendo il discorso, come spesso in questo pontificato si dà l'idea di voler fare, la questione etica, sociale, mondana diventa il centro, il punto di partenza dell'identità cristiana lasciando il piano teologico/filosofico/mistico come appendice secondaria. Risultato: religione sempre più ridotta, come denunciato anche dal grande studioso di Mistica Marco Vannini, all'attivismo etico (cosa che si può benissimo portare avanti anche da un punto di vista laico), con le persone più interessate agli aspetti intimisti e contemplativi sempre più disorientate e spinte ad avvicinarsi, con tutti i pericoli culturali del caso, alle mode delle religioni orientali e agli irrazionalismi della New Age. Il verso di Guccini sulle mode delle religioni orientali "che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero", è sempre più attuale
Faccio notare solo un ultimo paio di cose, prima di lasciare spazio, eventualmente, a vostri interventi, il primo è che il mio interesse al tema non è legato a un discorso di fede personale, personalmente non sono cattolico, ho una mia religiosità personale, ma riconosco e ammiro l'enorme importanza spirituale e culturale del cattolicesimo e del cristianesimo, è stata ed è influenza importante per la formazione delle mie opinioni e visioni del mondo, e la prospettiva di una religione ridotta a pratiche di beneficienza e moralismo, slegata da tutta la componente spirituale, mi inquieta. Il secondo è che le critiche qua esposte non centrano con quelle consuete che papa Francesco costantemente riceve da ambienti della destra, come forse ad alcuni potrebbe sembrare, la dicotomia chiesta contemplativa vs chiesa sociale non coincide affatto con chiesa conservatrice vs chiesa progressista: ci si può focalizzare sugli aspetti teologici proprio in vista di una riformulazione in senso "progressista" della dottrina", così come si possono avere idee molto tradizionaliste mettendo al centro dell'interesse l'attività etico-sociale della chiesa. Anzi, si potrebbe dire, proprio un accantonamento delle questioni teologiche fa il gioco dei conservatori, dato che in questo modo l'aspetto dottrinario resta inalterato, proprio perché messo fuori questione e dunque impossibilitato a esser ripensato.
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Potrebbe essere qualcosa che ha a che fare con quello chiamato il peronismo di papa Francesco e di cui si era discusso qui? . -
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Quello che mi fa specie del papa è che combatte la povertà, quando uno dei principali principi per un cristiano è essere povero. . -
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Eh, difatti, ero indeciso se inserire il commento proprio nel topic sul peronismo o aprirne uno nuovo. Ho optato per aprirne uno nuovo perché mi sembra che sulla questione del peronismo si entra nel merito delle posizioni economiche di Papa Francesco, mentre quello che mi interessava era più la questione del bilanciamento tra importanza delle questioni teologiche e quelle sociali ed economiche nel senso di centralità tematica nel suo pontificato, senza però commentare nello specifico delle posizioni che il papa assume (difatti sul finale chiarisco che non mi interessa entrare nel merito del discorso destra/sinistra, capitalismo/anticapitalismo). Comunque se si riterrà preferibile inserire il nuovo topic in un qualunque topic già aperto più o meno attinente, per me non ci sono problemi.
Edited by greenintro - 2/5/2022, 18:14. -
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Va benissimo qui, si tratta di argomenti forse collegati o collegabili, ma distinti. . -
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Come disse Gesù,deve vendere tutte le sue proprietà e donare tutto il ricavato ai poveri, soltanto così lui e suoi vescovi potranno accedere nel regno dei cieli.
Soltanto in Italia, la Chiesa detiene il 20% dei beni immobili, non sappiamo quelli non dichiarati e quelli intestati ad altri quanto effettivamente siano, ma una cosa è sicura:la Chiesa è ricca!
E a riguardo dei ricchi Gesù disse:
<<e' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio>>.
Dicono di accogliere lo straniero e poi, nemmeno in piena era COVID, hanno dato la disponibilità dei loro alloggi, sparsi in tutto il mondo, quando erano costretti a tenerli chiusi come gli albergatori.
Per dare il buon esempio, loro dovrebbero essere i primi a vendere tutti i loro beni, donando tutto il ricavato ai poveri, o almeno dovrebbero aprire loro, per primi, le case e gli alloggi ai profughi, invece di farle pagare ad esempio a Roma, 130 euro a notte.. -
.Come disse Gesù,deve vendere tutte le sue proprietà e donare tutto il ricavato ai poveri, soltanto così lui e suoi vescovi potranno accedere nel regno dei cieli.
Soltanto in Italia, la Chiesa detiene il 20% dei beni immobili, non sappiamo quelli non dichiarati e quelli intestati ad altri quanto effettivamente siano, ma una cosa è sicura:la Chiesa è ricca!
E a riguardo dei ricchi Gesù disse:
<<e' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio>>.
Dicono di accogliere lo straniero e poi, nemmeno in piena era COVID, hanno dato la disponibilità dei loro alloggi, sparsi in tutto il mondo, quando erano costretti a tenerli chiusi come gli albergatori.
Per dare il buon esempio, loro dovrebbero essere i primi a vendere tutti i loro beni, donando tutto il ricavato ai poveri, o almeno dovrebbero aprire loro, per primi, le case e gli alloggi ai profughi, invece di farle pagare ad esempio a Roma, 130 euro a notte.
Per non parlare poi dei "bravi" sacerdoti che hanno una grande familiarità coi pargoli.... -
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Infatti i vari Papa, invece di coprire e insabbiare queste tristi realtà, rendendosi complici, dovrebbero per pura coerenza, applicare le leggi del loro Dio Gesù, che disse:
5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
6 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
8 Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. 9 E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.. -
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Senza far le cose in maiera così teatrale basterebbe applicare le norme del diritto canonico e di quello civile. . -
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L'argomento presentato da greenintro è di grande interesse. Io non sono credente e fino ad oggi ho generalmente apprezzato papa Francesco proprio perché si è occupato dei problemi che affliggono l'umanità attraverso moniti, riflessioni e appelli volti a una maggiore uguaglianza sociale. Non ho mai riflettutto sul fatto che un simile pontificato possa indebolire la fede dei credenti. Credo di capire di più ora come mai alcuni miei conoscenti, cattolici praticanti, non amino troppo questo papa. . -
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Non credente anch'io, l'avevo comunque pensato, in primis per "mestiere" e poi per la pratica di amici cattolici. Ipotizzo pure che il papa gesuita ne sia consapevole.
E, impegnato nell'auspicabile - e a tutt'oggi lontana- unificazione delle chiese cristiane, tenda a lasciare più "libero" il credente nel suo rapporto spirituale con Dio (come, semplificando, avviene in altre) e a tollerare invece molto meno i comportamenti per nulla cristiani di tanti fedeli.. -
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Credo che la stragrande maggioranza di critiche che subisce Papa Francesco non sia motivata dal trascurare le questioni di stretta spiritualità (che, ahime, interessano a quattro gatti tra cui Battiato) in favore di quelle etico/sociali, ma dalle posizioni specifiche che prende nel merito di queste ultime. E penso che tali critiche denotino la concezione che una certa destra apparentemente devota ha della religione, una concezione del tutto vincolata e strumentalizzata alla politica. Si considera Francesco come una sorta di "anti-papa" o di "traditore" del cristianesimo, perché la sua autorità spirituale viene vincolata al rispetto di una sorta di fantomatico programma politico, di stampo conservatore, che il papa dovrebbe seguire. Se non lo segue si ritiene suscettibile di delegittimazione, proprio come fosse un capo di governo da sfiduciare in parlamento, ignorando tutta la componente mistica che lo rende, al netto delle posizioni che prende, pur sempre il Vicario di Cristo sulla Terra. Il cattolico autentico non dà mai del traditore della fede a un papa, semmai prega perché Dio lo illumini e lo preservi dagli errori, cosa ben diversa. E in fondo questa visione politicista della religione è l'altra faccia della medaglia di quell'offuscamento della componente spirituale di cui parlavo, di cui le prime vittime sembrano trovarsi proprio tra i contestatori conservatori del pontefice. . -
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Qualcuno disse una volta: "date a Cesare quel ch'è di Cesare, e a Dio quel ch'è di Dio" . -
.Credo che la stragrande maggioranza di critiche che subisce Papa Francesco non sia motivata dal trascurare le questioni di stretta spiritualità (che, ahime, interessano a quattro gatti tra cui Battiato) in favore di quelle etico/sociali, ma dalle posizioni specifiche che prende nel merito di queste ultime. E penso che tali critiche denotino la concezione che una certa destra apparentemente devota ha della religione, una concezione del tutto vincolata e strumentalizzata alla politica. (...)
Condivido in pieno tutto l'intervento, che riporto solo in parte per non appesantire troppo la discussione. Preciso solo che nel mio messaggio precedente mi riferivo ad alcuni conoscenti che, pur non contestando direttamente le posizioni etico-sociali di papa Francesco, non ne apprezzano fino in fondo l'operato. Credo siano parte dei "quattro gatti tra cui Battiato"..
Deficit di spiritualità? |
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