Storia e Politica

Votes taken by virelle

  1. .
    CITAZIONE
    "niente violenza, mai"

    Non ci piove... A ogni buon conto, le mie figlie hanno praticato fin dall'infanzia arti marziali :D
  2. .
    Una ricerca lampo e il copia/incolla di un link fra i vari mi sembrano alla portata di tutti! Esorto vivamente a farlo prima ancora di scrivere/rispondere sull'argomento prescelto.
    www.agi.it/cronaca/news/2023-05-20...stata-21471079/
    E sarebbe magari il caso di aggiungere due parole o quotare un pezzetto esplicativo del testo per i lettori più pigri.
    Le contestatrici di Non una di meno e del movimento ambientalista Extiction Rebellion hanno impedito alla ministra Roccella di presentare il suo libro Una famiglia radicale. Vano l'intervento di Nicola La Gioia, direttore del salone di Torino, poi criticato dalla destra.
    CITAZIONE
    Le è stato impedito di parlare nonostante lei abbia dato una lezione di stile facendo parlare i contestatori"(ha detto l'editore Rubettino) In serata sono stati denunciati 29 attivisti, accusati di violenza privata

    Se la ricostruzione è corretta, le contestatrici si sono dimostrate antidemocratiche. La ministra aveva il diritto di parlare e loro -invece di gridare slogan volgarotti- avrebbero dovuto piuttosto garantirsi la libertà di intervenire nella sala contro le sue tesi.
  3. .

    Come da post precedenti, non è una fonte attendibile quanto all'origine della castrazione.
    Credo di averti segnalato questo sito che ne ripercorre la storia nell'altra discussione: www.vanillamagazine.it/la-storia-d...-controllabili/
    Il tema, com'è noto, ricorre nella psicanalisi, ma si tratta di una castrazione simbolica. Su quella a fini "artistici" esistono vari lavori (questo su Farinelli sembra interessante: www.aracneeditrice.it/pdf/9788825538441.pdf) e, poiché la discussione è virata in musica per via di Semiramide, ecco la voce dell'unico castrato, Alessandro Moreschi, soprano presso la cappella sistina, che ha registrato dei brani.
  4. .
    Su Semiramide "mitica"siamo d'accordo. E, scialè97, non molto tempo fa ti eri già interessata alla castrazione. https://www.google.com/search?q=castrazion...ca.forumfree.it
    Ora hai trovato un riferimento in Ammiano Marcellino... Cita l'opera e se puoi riporta il link, grazie.
  5. .
    Nel 1902, la coppia, trovando culturalmente ristretto l’ambiente di Venezia, arrivò a Milano e prese in affitto un piccolo appartamento in via Brera. Mi sposto su una fonte locale per meglio dare conto di quegli anni.
    Frequentarono la casa di Turati e della Kuliscioff, che si affacciava sulla Galleria, e divennero amici di Luigi ed Ersilia Majno, lei presidente della Lega femminista milanese. Ma -contraddizione non inconsueta- l'eccessiva eleganza della ricca Margherita suscitò varie critiche. Ancor più dopo il 1908, quando, morto il padre, lei ricevette una cospicua eredità. Si trasferirono in un lussuoso appartamento di Corso Venezia, il loro salotto divenne presto noto a tutti gli artisti italiani. Venne acquistato anche il Soldo, la casa di campagna di Cavallasca, sul lago di Como, (già appartenuta a Carlo Imbonati) dove i Sarfatti trascorsero le loro vacanze, spesso insieme ad Ada Negri, la "zia Ada", divenuta subito amica inseparabile di Margherita. Lei vi abitò negli ultimi anni della sua vita.

    L'interesse di Margherita per l'arte moderna, intanto, si trasformò gratamente in professione: scriveva articoli sull’Avanti della Domenica. Nel 1909 conobbe Boccioni, nacque subito una grande simpatia e forse qualcosa di più. Boccioni soggiornò spesso al Soldo dove dipinse molte opere ancora oggi di proprietà dei Sarfatti.
    Quando, l'anno dopo, esplose il Futurismo (...) Marinetti, Carrà, Boccioni e Russolo alternano le loro riunioni tra casa Sarfatti e casa Marinetti, anch'essa in corso Venezia. Dai Sarfatti, però, in quegli anni eccitanti e movimentati, si possono trovare anche altri personaggi, giovani per lo più, interessati a tutto il nuovo che la Milano di inizio secolo sembra proporre. Tra gli artisti ci sono gli scultori Adolfo Wildt e Arturo Martini, i pittori Tallone, Sironi, Funi, Tosi, il giovane architetto Sant'Elia; Palazzeschi, Panzini, Sem Benelli, Mario Missiroli e Ada Negri completano il quadro.(cit.)

    L’anno “fatale” fu il 1912. Margherita partecipò all’iniziativa di Anna Kuliscioff che aveva fondato La difesa delle lavoratrici e, divenuto Mussolini direttore dell’Avanti, il 1° dicembre si recò al giornale per presentare le sue dimissioni. Era infatti seguace di Turati, contraria alla svolta social-rivoluzionaria del futuro duce. Com’è noto divennero amanti e la relazione durò, tra alti e bassi, più di vent’anni. l'Italia entro in guerra, lei pure divenne interventista, ma l’evento più drammatico fu, per la coppia Sarfatti, la morte nel '18 del primogenito Roberto, in battaglia sul monte Baldo. Aveva solo diciotto anni ed era riuscito ad arruolarsi dopo molte insistenze.

    Riprenderò più avanti il seguito della storia. Riporto invece l’origine del gruppo Novecento, (composto inizialmente dai pittori Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gianluigi Malerba, Piero Marussig, Ubaldo Oppi, Anselmo Bucci e Mario Sironi (cit.) cui si riferisce la lettera ostile di Mussolini citata in apertura. La spiega la stessa Sarfatti nel suo libro Storia della pittura moderna.
    “Ora accadde che un gruppo di artisti amici discutesse un giorno, in Milano, dell’arte italiana e delle sue tradizioni. Fra questi artisti, uno - Anselmo Bucci - che per essere più vissuto all’estero più aveva dei fatti di casa nostra una visione larga e panoramica, si attardò a spiegare lungamente il carattere inconfondibile (come oggi si dice) dell’arte plastica italiana nei secoli: nel Quattrocento, nel Cinquecento, nel Seicento.[…]
    “Quattrocento” e “Cinquecento” designano periodi dell’egemonia italiana nel mondo del pensiero. Disse allora qualcuno, a questo proposito, a Milano, nel 1920, in quel cerchio di amici: “Il nostro secolo sento che vedrà ancora il primato della pittura italiana. Sento che ancora si dirà nel mondo e nel tempo: Novecento italiano”.
    Per questo, più piacque ai giovani artisti di avanguardia, molti dei quali erano stati soldati e continuavano ad esserlo nel Fascismo militi di punta dell’Italia. Così sorse in Milano il gruppo del Novecento italiano, con quel nome come parola d’ordine. Gli si rimproverò persino di aver voluto ipotecare tutto per sè un secolo nuovo, appena cominciato. In realtà, quegli artisti volevano soltanto proclamarsi italiani, tradizionalisti, moderni. Affermavano fieramente di voler fermare nel tempo qualche aspetto nuovo della tradizione.”

    Il gruppo si costituì ufficialmente nel ‘22 e Mussolini visitando l’anno dopo a Pesaro la prima mostra trovò poco “impegnate” le opere, ma la Sarfatti insistè nel propagandare l'iniziativa come modello di "arte fascista", il che allontanò alcuni autori che non gradivano la strumentalizzazione.

    In seguito, consolidatosi il regime, molti altri si avvicinarono ed esposero in occasioni successive. Tra loro De Chirico, Campigli, Casorati, Guidi, Licini, Morandi, Severini e anche i futuristi Balla, Depero, Prampolini e Russo. L'unico gruppo dissidente rimase quello toscano di Strapaese guidato da Soffici e Rosai, però alcuni furono presenti.
    Merita un cenno anche l’architettura. Nel 1925, all'Esposizione internazionale di Parigi, l'Italia è presente con il modesto padiglione dell'architetto romano Arnaldo Brasini. Margherita, vicepresidente dell'Esposizione, scontenta del padiglione italiano, resta affascinata dai nuovi architetti razionalisti, soprattutto dai primi lavori di Le Corbusier. Incoraggia perciò i giovani che a Milano intendono seguire questa strada tra i quali emergono subito Figini, Pollini e soprattutto Giuseppe Terragni (cit.).
  6. .
    https://1890056479.rsc.cdn77.org/rivista/i...ta-sarfatti.jpg

    Avevo preso degli appunti quattro anni fa, visitando la mostra dedicata a Margherita Sarfatti presso il Mart di Rovereto.
    L’iniziativa veniva presentata come un contributo, per così dire conclusivo, al lento cammino di riconsiderazione del suo ruolo di storica e critica d’arte oscurato per molti anni, anche dopo la morte, dall’ingombrante presenza di Mussolini.
    In verità qualche anno prima Rachele Ferrario aveva pubblicato una biografia (Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista) orientata in tale senso, ma non l’avevo letta e fui colpita dalla novità.
    Alla mostra fece seguito un pamphlet di Massimo Mattioli che, utilizzando materiale inedito, documentò con una lettera (1929) la posizione avversa di Mussolini nei confronti dell’ex amante: “questo tentativo di far credere che la posizione artistica del fascismo, sia il vostro ’900, è ormai inutile ed è un trucco... poiché non possedete ancora l’elementare pudore di non mescolare il mio nome di uomo politico alle vostre invenzioni artistiche o sedicenti tali, ...

    Ma è il caso procedere in modo ordinato. Alternerò dunque le mie considerazioni con estratti dalle varie fonti reperibili in rete, mantenendo comunque il taglio che valorizza le sue competenze artistiche.
    Ebrea veneziana (nata nel 1880), il suo cognome era Grassini. Nella firma usò sempre quello da sposata. Le biografie lo sottolineano, ma era la norma: fino alla riforma del diritto di famiglia, quello da nubile poteva "seguire".
    Il padre Amedeo, avvocato, amico del patriarca Giuseppe Sarto, il futuro Pio X, e consigliere comunale, fondò con Giuseppe Musatti la prima società di vaporetti e anche un gruppo finanziario per avviare la trasformazione del Lido in località turistica. Sua madre Emma Levi era imparentata con Giuseppe Levi, padre della scrittrice Natalia Ginzburg.
    Nel 1894 i Grassini lasciarono il ghetto per trasferirsi sul canal Grande, nello storico palazzo Bembo, dove ricevevano personaggi noti della cultura del tempo. Margherita, intelligente e versatile (parlava quattro lingue), aveva ricevuto un’ ottima educazione ed ebbe modo di conoscere, tra gli altri, D’Annunzio e i fratelli Fogazzaro.
    Fu appunto Antonio ad avvicinarla al cristianesimo – in una versione spiritualista e anti-dogmatica- cui si convertì, mantenendo comunque un forte legame intellettuale con l’ebraismo. E si interessò anche al socialismo, leggendo -a quanto trovo durante una vacanza al mare - Marx e altri ideologi, su consiglio di un amico. Conobbe in quel periodo il futuro marito Cesare Sarfatti, avvocato quasi trentenne, che sposò a diciotto anni, benché sgradito alla famiglia, avversa al socialismo.
    Durante il viaggio di nozze a Parigi, la competenza artistica di Margherita si dimostrò già molto matura: fece acquisto di una serie di litografie di Toulouse-Lautrec, ancora sconosciuto in Italia e appena comparso sulla scena parigina.
    La coppia, “aperta” nel linguaggio odierno, trascorse quattro anni a Venezia prima di trasferirsi a Milano. Gli interessi di Margherita si precisarono: politica e arte. Scrisse infatti sulla stampa socialista locale articoli sul femminismo e sugli artisti moderni che esponevano alla Biennale. E mise al mondo due figli, Roberto e Amedeo. (continua)

    Edited by virelle - 20/3/2023, 14:52
  7. .
    17 marzo dell'anno 461 morì S.Patrizio, patrono d'Irlanda (la Chiesa cattolica celebra il giorno in cui un santo muore ed entra in paradiso).
    Sapevo soltanto che è il Patrono d'Irlanda, neppure la data. In extremis, l'ho trovato per caso, questo articolo con simpatiche notizie https://it.euronews.com/cultura/2023/03/16...zio-il-17-marzo
    CITAZIONE
    6. Non si poteva andare al pub il giorno di San Patrizio sino al 1970.La legge irlandese (dal 1903 al 1970) ha dichiarato il giorno di San Patrizio un'osservanza religiosa per l'intero Paese: ciò significava che tutti i pub dovevano essere chiusi per l'intera giornata.
    Quando San Patrizio è stato riclassificato come festa nazionale, la legge è stata ribaltata e i pub sono stati aperti per i festeggiamenti.
  8. .
    Bravi, state cercando di individuare gli "snodi" cui mi riferivo, a proposito dello storico Dan Diner, in storia e storiografia.
    I miei ricordi sono abbastanza vicini a quelli di frapalin. Il presidente ucraino era informato e ne parlavano anche i media. Farò una ricerca più accurata, al volo trovo un articolo del Post
    CITAZIONE
    Solo ieri, 14 febbraio, la Cnn aveva indicato il 16 febbraio come possibile data in cui la Russia avrebbe decsiso di attaccare: secondo l’emittente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe stato già informato
  9. .
    Evitare il termine "Nazione" perché ne abusa la destra voleva essere una modesta battuta...
    Quanto all'etnia, il termine è rimasto, ma ovviamente deprivato dell'originario collegamento alla razza. Se ne individuano alcune in base al DNA.
    Nel nostro paese sono presenti le seguenti etnie: Italiana. 76.1%, Greca e italiana meridionale. 57%, Iberica. 41%, Dell'Europa settentrionale e occidentale. 33%, Nordafricana. 20.7%.
    La nostra genetica è costituita da un variegato miscuglio (www.scienzainrete.it/articolo/ritr...cesco-montinaro) e la nostra storia ricchissima di "contaminazioni" antropologiche, linguistiche, culturali...
    Insomma, è illusorio pensare che il "fotogramma" attuale, peraltro già multietnico, sia definitivo e sia possibile conservarlo tal quale. Ogni nuovo apporto, specie se rapido o vistoso, crea problemi, il risultato può non essere ottimale; una società matura, democratica e aperta ha maggiori capacità di gestirlo.
    Molte delle "storture" Usa hanno avuto origine da pregiudizi, chiusure, apartheid, fanatismi vari; la Svizzera è uno stato federale vero e proprio solo dal 1847.
  10. .
    CITAZIONE
    È impossibile, sotto il profilo biologico, identificare un individuo sulla base di qualsivoglia marcatore genetico e dunque categorizzare l’umanità in «razze». Per la scienza, quindi, oggi è semplicemente scorretto parlare di «razze umane». (fondazione Veronesi)

    CITAZIONE
    Come specie condividiamo tutti, indipendentemente dalla zona del mondo in cui siamo nati e viviamo, il 99,9% del Dna, e le poche differenze che esistono sono imputabili a fattori ambientali, non alla nostra biologia.

    https://thevision.com/attualita/razze-8mila-genetisti/ Qui Cupavo può dare una veloce ripassata alla storia e al "funerale" del concetto di razza.
    Trovo davvero assurda la sua ostinazione sull'argomento.
  11. .
    4 marzo 1943 Nasce Lucio Dalla, la data è anche il titolo della nota canzone.
    Tra i pochi cantautori di mio gradimento :clapping:
  12. .
    Non trovavo più il post, scusami. La filosofia del cristianesimo e il ruolo del cristianesimo nella filosofia politica richiederebbero un lungo discorso, non credo adatto al forum.
    Ho letto alcuni libri di Mounier, in tutta franchezza lontani dal mio orientamento, non so quanto il personalismo possa indirizzare il cristianesimo al ripudio di alcune sue tipologie, o come chiamarle, operanti in paesi illiberali. Di certo il patriarca Kirill consigliere di Putin e sponsor dell'invasione ucraina induce molti cristiani ad auspicarlo. Ma non mi sembra realistico e, da laica convinta, neppure coerente con i presupposti basilari del cristianesimo.
    Limitandoci al cattolicesimo, e anche dando per valida la tua versione "filo occidentale" dell'universalismo cristiano, il papa di Roma è tale anche per milioni di cattolici non occidentali che probabilmente non comprenderebbero scelte in certo senso "politiche".
  13. .
    www.ilpost.it/2023/02/26/elly-schlein-nuova-segretaria-pd/

    Antonio ci darà le cifre definitive.
    Mi fa piacere che abbia vinto, capovolgendo i desiderata dell'apparato, ma ho letto che alcuni dirigenti noti l'appoggiavano. E passo solo per un pensierino veloce e, per via dall'esperienza, pessimistico: quando gli uomini hanno mandato a p......e qualcosa, l'affidano a una donna! In bocca al lupo, Elly! :cheers:

    Edited by virelle - 27/2/2023, 10:26
328 replies since 17/11/2015
.