Cosa pensate della diserzione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    2,490
    Reputation
    +455
    Location
    Lazio

    Status
    Offline
    È materia di cui ho modesta conoscenza. Ricordavo comunque che Cossiga rimandò alle Camere la legge n.77 del 1972 e che quelle
    CITAZIONE
    ...accolsero le istanze scaturenti da (...) critiche, configurando l'obiezione di coscienza come un diritto pieno:pieno nel senso che l'esercizio di esso è frutto di una scelta del tutto libera e incontrollata da parte del suo titolare, senza alcuna possibilità di interferenza e alcun condizionamento da parte delle pubbliche autorità.

    Ricavo la citazione dagli atti di questo convegno (https://files.studiperlapace.it/spp_zfiles...60807151858.pdf) in cui si deplora inoltre la successiva legge n.230 del 1998 sul servizio civile, che peraltro (riassumo) non esonera i cittadini dalla difesa della Patria, un sacro dovere comunque dovuto.
    Il servizio militare, sospeso ma non abolito, viene ripristinato in taluni casi con decreto presidenziale, tra cui ovviamente lo stato di guerra, né l'obiezione di coscienza o il pregresso servizio civile valgono a evitarlo.
    Ne conseguono due domande: cosa può fare il cittadino obiettore? E cosa può rifiutare se, suo malgrado, combattente?
    Per la prima, rendersi preventivamente visibile con apposita dichiarazione (www.peacelink.it/pace/a/29807.html); per la seconda, nessuna notizia utile.
    Tuttavia la guerra russo-ucraina ha conferito drammatica attualità alla questione. <i>Il manifesto <i> dà conto di marce e petizioni (https://ilmanifesto.it/lobiezione-di-cosci...crisi-la-guerra)
    CITAZIONE
    «L’obiezione di coscienza al servizio militare è un diritto umano riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dal Patto Internazionale sui Diritti civili e politici, dal Consiglio Onu dei Diritti Umani, mentre le linee guida dell’Alto Commissariato per i Rifugiati (Unhcr) definiscono gli scenari in cui è previsto lo status di rifugiato per rifiuto del servizio militare», dice Zaira Zafrana, a nome delle reti internazionali Ifor, Wri, Ebco, Connection e.V. che chiedono alle istituzioni europee protezione per tutti gli obiettori e disertori. Anche se in Russia e Ucraina il fenomeno viene negato e censurato, sono migliaia e migliaia i giovani che hanno scelto questa strada...

    E questo rifugiato ucraino ha ottenuto qui in Italia una sentenza favorevole: https://canestrinilex.com/risorse/obettore...rimin-id-guerra
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Amico del forum
    Posts
    7,852
    Reputation
    +628

    Status
    Offline
    Purtroppo non ritrovo niente, nemmeno fra le mie vecchie carte personali, però io sono piuttosto sicuro del fatto che negli anni Settanta e primi Ottanta (con leva obbligatoria pienamente in corso e senza ancora il "nuovo" servizio civile arrivato subito dopo) la questione dell'obiezione di coscienza (non necessariamente servizio civile, perché in quel momento si vedeva bene quanto fossero due cose diverse) faceva parte del percorso di arruolamento.

    Ti veniva formalmente chiesto se ti ritenevi obiettore già al momento dell'inserimento fra i coscritti del tal anno (quelli che chiamavamo "i tre giorni", durante i quali chi si dichiarava obiettore venive mandato ad un ulteriore colloquio psicologico) e ti veniva in seguito -e di mezzo poteva passarci anche qualche anno- nuovamente ripetuto all'inizio dell'addestramento (il CAR) quando se ricordo bene venivano dati alcuni giorni di tempo come termine massimo per avvalersi del diritto di manifestare l'obiezione (che solo da una certa epoca in poi nella seconda metà degli Ottanta e solo stante la situazione di pace fu sostituita da un criterio che produceva automaticamente l'avvio a un servizio civile).
    A chi come me faceva domanda per servire da coscritto in ruoli militari volontari (lo so che suona un po' strano, ma il mondo militare vive di definizioni e procedure tutte sue) veniva immediatamente chiesto di firmare di non essere obiettore.

    Però la mia memoria è un po' quella che è su certi passaggi tanto burocratici: se ricordo a sprazzi qualcuno di questi aspetti che immagino quasi tutti abbiano dimenticato è per via del mio attivismo politico giovanile che ovviamente toccava anche tale materia.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Amico del forum
    Posts
    7,852
    Reputation
    +628

    Status
    Offline
    Vi propongo qui, anche per provare a rilanciare questa discussione, una notarella che mi ero segnato pensando inizialmente di postarla nella discussione sulla guerra russo-ucraina: https://storiaepolitica.forumfree.it/?t=79515724, dove pure non ci sarebbe stata male.

    Della politica interna dell'Ucraina si può pensare quello che si vuole, ma nessuno può negare che si tratta di un Paese nel quale sono capaci di discutere animatamente e persino litigare financo nel mentre che il nemico è alle porte e una drammatica guerra per la loro sopravvivenza è in corso.

    In questo mi piacciono: per la loro scarsa disponibilità ad allinearsi acriticamente al politicante di turno.

    E' dunque notizia di queste ore che il loro Consiglio dei Ministri ha formulato ieri un disegno di legge da sottoporre al loro Parlamento per l'emendamento delle norme sull'arruolamento militare nella direzione -tra le altre cose- di interdire da ora in poi l'assunzione nei ruoli civili della pubblica amministrazione (servizio "civile") per coloro che non abbiano o prestato servizio militare o avuta una formazione di addestramento militare, salvo che non siano stati dichiarati inabili.

    Staremo a vedere quale sarà il dibattito che ne seguirà, ma sulle prime battute mi sembra evidente come una ipotesi di questo genere risponda non tanto alle esigenze (guerrafondaie voi direte?) degli arruolatori, quanto -pragmaticamente prendendo atto della realtà della situazione- ad una esigenza di equità nei confronti di coloro che vengono mandati a combattere e che, nel rispondere alla chiamata del dovere, accarezzano l'idea di riuscire prima o poi a tornare a casa possibilmente vivi ed in una Ucraina libera, nella quale ognuno avrà fatto la propria parte.

    Qui un paio di fonti per la notizia: https://kyivindependent.com/updated-draft-...verkhovna-rada/ , https://itd.rada.gov.ua/billInfo/Bills/Card/43604, www.reuters.com/world/europe/ukrai...ent-2024-01-30/ .

    Lascerei a quell'altra discussione eventuali commenti nel merito, mentre concentrerei qui quelli incentrati nell'esaminare il caso di cosa succeda in una collettività che si trovi prolungatamente di fronte ad un rischio gravissimo per aver subito una guerra d'aggressione (le respondsabilità storico-politiche discutiamole altrove, restiamo qui alle dinamiche che la fattualità della circostanza può provocare).
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    832
    Reputation
    +40

    Status
    Anonymous
    Chissà se i figli e i nipoti dei politici vanno anche loro in guerra?
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Amico del forum
    Posts
    7,852
    Reputation
    +628

    Status
    Offline
    Esatto: è appunto di queste cose che discutono e litigano fra di loro nel mentre che militarmente resistono ad una prolungatissima aggressione straniera.

    Ed è appunto su questo che suggerivo di focalizzare: stralciamo rinviandolo a quell'altra discussione (che è in corso in altro thread di questo Forum) il ragionamento su ragioni o su torti e proviamo invece a vedere qui quali dinamiche scattano in una comunità che intanto di fatto si trova soggetta ad una guerra da parte di un aggressore e che non si arrende perché -vicina o lontana che sia a quell'obiettivo- ha ambizioni di democrazia. Un desiderio di uguaglianza, forse? L'uguaglianza anche nella disgrazia?
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    53
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    Se uno decide di disertare in tempo di guerra per motivi morali ed etici, dovremmo sostenerlo pienamente. È un atto di coraggio e integrità, perché preferisce seguire i suoi principi anziché obbedire a un ordine che contravviene alla sua coscienza. La guerra è un affare sporco e distruttivo, e se qualcuno sceglie di non farne parte, dimostra una profonda consapevolezza dei valori umani e della pace. Invece di condannare, dovremmo ammirare e sostenere coloro che scelgono di resistere alla violenza e perseguire la via della pace.
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,434
    Reputation
    +1,454
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    CITAZIONE (DataDrifter @ 11/4/2024, 23:51) 
    Se uno decide di disertare in tempo di guerra per motivi morali ed etici, dovremmo sostenerlo pienamente. È un atto di coraggio e integrità, perché preferisce seguire i suoi principi anziché obbedire a un ordine che contravviene alla sua coscienza. La guerra è un affare sporco e distruttivo, e se qualcuno sceglie di non farne parte, dimostra una profonda consapevolezza dei valori umani e della pace. Invece di condannare, dovremmo ammirare e sostenere coloro che scelgono di resistere alla violenza e perseguire la via della pace.

    Io sono intrinsecamente contrario a ogni guerra ma nel momento in cui ci si trova coinvolti in un conflitto si ha una responsabilità verso la collettività. Ognuno, nei momenti di massima crisi, come una guerra o anche una pandemia, deve fare la propria parte e non può semplicemente smarcarsi o defilarsi, lasciando agli altri tutti gli oneri.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    6,075
    Reputation
    +7
    Location
    Pianeta terra

    Status
    Offline
    Sono pienamente d'accordo con DetaDrifter, aggiungo solo che il servizio civile esiste anche per questo! Ogni guerra è sbagliata!
    Si può fare la differenza senza combattere!
    Inoltre penso che in un mondo utopico e pacifico dovremmo disertare alla guerra tutti all'unisono!
    Pensate se gli eserciti e le armi non esistessero, e al loro posto esistesse una politica fondata sulla difesa del paese composta solo da tavoli di confronto.
    Utopico certo, ma molto più umano!
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    19,392
    Reputation
    +1,837
    Location
    Germania

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Acqua blu @ 20/4/2024, 12:39) 
    Utopico certo, ma molto più umano!

    Di sicuro, ma siccome, anche se ci piacerebbe vivere in questa utopia, ci sono altri che la pensano ed agiscono diversamente, dobbiamo adeguarci alla realtà, che purtroppo è ben diversa dall'utopia.
     
    Top
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    6,075
    Reputation
    +7
    Location
    Pianeta terra

    Status
    Offline
    Beh per quanto mi riguarda io diserto volentieri da tutte le guerre, la mia etica mi vieta di impugnare un arma e di ammazzare un essere umano.
    Se qualcuno in futuro mi punterà un fucile contro non farò assolutamente nulla, probabilmente mi metterò a piangere, io ho diritto a disertare ad una guerra scelta da altri, siamo nel 2024 e mi fa davvero impressione che ai giovani mandano messaggi per tenersi pronti alla guerra. Nessuno dovrebbe obbligare una persona ad impugnare delle armi per difendersi.
    Io preferisco morire da innocente che impugnare un arma e ammazzare un essere umano.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    53
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    Se un leader decide di dichiarare guerra, allora lui e i suoi sostenitori dovrebbero essere i primi a partecipare attivamente sul campo di battaglia.
    Questo approccio potrebbe portare ad una maggiore responsabilità e riflessione prima di intraprendere azioni bellicose. Invece di essere una decisione presa al di sopra delle teste delle persone comuni, la guerra diventerebbe una scelta personale e diretta per coloro che la promuovono.

    Naturalmente, ci sono molte complessità da considerare, come ad esempio la questione della difesa personale e la necessità di proteggere le persone innocenti. Tuttavia, se prendiamo in considerazione questa idea come principio guida, potremmo essere in grado di spostare l'attenzione verso soluzioni pacifiche e risoluzioni dei conflitti che non coinvolgono la violenza.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    19,392
    Reputation
    +1,837
    Location
    Germania

    Status
    Offline
    Un po‘ guerra di Troia, insomma con un tantino di Orlando Furioso e Gerusalemme liberata!
    La tua immagine del mondo è del tutto irreale.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    53
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    Capisco, quindi la mia idea di far sì che i leader che dichiarano guerra siano i primi a mettersi in gioco sul campo di battaglia è così "irreale"? Beh, certo, perché chi vorrebbe che i responsabili delle decisioni bellicose provassero davvero sulla propria pelle le conseguenze delle loro azioni? È molto più conveniente rimanere al sicuro dietro le scrivanie mentre altri combattono e muoiono. Sì, forse il mio ideale di responsabilità personale è solo una favola, mentre il mondo reale è guidato da decisioni fatte da criminali legalizzati.
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    19,392
    Reputation
    +1,837
    Location
    Germania

    Status
    Offline
    L‘idea è bellissima, ma come li convinci a farlo?
    O gran bontà de‘ cavallieri antiqui…, scriveva l‘Ariosto, ma anche il suo era un sogno.

    Non necessriamente sono criminali legalizzati (alcuni di certo sì), ma esseri umani, che non sono così semplici e privi di contraddizioni come tu ti illudi siano.
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    53
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    Come li convinci? Considerando che loro creano la "legge", hanno gente armata dalla loro parte (polizia), ed hanno infinite risorse rubate ai cittadini (tasse) o create (stampa di denaro e debito), la cosa non può essere attuabile se non con una rivolta della cittadinanza tutta.

    Io sono il primo che dice che l'umano è complicato, è proprio per questo che non voglio dare il potere in mano a pochi! Come puoi sostenere che l'umano è imprevedibile e pieno di contraddizioni e dire che la soluzione è dare potere assoluto ad un gruppo di questi?

    Ma stiamo, nuovamente, andado OT. :)
     
    Top
    .
95 replies since 20/12/2023, 12:16   1425 views
  Share  
.