Storia e Politica

Votes taken by LAVORI ARCHEOLOGICI

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    No.

    Sono discorsi pratici. E' incredibile che tu non lo capisca.

    E' anche leggendo quello che utenti "normali" scrivono su strumenti web come questo che la Confederazione Russa si fa una idea di quanto possa tirare la corda (e quanto e se siano ascoltati gli allarmi lanciati da Macron, non importa se ci sia simpatico o meno).

    Io credo che nelle nostre discussioni sia legittimo praticamente di tutto, ma che sia stoltezza sostituire la più o meno rassegnazione oppure al contrario cocciuta avversione per la guerra con la pericolosa alzata di spalle come dire "tanto non mi riguarda, prima o poi ci sarà un negoziato".
    A parte che ci riguarda eccome (e molto di più di quanto tu sembri credere), ma in ogni caso l'idea che la guerra nucleare sia uno spauracchio detestato ma lontano è esattamente ciò che gli analisti russi gongolano di poter riferire ai propri boss.
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    Sciocchi.

    La guera c'è già: siete voi che come i bambini piccoli chiudete gli occhi illudendovi che ciò che non vedete non esista.

    Più mostreremo (anche sul web e sui mezzi d'informazione) di temerla e più essa ci farà male.
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    E' proprio per questo che, ora che il punto di equilibrio è abbondantemente superato e le possibilità di tornare allo status quo ante del tutto irrealistiche, non bisogna avere la benché minima esitazione nel colpirli (in economia, come nelle relazioni diplomatiche e soprattutto sul campo) e poi colpirli di nuovo e ancora e ancora fintanto che non saranno più in grado di reagire.
    E' ovvio che già al punto in cui siamo ora la "Prima Guerra d'Indipendenza Europea" (e non saranno di certo gli USA che non l'hanno minimamente voluta ad offrirsi spontaneamente di combatterla per noi) è già iniziata e il conflitto nucleare da mettere rassegnatamente nel conto (tenendo presente che l'unico accorgimento perché non si verifichi è mostrare sui mezzi di comunicazione e sul web di non averne troppa paura).
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    Secondo me è invece un drammatico errore, perché in definitiva fa dilagare la sciocca idea che il fascismo è biondo e tutto sommato oggi non fa più male a nessuno.

    Soprattutto è un errore quando a comunicare in questo infausto modo sono le medesime forze parlamentari che, per esempio in materia di relazioni sindacali o innovazioni normative professionali, hanno negli anni recenti intrapreso una strada in discesa drammaticamente corporativista (e modalità di gestione interna dell'autogoverno inqualificabili).

    Il resto sono magagne che qualsiasi destra (liberisti compresi) all'occasione porterebbe; per la massima parte di esse è del tutto inutile scomodare il ventennio.
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    CITAZIONE (Salvo49 @ 27/4/2024, 16:19) 
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    In altre parole, l'Occidente ha il diritto di sequestrare gli asset russi, meditando di appropriarsi degli interessi, mentre la Russia non ha il diritto di nazionalizzare temporaneamente Ariston e Bosch.

    Siamo seri: perché mai dovremmo riconoscere al nemico un qualsivoglia diritto? Per buonismo? Per una visione assurdamente cavalleresca del conflitto?

    Contestare oggi le loro nazionalizzazioni significa costruire in sede internazionale il presupposto per domani -a guerra vinta- pretendere anche noi delle riparazioni o compensazioni o risarcimenti. E' un cinico pretesto? Ben venga.
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    A me non pare che voi poniate davvero la questione in questi termini (che a me parrebbero pienamente legittimi, anzi sempre doverosi, con possibili risposte di volta in volta differenti, e coerenti con i presupposti culturali che dovrebbero essere nostri, del laico come del variamente credente).

    A me pare invece che per finta voi poniate sul medesimo livello i termini di un doloroso dilemma fra uccidere ed essere uccisi, ma lo facciate con toni che disvelano il vero intento di subdolamente insinuare l'idea che debba essere ovvio preferire una situazione di deresponsabilizzata non-violenza, nella quale ciascuno mentre sta attaccato agli egoistici affari personali si bea del proprio "not in my name" proprio per sottrarsi ad una "decisione irrevocabile" (hoops!)

    Ebbene, questo come posizione che vesisse assunta a priori lo considero pacifismo, che ho già in questa e tante altre discussioni su questo Forum additato -distinguendolo dalla pacificità- come il peggiore e più criminogeno dei mali del Novecento (perché manda a carte quarantotto l'unico vero antidoto che abbiamo per impedire le guerre, cioè la deterrenza armata sbandierata dalle piazze, dalla stampa e oggi dal web prima ancora che dalla pur necessaria diplomazia).
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    Mi sento di testimoniare ch se è ben vero che da dei medesimi dati statistici grezzi si potrebbero in linea teorica forzatamente estrapolare teoremi anche molto diversi tra loro, tuttavia la paziente opera di evidenziazione di informazioni di buona fonte che ci ha in questi anni fatto Antonio debba essere riconosciuta come caratterizzata da uno sforzo di intelligente imparzialità nella direzione di un utilizzo serio dei numeri.
    Quantomeno per rifletttere meglio e senza partiti presi.
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    E' caduta negli anni Quaranta la monarchia, sono caduti negli anni Settanta i vecchi orpelli normativi e si sono aperti i diritti civili, sono caduti negli anni Novanta persino i partiti: a quel punto non c'erano più scuse né frottole su ipotetiche "classi sociali".

    Il Cittadino che a cavallo di millennio (quando le basi per l'autonomia differenziata sono state poste) si è tenuto da parte per non sporcarsi le mani con il sistema democratico della Repubblica o per accondiscendenza rispetto a quella che riteneva la propria fazione e magari alla fine non si è neppure scomodato a esprimere un tardivo diniego in occasione del Referendum, è colpevole più di chiunque altro (anche più di chi le mani ce le aveva già sporche per gli affaracci propri e si metteva in politica per cercare di farla franca) e oggi ha ben poco da lamentare o da recriminare. Soprattutto non rappresenta un esempio positivo per l'avvenire.
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    CITAZIONE (cavaliere80 @ 5/2/2024, 21:58) 
    Nesduno ce l ha mandata,se stava a casa sua non aveva problemi.
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    Questo vallo a dire a chi fra noi si è cacciato nei guai facendo vacanze in Nord America o ricerche "universitarie" in Egitto o pretendendo di lavorare in Svizzera o di procurarsi droghe nel SudEst asiatico.

    Invece l'Ungheria è casa sua e nostra: siamo Cittadini dell'Unione Europea e qualsiasi cosa facciamo o sosteniamo anche idealmente -giusta o sbagliata che sia- deve valere per uno stato membro così come per tutti. A maggior ragione questo episodio deve portarci a raggiungere una maggiore integrazione anche nella questione carceraria (e non dico in direzione buonista, dico in direzione maggiormente integrata verso l'uguaglianza di trattamento: se proprio non si possono togliere i topi dalle carceri ungheresi ricordiamoci di metterne un po' anche nelle nostre, se non si possono mostrare imputati in catene da noi, troviamo un modo per convincere gli organismi di quel luogo a fare altrettanto da loro).
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    Noi siamo belli perché certe cose riusciamo a prenderle sul serio! :D
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    O.T.: istintivamente non mi fiderei tanto di Architettura d'Interni perché pur essendo bellissima materia con senz'altro possibili sviluppi futuri è professionalmente alquanto infognata al momento (quantomeno in Italia).
    Tirerei un po' la moneta riguardo al corso al quale iscrivermi, ma in ogni caso cercherei di ritagliarmi un curriculum personale fuori dalle righe (per esempio incrociando profili fra loro differenti o cercando una connotazione fortemente giuridica o fortissimamente informatica, o fortissimamente rivolta alle interazioni fra mercato italiano ed uno straniero, ma no la classica infarinatura di lingua e cultura inglese o tedesca, bensì qualcosa di apparentemente il più assurdo possibile come non so Corea o mondo balcanico o ex sovietico), perché a seguire l'onda delle proposte formative universitarie si finisce sempre e comunque a trovarsi in fondo al percorso con l'essere in troppi e troppo uguali per apparire interessanti al momento di affacciarsi al mondo del lavoro. Fine O.T.
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    Sul lavarsi le mani di Ponzio Pilato abbiamo temo visioni incompatibili.

    Per me è l'esempio fulgido del magistrato che laicamente applica la legge, si pone ogni dubbio, comprende benissimo che l'imputato desidera ad ogni costo essere condannato a morte e si tormenta non comprendendone il motivo, e alla fine fa la cosa giusta (persino dal punto di vista di chi crede, risultanto, probabilmente senza saperlo, autentico uomo della Provvidenza).

    Il suo ineccepibile operato mi pare l'unico motivo sensato che giustifichi nei tribunali italiani la presenza del Crocefisso.
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    L'Europa ha faticosissimamente riscoperto e additato al mondo il principio della laicità (che all'origine era un messaggio cristiano, anzi esattamente il motivo delle iniziali persecuzioni e il tema attorno al quale girò in termini infelici la svolta costantiniana e teodosiana).

    Oggi non dobbiamo avere dubbi che di fronte alla Collettività (cioè dell'insieme dei Cittadini indipendentemente dalle opinioni religiose di ciascuno) la responsabilità delle scelte e degli atti del singolo rimane personale.
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    Fatemi dire una cosa sgradevole.

    Che certe discussioni così legate alle intime opinioni corrano il rischio di finire in una deriva come questa è un po' un rischio che bisogna accettare di correre, altrimenti, se si pretende che tutto avvenga sempre e solo in termini da salotto, di discussione vera se ne fa poca e di novità intelligenti c'è poca speranza che ne emergano. Un'approccio polemico non è male. Che arrivi a perdere di finalizzazione gonfiandosi la polemica può capitare.

    Però che nel trascinare a ciò ci mettano un impegno particolare coloro che l'argomento lo hanno aperto è un po' spiacevole.

    E' ovvio che nella realtà non è così, ma quasi quasi potrebbe sembrare che ci fosse sin dall'inizio la volontà di un approccio denigratorio sull'argomento.
    Insomma senza volerlo la discussione potrebbe addirittura suonare premeditatamente troppo sfacciatamente ispirata a un ". . . ahah, ragazzi, guardate qua che gnucchi questi che vedono la Madonna!", il che è proprio roba da social, non da Forum. E allora forse tanto vale ammettere che non ce l'abbiamo fatta e chiudere.
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    Niente video con i miei browser. :|

    Ma vediamo se mi oriento nella tua complicata famiglia: si tratta della figlia del padre dell'Euro? :hmm:


    Ah, giusto per offrire una disambiguazione forse utile a qualcuno, quando nel testo di presentazione della pagina RAI (e lì purtroppo mi fermo) si trova il riferimento alla via Popilia non si tratta di quella via Popilia famosa, nota anche come Annia (che tutti coloro che hanno fatto studi classici o giuridici o di geografia umana ricordano per interminabili analisi testuali sulla cosidetta Lapide di Polla), ma di una minore da tutt'altre parti con il medesimo nome.
526 replies since 4/6/2013
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