Storia e Politica

Posts written by virelle

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    Ricordo lo stesso tema in una discussione recente: l'argomentazione era analoga e la risposta di Ondablu tal quale. La ricerca dal nome della detenuta non dà esito.
    A mio parere, ripeto alla svelta, il "difetto" è originario: bisognava "ammettere" in Europa paesi le cui normative -anche giudiziarie- fossero quanto meno compatibili e il rispetto dei diritti fondamentali garantito. Dover poi ricorrere a pressioni o, peggio, a personalismi, riduce (ulteriormente) la dignità dell'Unione.
    Non penso che l'appartenenza di Salis sia in questo caso rilevante. Meloni avrebbe comunque interesse a evitare questa pessima figura: proprio con l'amico Orban!
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    Il caso di Ilaria Salis, detenuta a Budapest, mi fa tornare in mente un prigioniero di cui ci siamo occupati qui a lungo. Così ho cercato notizie sulla situazione di Alfredo Cospito, tuttora -questo lo ricordavo - al 41bis. Non che (lo rileggo ora) il regime potesse essere allungato "per un tempo indefinito" mediante proroghe di due in due anni.
    Continuo a pensare che la misura (da molti ritenuta incostituzionale) sia nel suo caso ingiustificata, come sostiene la difesa e riferisce questo articolo de Il post, il quale descrive anche l'attuale condizione dell'anarchico. www.ilpost.it/2024/01/14/cospito-n...ro-fame-41-bis/
    CITAZIONE
    ... Cospito sta aspettando anche l’esito di un altro ricorso, quello presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (o CEDU), di cui però non si conoscono i tempi. È uno dei motivi per cui l’anarchico decise di interrompere lo sciopero della fame, dice il suo avvocato: se avesse continuato sarebbe probabilmente morto e non avrebbe potuto assistere all’esito di questo processo. Cospito spera che la CEDU censuri l’Italia per l’utilizzo del 41-bis nei suoi confronti, arrivando a dire che la misura non sia giustificata. Il 41-bis viene usato infatti non come misura più afflittiva, ma per evitare che un detenuto ritenuto pericoloso comunichi con la sua organizzazione all’esterno: in questo caso, secondo l’accusa, un gruppo anarchico che commette atti sovversivi. Rossi Albertini sostiene che non ci siano prove di un collegamento tra Cospito e gruppi anarchici all’esterno, né di suoi tentativi di comunicare con questi.


    Edited by virelle - 4/4/2024, 10:28
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    Sono avversa a ogni tentativo di limitare l'indipendenza della magistratura, e questo governo ci riprova alla grande.
    Penso tuttavia che un test attitudinale per i futuri magistrati (ovviamente è da vedere come verrà strutturato) abbia la sua ragion d'essere. Anche per i docenti, aggiungo, e in generale per le professioni in cui si deve comunque "giudicare".

    Edited by virelle - 29/3/2024, 15:06
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    Sarà magari un po' ipocrita, ma lo trovo ragionevole e realistico. Quale paradosso, provo a "rovesciare" il precedente storico della vacanza in occasione della festa del santo patrono, che io sappia tuttora vigente. Attualmente più o meno un terzo degli studenti non segue l'ora di religione cattolica: poniamo che nel paese Tale (qualcuno già c'è) la percentuale sia arrivata al 50% e magari oltre. La dirigenza scolastica abolirà la vacanza? Non credo proprio. Avendo a Pioltello gli studenti islamici raggiunto quella consistenza, ne è stata introdotta un'altra.
    Trovo invece preoccupante che Valditara si sia affrettato a dichiarare -in contrasto con le linee guida del suo ministero - che gli studenti stranieri dovrebbero frequentare classi separate.
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    CITAZIONE (Mario_A @ 28/3/2024, 08:55) 
    Due terzi della popolazione di Israele supporta le operazioni militari a Gaza, mentre solo una piccola minoranza protesta attivamente contro le stragi.

    Be' un terzo che si dichiara in disaccordo non mi sembra poco... Ma in effetti la mia frase è frettolosa. Specifico.
    Le critiche degli ebrei progressisti e democratici alla dura politica palestinese del governo precedono la guerra in atto. La protesta attuale in loco penso sia condizionata (e limitata) dal contesto non "democraticissimo", ma è attiva a livello internazionale. Per es. mille intellettuali ebrei statunitensi hanno firmato a novembre una lettera aperta.
    CITAZIONE
    «Siamo scrittori, artisti e attivisti ebrei che desiderano sconfessare la diffusa narrativa secondo cui qualsiasi critica a Israele è intrinsecamente antisemita. Israele e i suoi difensori utilizzano da tempo questa tattica retorica per proteggere Israele dalle responsabilità…, oscurare la realtà mortale dell’occupazione e negare la sovranità palestinese. Ora, questo insidioso imbavagliamento della libertà di parola viene utilizzato per giustificare il continuo bombardamento militare di Gaza da parte di Israele e per mettere a tacere le critiche della comunità internazionale» [...] «Ci opponiamo allo sfruttamento del nostro dolore e al silenzio dei nostri alleati. Chiediamo un cessate il fuoco a Gaza, una soluzione per il ritorno sicuro degli ostaggi a Gaza e dei prigionieri palestinesi in Israele e la fine dell’occupazione in corso da parte di Israele. Chiediamo inoltre ai governi e alla società civile degli Stati Uniti e di tutto l’Occidente di opporsi alla repressione del sostegno alla Palestina».
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    In questi i casi a mio parere bisognerebbe sempre distinguere tra governo in carica e attività intellettuali del paese. Magari, nello specifico, molti riescono più facilmente a separare i russi, che sono milioni, dall'autocratico Putin, mentre i cittadini di Israele, in quanto ebrei, sembrano tutt'uno con l'attuale politica aggressiva. Il che è falso per due versi: non tutti i cittadini di Israele sono ebrei e non pochi ebrei, specie intellettuali, sono contrari a Netanyahu e alle stragi di Gaza.

    dceg Quanto alle razzie, converrà citare Napoleone
    CITAZIONE
    "Soldati, voi siete nudi e malnutriti... Io vi condurrò nelle più fertili pianure della terra, province ricche, città opulente cadranno in vostro potere".
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    La rete abbonda di fake news, presumibilmente russe, sulla responsabilità ucraina-anglo-americana.
    Naturalmente al momento non si può dire nulla di certo, compresa l'attribuzione ai servizi russi medesimi, che però potrebbe far parte dei soliti complottismi, stile Torri gemelle.
    Poco si trova per ora sui responsabili catturati, a quanto sembra già sottoposti a violenze o torture.
    Il gruppo fa parte dell' Isis; il K lo collega al Khorasan, provincia nord-orientale dell’Iran al confine con Turkmenistan e Afghanistan. Il suo capo originario Sanaullah Ghafari è stato ucciso nel '15 dai talebani, non si conosce l'attuale, la consistenza dovrebbe essere sui 4mila combattenti, più estremisti dei talebani stessi.
    È responsabile di vari attentati, tra cui l’attacco all’aeroporto di Kabul durante le evacuazioni in Afghanistan, e potrebbe avere "buoni" motivi per prendersela con la Russia: molti suoi militanti sono stati uccisi in Siria e altri nella repubblica caucasica dell’Inguscezia, a maggioranza musulmana.
    Insomma, tra le varie ipotesi includerei anche quella "autonoma".
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    CITAZIONE (Mario_A @ 26/3/2024, 16:28) 
    Credo di aver capito che le forze israeliane abbiano delle banche dati sui terroristi, ed abbiano anche "estratto" i dati biometrici (volti, dimensioni e proporzioni) da tutti i video disponibili sull'attacco del 7 ottobre, usando degli appositi software. Utilizzando le tecnologie del riconoscimento facciale passano poi in rassegna tutti gli uomini fermati a Gaza per identificare i sospetti.

    Grazie! Sì, la metodologia sarà stata di questo genere, Quale la tua fonte?
    Però non mi trovo con i numeri... In febbraio Sole24 titolava
    CITAZIONE
    Portavoce Governo israeliano: uccisi 12mila terroristi di Hamas. Secondo un portavoce del governo israeliano Hamas è stato ridotto alla metà ...

    All'attacco del 7 ottobre avrebbero partecipato, a quanto ho appena riletto, 2500 terroristi palestinesi, non è dato sapere se tutti inclusi nei morti; a fare il conto dalle notizie di quelli catturati, arresi (70 qua, 100 là ecc.) ipotizziamo siamo altrettanti: parte riconosciuti assalitori, quindi uccisi, parte no e messi in prigione. Facciamo fifty fifty: 2500 giustiziati.
    Rimangono altri 9500 morti dichiarati da Israele. Tutti riconosciuti nella Striscia grazie alla banca dati? E si andrà avanti a bombardare mentre se ne cercano altri 12mila?
    Mi sembra un'assurdità!
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    Ritengo indegno da anni Il sostegno americano alla politica israeliana nei confronti dei palestinesi, né apprezzo granché Biden (peggio sarebbe Trump...), ma non è dato sapere, come asserisci con tanta enfasi, che sia anche ora assolutamente indifferente ai massacri di Gaza.
    Mi riferivo tuttavia a un'altra contraddizione: hai ripetutamente definito "bovari" tutti gli americani, ma dovrai escludere almeno i dem contrari a quella barbarie, la cui pressione ha costretto Biden al non veto...
    Le generalizzazioni, si sa, andrebbero evitate per principio.
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    Credo che il termine (voce completa qui https://www.treccani.it/vocabolario/vision...%2C%20posizione.) ne sia invece sinonimo e non sottintenda quel che ti disturba...
    CITAZIONE
    3. (fig.) [modo soggettivo di vedere i fatti, le situazioni e i problemi, e quindi di intendere, di valutare: secondo la mia v. del problema hai torto] ≈ angolo visuale, ottica, prospettiva, punto di vista. ‖ convinzione, idea, modo di vedere, opinione, parere, posizione.
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    Sì e parecchio: non lo sono di sicuro. Ciò che degli Usa mi spiace supera di molto ciò che giudico positivo, ma per carattere e formazione ritengo fondamentale considerare razionalmente, quale sia la questione, le "angolazioni" possibili e valutarle senza preconcetti. Ti offendi se confesso di non ravvisare questa "propensione" in alcuni tuoi interventi?
    In quello che precede, per es., il discorso suona contraddittorio: dapprima affermi che solo la fifa elettorale ha indotto il "bovaro" Biden al non veto, e poco dopo che l'opinione pubblica non tollera la genocida pulizia etnica dei sionisti, ecc. Quindi le motivazioni che indichi sarebbero almeno due, né al presente è dato sapere quali saranno, circa il veto, le scelte future.

    Edited by virelle - 26/3/2024, 16:12
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    Mah, dai prova di un anti americanismo per così dire assoluto! Il proverbiale fare d'ogni erba... (al caso: "tutti bovari!) non mi sembra un buon metodo di giudizio.
    La componente elettorale ha senz'altro un forte peso,* ma -come tu stesso scrivi- anche quella socio-umanitaria, o come chiamarla. La stage di cittadini innocenti -in gran numero bambini, - la fame, le malattie, e via imperversando, degli abitanti di Gaza hanno suscitato reazioni negative in una parte considerevole dell'opinione pubblica americana e, perché no, in gruppi e soggetti più "civili" in grado di far valere il loro dissenso. E il veto è apparso infine improponibile; definire l'omissione "epocale" fa parte degli eccessi giornalistici, magari va appunto inteso nel senso di "mai accaduto" prima.
    Non vedo notizie sulla reazione di Hamas al non veto e sulla possibile tregua; violente le razioni israeliane: “Non cesseremo il fuoco fino al ritorno degli ostaggi”. .
    Netanyau ha annullato l'invio della sua delegazione a Washington.

    *https://www.repubblica.it/esteri/2024/03/26/news/risoluzione_onu_gaza_usa_astensione-422372051/ (leggibile anche per i non abbonati)

    Edited by virelle - 26/3/2024, 11:57
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    Benvenuto! Le tue mi sembrano buone "qualità", a leggerti presto.
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    Naturalmente il giudizio storico viene formulato in base agli eventi effettivi; quale esercizio intellettuale se ne possono ipotizzare altri, differenti, e portare avanti con coerenza un percorso "contro fattuale". Ha molti cultori ed è facile imbattersi anche in rete in testi che partono da un "se..." e proseguono delineando un quadro storico magari più gradito a chi scrive.
    Questa pratica "creativa" può avere la sua utilità anche nello studio vero e proprio, nel senso che induce a riflettere sugli "snodi" più significativi della sequenza storica e su quanto poco sarebbe per così dire bastato per rendere il corso degli eventi diverso e magari migliore: aiutano così lo studioso a formulare un giudizio più articolato su quelli reali.
    Qui una discussione abbastanza recente sull'argomento, nata da una mostra dal titolo significativo: https://storiaepolitica.forumfree.it/?t=79533575
    Il criterio è utilizzabile, s'intende, anche per il periodo di tuo interesse. Puoi individuare alcuni i snodi, per es., anche in questo testo di Eco: www.treccani.it/enciclopedia/la-gu...Umberto-Eco%29/
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    CITAZIONE (Acqua blu @ 20/3/2024, 14:05) 
    La prima domanda che mi faccio è:
    Se la Nato è riuscita a collaborare con la Russia in quella occasione, perché finita la guerra non ha portato avanti delle relazioni di inclusione con la Russia?
    La seconda domanda è:
    Perché l'ONU durante la guerra fredda non ha saputo gestire la situazione, ma la NATO invece si?

    Avevo dimenticato di rispondere :huh:
    Molto in breve, la "collaborazione" tra Nato e Russia riguardava la ex Jugoslavia, in cui scoppiarono sanguinosi conflitti secessionisti ( con motivazioni territoriali, economiche, etniche, religiose...). In rete ci sono voci abbastanza circostanziate.
    Tale politica caratterizzò il periodo di assestamento del governo Eltsin; tra alti e bassi fu abbastanza attiva e produsse degli accordi relativi ai paesi coinvolti.
    Nello stesso periodo la Russia attraversò una grave crisi economica e, intorno all fine del secolo, il governo- anche per favorire gli oligarchi, che avevano interessi petroliferi nei Balcani – aderì a una stabilizzazione dell’area più avanti criticata nel paese. Nato e Russia firmarono un Atto fondatore che prevedeva, tra l’altro, l’ingresso nella Nato di tre paesi del Gruppo Visegrad: Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
    Giunto al potere, Putin perseguì per qualche tempo la politica collaborativa di Eltisin, ma ne fu distolto dal prevalere delle correnti nazionaliste, che deploravano la perdita di autorevolezza della Russia, e le fece proprie, via via enfatizzandole, come tuttora sperimentiamo.
    Dovresti formulare diversamente la seconda domanda. Cosa intendi per "gestione" dopo la guerra fredda? La collaborazione di cui sopra non è ovviamente possibile. ONU e Nato hanno struttura e ruoli diversi; le ritengo entrambe in crisi, ma non penso vogliano sciogliersi...
2090 replies since 17/11/2015
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