Storia e Politica

Votes taken by virelle

  1. .
    Heinrich Böll (Nobel nel 1972) è uno dei più noti scrittori del Novecento. Mette conto conoscere la sua biografia(https://www.tuobiografo.it/post/la-vita-di...a-ricostruzione che riporta la Lettera ai figli) e leggerne almeno alcuni testi.
    Oltre a quello citato, che gli diede la notorietà, consiglierei Memorie di un clown e Foto di gruppo con signora
  2. .
    Gramellini non è il mio giornalista preferito, ma vale la pena di citare il suo "Caffè" sull'uscita di Rizzo
    CITAZIONE
    ... Nessuno pretendeva ipocrite beatificazioni a tempo scaduto, solo un dignitoso arrestarsi di fronte al mistero della morte. Rizzo poteva persino insinuare a cadavere ancora caldo che Gorbaciov fosse stato un agente della Cia o un utile idiota al soldo delle multinazionali, ma nel mondo in cui mi piacerebbe vivere non avrebbe mai detto quello che invece ha detto per pura smania di visibilità, e cioè di avere tenuto idealmente in fresco una bottiglia di bollicine per oltre trent’anni, in attesa del luttuoso annuncio che gli avrebbe dato l’occasione di stapparla.
    Anche perché Rizzo non festeggerebbe mai la morte di un militante di estrema destra (con alcuni di loro si è appena alleato alle elezioni). Come spesso capita ai massimalisti di sinistra, da Robespierre in giù, il suo odio politico lo riserva più volentieri a quelli della sua stessa parte che, per il fatto stesso di preferire le riforme graduali alla rivoluzione permanente, non considera avversari ma traditori.

    Il nostro giudizio su Gorbaciov è in prevalenza positivo perché egli sembrava proporre per tutte le Russie un modello socio-politico affine a quello occidentale. È tuttavia comprensibile che il sostanziale fallimento del progetto -accompagnato da instabilità sociale, disfacimento politico e, soprattutto, grave crisi economica - non lo abbia reso "persona grata" ai suoi compatrioti. Naturalmente non possiamo sapere quali conseguenze si aspettasse: per alcuni politologi attuali Putin è in certo senso "figlio" dei suoi errori.
  3. .
    Biografia e storia politica.

    Nasce il 2 marzo 1931 da una famiglia di agricoltori nel villaggio di Privolnoye - Territorio di Stavropol - nel sud della repubblica russa.
    Nel 1950 si diploma ottenendo una medaglia di argento e viene ammesso all'Università Statale di Mosca dove frequenta la facoltà di Legge, laureandosi nel 1955. Successivamente segue dei corsi per corrispondenza presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Stavropol e nel 1967 aggiunge la laurea in Economia agraria.
    Da studente universitario Mikhail Gorbaciov si iscrive al Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Negli stessi anni incontra Raisa Titarenko, che sposerà poco dopo in una semplice cerimonia. Da quel momento Raissa sarà la persona più cara e vicina a Mikhail, rimanendogli a fianco nel corso di tutta la sua carriera politica; la morte della moglie, avvenuta il 20 settembre 1999, ha commosso tutto il mondo.
    Poco dopo il suo ritorno a Stavropol, a Gorbaciov viene offerto un incarico nella locale associazione giovanile Komsomol che segna l'avvio della sua carriera politica.
    Nel 1970 viene eletto Primo Segretario del Comitato del Partito nel Territorio di Stavropol: è l'incarico di massima responsabilità della zona.
    Nello stesso anno diviene membro del Comitato Centrale del PCUS (Partito Comunista dell'Unione Sovietica). Nel 1978 diventa uno dei Segretari e si trasferisce a Mosca. Due anni più tardi entra a far parte del Politburo del Comitato Centrale del PCUS: è la massima autorità del partito e della nazione.

    Le riforme

    Nel marzo del 1985 Mikhail Gorbaciov viene eletto Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito, l'incarico più alto nella gerarchia di partito e nel paese.
    È Gorbaciov ad avviare il processo di cambiamento dell'Unione Sovietica che più avanti sarà definito "Perestroika" (riorganizzazione, ristrutturazione): è una radicale trasformazione della società e del paese, che genera un sostanziale mutamento nello scenario internazionale.
    Successivamente varerà anche la Glasnost', che di solito traduciamo trasparenza, e in russo sta per pubblicità, dominio pubblico, a indicare la volontà di rendere informati e partecipi i cittadini.
    Il nuovo sistema di pensiero gioca un ruolo fondamentale nel porre fine alla Guerra Fredda, arrestando la corsa agli armamenti ed eliminando il rischio di un conflitto nucleare.
    Uno dei momenti fondamentali del processo di distensione tra USA e URSS è quello dell'11 ottobre 1986: Gorbaciov incontra il presidente americano Ronald Reagan a Reykjavík, in Islanda, per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. L'accordo porta alla firma del Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa.
    Tuttavia l’attività modernizzatrice di Gorbaciov in buona sostanza costituisce un fallimento, sia perché si scontra con l’opposizione dei «poteri forti» dello Stato sovietico (dirigenti del partito e di aziende pubbliche, grandi agenzie statali, burocrazie ministeriali) sia perché mancano i mezzi per realizzarla. Proprio nel 1986, mentre il segretario si prepara a lanciare la perestrojka di fronte al XXVIII Congresso del partito, il prezzo del barile di petrolio scende a 12 dollari, con una diminuzione del 40% rispetto ai valori dell’anno precedente. L’Urss deve rinunciare a una parte importante dei proventi e diviene difficile per Gorbaciov, da quel momento, finanziare le sue riforme.
    Nei tre anni successivi, riesce comunque a rafforzare le libertà (di espressione e religiose) dei cittadini e a rendere più libera la stampa. Si allenta anche il controllo sull’economia e, grazie alla Legge sulle cooperative, divengono possibili la proprietà e l’iniziativa economica privata.
    Nel 1989 cade il muro di Berlino, i sovietici si ritirano dall’Afghanistan e, mentre procede bene la politica estera con gli Usa di Bush, quella interna è sempre più critica. In pratica Gorbaciov ha scontentato sia i progressisti che i conservatori.
    Il 15 marzo 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell'URSS - il primo parlamento costituito sulla base di libere, e contestate, elezioni nella storia dell'Unione Sovietica – lo elegge comunque Presidente dell'Unione Sovietica. Il 15 ottobre dello stesso anno gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace.
    Ma la sua popolarità nel paese e nel partito è molto bassa. L’ Urss si trova in grave crisi economica e politica: scarseggiano cibo, medicine e altri materiali di consumo, i cittadini fanno lunghe file per acquistare anche beni essenziali, il carburante è al 50% del fabbisogno stimato e l'inflazione annua supera il 300%. Le fabbriche non hanno denaro per pagare gli stipendi.
    Nel marzo del ‘91 si svolge il referendum che avrebbe trasformato l’Urss nell’Unione degli stati sovrani. È approvato e il 1° luglio viene sciolto il Patto di Varsavia.
    Ci furono vari passaggi che trascrivo da wiki.
    Il 17 marzo 1991, con il referendum sulla conservazione dell'URSS boicottato dagli Stati baltici, dall'Armenia, dalla Georgia e dalla Moldavia, la grande maggioranza dei cittadini delle altre repubbliche sovietiche fu favorevole al mantenimento dell'Unione "come una rinnovata federazione di repubbliche uguali e sovrane", con il 77,85% di voti a favore. Dopo dei negoziati, otto delle nove repubbliche sovietiche (tranne l'Ucraina) approvarono il nuovo trattato dell'Unione che avrebbe reso l'URSS nell'Unione degli Stati Sovrani, con presidente, politica estera e militare comuni. La firma del trattato era prevista a Mosca per il 20 agosto 1991. Dodici dei paesi già facenti parte dell'URSS erano prossimi alla firma, la Federazione Russa, l'Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia, la Georgia, l'Armenia, l'Azerbaigian, il Kazakistan, il Turkmenistan, il Kirghizistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan. Solo si esclusero le tre repubbliche baltiche, ovvero, Lituania, Lettonia ed Estonia, che, dopo più di cinquant'anni, ebbero l'attesa possibilità di liberarsi dall'occupazione sovietica e di riconquistare l'indipendenza. Il 28 giugno era stato dichiarato sciolto il Consiglio di mutua assistenza economica e il 1º luglio il Patto di Varsavia.


    Il golpe

    Già dall’anno precedente il KGB considerava la possibilità di un colpo di stato per porre fine alla perestrojka e il suo capo, Vladimir Krjučkov, aveva messo Gorbačëv sotto stretta sorveglianza come "Soggetto 110". Vengono poi cooptati il ministro della difesa, quello degli affari interni, il premier Pavlov e altri, compreso il capo del segretariato di Gorbačëv e il segretario del Comitato centrale del PCUS Oleg Šenin.
    Pur allertato dalla diplomazia Usa e da alcuni dei suoi collaboratori, il presidente sottovaluta il pericolo e si reca anzi nella dacia di Foros in Crimea, con l’intenzione di rientrare a Mosca per la firma del trattato dell’Unione.
    Il 18 agosto tutte le comunicazioni dell’edificio vengono interrotte, compresi i telefoni fissi e il sistema di comando e controllo nucleare. Il tenente generale Jurij Plechanov fa entrare i membri del GKČP (Comitato statale per lo stato di emergenza) che chiedono a Gorbačëv di dichiarare lo stato di emergenza o di dimettersi, per “consentire di riportare l’ordine nel paese”.
    Lui rifiuta tutte le richieste, il GKČP organizza il controllo militare Mosca. Alle 3,20 del 19 agosto la Tass emette un comunicato nel quale si afferma l'incapacità di Gorbačëv di assolvere alle sue funzioni di Presidente per motivi di salute, venendo quindi sostituito dal vice-presidente Gennadij Janaev. Alle 3:30 Krjučkov avverte il KGB della fine della perestrojka.
    Il golpe tuttavia fallisce, grazie alla resistenza dei cittadini guidati da Boris El'cin. Gorbaciov torna a Mosca il 22 agosto e viene reintegrato dal Soviet supremo, ma la sua condanna dei rivoltosi risulta blanda, tanto da generare sospetti e le proteste di El'cin. Due giorni dopo di dimette da segretario del partito comunista, che verrà messo al bando su richiesta del “vincitore” politico della crisi.
    Nei mesi successivi, sempre più emarginato, vedrà crescere la popolarità del rivale. Il 25 dicembre 1991, Gorbaciov rassegna le sue dimissioni da Capo dello Stato.
    L’URSS cessa di esistere.

    Dopo le dimissioni:
    Dal gennaio del 1992 è Presidente della Fondazione Internazionale Non-Governativa per gli Studi Socio-Economici e Politici (la Fondazione Gorbaciov).
    Dal marzo 1993 è Presidente della "Green Cross International", organizzazione ambientalista internazionale indipendente, presente in più di 20 paesi. Ricopre anche l'incarico di Presidente del Partito Social Democratico Unito della Russia, fondato nel marzo del 2000.
    Onorificenze:
    Ha ottenuto l'Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro, tre Ordini di Lenin insieme a molte altre onorificenze e riconoscimenti sovietici e internazionali, e a numerose lauree honoris causa da università di tutto il mondo.

    Edited by virelle - 3/9/2022, 18:44
  4. .
    Vivo in campagna, cani, gatti e anche galline sono per noi compagni abituali e graditi. Cure e affetto (ricambiato!) in abbondanza, ma vanno trattati nel rispetto della loro "natura". I vicini hanno inoltre vari conigli, due cavalli e un asino: consiglierei una settimana di soggiorno rurale a chi umanizza, danneggiandolo, il suo animale domestico.
    Da ragazzina, grazie ad alcuni libri illustrati, ero interessata agli automi meccanici: seguo fin dall'origine la robotica. Un'evoluzione affascinante, mi aspetto ulteriori progressi soprattutto nell'ambito medico e dei lavori pericolosi. Quei cani "intelligenti" sono già delle macchine splendide.
    Quanto al robot domestico, troverei senz'altro divertente averne uno attorno per un po'; tuttavia gli attuali svolgono funzioni utili ma ancora limitate. Non ho in mente Asimov, l'aspetto umanoide- quando non funzionale- lo trovo anzi inappropriato. Un robot che mi liberi, cioè svolga in autonomia i mestieri, faccia la spesa, cucini piatti appetitosi, eccetera, purtroppo non farò in tempo a sperimentarlo!
  5. .
    Viola Di Grado, brava scrittrice, magari riesce meno nel giornalismo leggero e "sociologizzante"... In effetti la depressione e, nei casi peggiori, l'aggressività di questi celibi involontari credo derivi appunto dallo strereotipo che attribuisce al maschio l'iniziativa. Pur ormai spesso contraddetto dall'intraprendenza femminile fatica, così pare, a essere superato. E, certo, l'essere rifiutati costituisce una sgradevole esperienza.
    Naturalmente ognuno di noi conosce almeno alcuni uomini - neppure ricchi o emergenti o brillanti ecc.- cui la bruttezza non ha impedito felici rapporti con donne attraenti; la combinazione con diffidenza, introversione e altre pecche comportamentali complica di sicuro il problema.
    Di fatto, essendo le donne in maggior numero, esistono nel mondo più nubili involontarie che celibi. Saranno depresse in percentuale meno degli uomini? E, al caso, le avrà "tutelate" la consuetudine per cui spetta all'uomo farsi avanti? "Non è arrivato quello giusto", pensavano magari le non poche vivaci "zitelle" che ho conosciuto sul lavoro, durante i viaggi, nello sport...
  6. .
    Grande! Nel mio ricordo è rimasto così... Una tanto bella vecchiaia mi fa bene sperare nella mia ;) :lol:

    John_Mayal_on_Redhat_at_Nambassa_1981
  7. .
    La motivazione (l'ho scritto altrove) si è inoltre rivelata erronea: la vittima chiedeva l'elemosina con "troppa insistenza".
    Emblematici i commenti, in particolare quello di Carucci, che "sposta" immediatamente il discorso. Una tecnica che i leader della destra, specie Salvini, usano di continuo, con supremo sprezzo della logica.
  8. .
    Benché la sua carica preveda una completa autonomia dalla Casa bianca, ho giudicato inopportuna l'iniziativa della speaker (democratica) della camera, sconsigliata anche dal presidente, che ha poi avuto un lungo colloquio telefonico con il premier cinese.
    La motivazione
    CITAZIONE
    ...coltivare gli interessi statunitensi nell’isola, rimarcando quindi la posizione di Washington di non voler rinunciare ai propri interessi economici https://www.money.it/perche-nancy-pelosi-a...ze-tra-cina-usa

    al netto di novità "riservate", mi è sembrata ripetitiva, essendo acclarata la posizione tecnologica dominante di Taiwan e l'interesse degli Usa a mantenerla indipendente. Rimarcarla in maniera plateale mentre è in corso la guerra, può accentuare la posizione filo-russa della Cina. E infatti il ministro Ladrov ha subito dichiarato
    CITAZIONE
    la visita [...] è la dimostrazione dello stesso approccio che gli Usa hanno in Ucraina. "E' il desiderio di provare a tutti la loro impunità e di dimostrare che tutto è loro permesso"

    Né trovo valesse la pena di innescare un'ostentazione militare dimostrativa per dire che la sua presenza
    CITAZIONE
    "onora l'impegno costante dell'America a sostenere la vibrante democrazia di Taiwan, mentre il mondo affronta una scelta tra autocrazia e democrazia".

    1659508615208_AP
  9. .
    Scusami, davo per acquisita la notizia! Qui e un po' ovunque: https://www.lastampa.it/esteri/2022/07/28/..._vogue-5480844/
  10. .
    Rimango contraria alla pena di morte per qualsivoglia reato. Naturalmente le pene detentive dovrebbero essere certe e "serie"... Altro discorso.
    Ulteriore affinità con gli USA trovo sia l'intervallo temporale tra il reato e l'esecuzione. Se l'eliminazione di un assassino pericoloso poteva avere una sorta di giustificazione in tempi e società pioneristiche -per ragioni oggi chiaramente superate- mi sembra davvero inumana un' "altalena" giudiziaria capace di protrarsi per decenni.
    Vale la pena di rammentare il caso di Caryl Chessman, da cui presero avvio le mobilitazioni contro la pena di morte https://it.wikipedia.org/wiki/Caryl_Chessman
  11. .
    Tema emerso a latere della "freddezza" riservata a Draghi in Usa e sue dichiarazioni. Di poco conto, l'ho scritto, tuttavia la Lega fa parte del governo, già instabile, le esternazioni del suo ondivago segretario vengono riportate dai media e via amplificando. Berlusconi in ciò si mostra abbastanza cauto, Meloni svolge più o meno il suo ruolo di opposizione.
    Quel che a mio parere andava perseguito o evitato prima dell'aggressione russa appartiene al passato. Molto preoccupante appare la situazione presente della UE nel suo complesso. La fornitura di armi e l'appoggio economico all'Ucraina, i contraccolpi delle sanzioni, le necessità energetiche pongono la comunità in una condizione che rischia di compromettere il suo futuro e persino di intaccarne fondamenti etico-politici. Qualche esempio.
    Il ruolo già rllevante di Erdogan si è accresciuto. L'Unione l'ha pagato per "accogliere" i migranti respinti dalla Grecia, fingendo poi di non vedere le straripanti violazioni dei diritti umani anche ai danni di giornalisti, volontari ecc. Ora ha barattato l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato con la consegna di curdi e oppositori politici e, mentre i governi europei lodavano l'accordo, i media hanno rivelato che il "suo" parlamento lo ratificherà solo dopo l'estradizione dalla Svezia (non menzionata nel testo) di 73 presunti terroristi.
    La Turchia non fa parte della UE, meno male, ma ne sono membri altri "ricattatori". Polonia e Ungheria barattano regolarmente il loro voto su questioni che richiedono l'unanimità con le proprie violazioni della democrazia e perfino dello stato di diritto (aborto, controllo della magistratura, ecc.); lo faranno, leggo, anche per far passare i loro difettosi Pnrr. E ignoro se la Bulgaria, che di recente ha revocato il veto all'ingresso della Macedonia del nord, abbia richiesto una contropartita.
    La mia vecchia convinzione sulla necessità di modificare le norme di funzionamento prima di accogliere altri paesi ne risulta purtroppo rafforzata. Così pure quella sull'esigenza di verificare la democraticità non solo formale dei loro ordinamenti.
    Quanto ai paesi cui ci stiamo rivolgendo per sostituire le forniture energetiche russe, mi risultano in primo piano Egitto e Iran. Con il primo è tuttora aperto il caso Regeni, il secondo ha in corso con la Svezia una una complicata storia di scambi tra oppositori e terroristi.
    Se a tutto ciò aggiungiamo la vistosa difficoltà che la guerra si concluda con una pace quanto meno onorevole per l'Ucraina, purtroppo l' Europa è davvero mal messa.
  12. .
    CITAZIONE
    abbiamo per decenni focalizzato le in nessun modo minimizzabili colpe naziste nella guerra contro l'URSS senza renderci però conto che quello scontro rappresentava -sebbene per noi Europei sotto in quel momento una sciagurata guida a propria volta violenta e criminale- né più né meno che una inevitabile ed ancora oggi più che attuale collisione geopolitica fra aree del mondo dallo sviluppo l'una con l'altra incompatibile (perché non può esistere al medesimo tempo un impero russo di stampo assolutista settecentesco in prossimità di una Europa che per quanto con criteri interni squisitamente democratici ambisca ad essere qualsiasi cosa più che una semplice definizione geografica).

    @L.A. Ripeti una tesi a mio parere infondata e fuorviante. Una sorta di "retropensiero" anacronistico... Sei in grado di citare qualche fonte documentaria o critica?
    Hitler si accordò com'è noto con la Russia per la spartizione della Polonia (il patto von Ribbentrop-Molotov prevedeva la non aggressione per dieci anni) e l'attaccò nel '41 (con noi al seguito) per i più volte teorizzati motivi "razziali" e di Lebensraum, cui si sommavano quelli economici (materie prime ecc.).
  13. .
    Non rientrerò nella discussione. Quoto questo pezzo per invitarti a riflettere sull'opportunità di un serio ripasso dei periodi storici che interpreti in modo così anacronistico e "bizzarro", nonché e sulle azioni politiche e militari da intraprendere prendendo per buone le tue tesi. Per non parlare delle conseguenze...
    CITAZIONE
    che non potrà nella Storia mai esserci pace per noi fintanto che sulla nostra soglia di casa sarà ringhiante un impero sovranazionale sovracontinentale e che esiste una ineluttabilità di scontro geopolitico con quel mondo.
    Ciò dovrebbe persino portarci a renderci conto che se nel 1941 al tempo appena solo dei nostri padri o nonni noi siamo andati a combattere i sovietici è stato perché eravamo già Europei per quanto, ahimé, in quel momento a sciagurata guida nazista, come pure nel 1812 ci saremmo in ogni caso trovati a dover inevitabilmente combattere tutti quanti insieme gli zaristi anche se fossimo stati non sotto un autoritario comando napoleonico ma con delle Assemblee Nazionali repubblicane.
    Insomma, questo pianeta è geopoliticamente troppo piccolo per l'esistenza tanto dell'Europa come fatto più che meramente geografico quanto di un impero russo retaggio dell'Ancien Régime.
  14. .
    Trova addirittura "oscena" la domanda Lei perdona?, spesso ripetuta e incalzante, del giornalista al fresco vedovo/orfano. Il rovescio Lo ammazzerebbe? ovviamente non viene formulato. Perdono e desiderio di vendetta appartengono al privato.
    Lo stato di diritto punisce il reato e ne impedisce la reiterazione; non può uccidere i cittadini.
  15. .
    L'ultimo messaggio risale a più di un anno fa, ho scorso anche il bilancio del '21, piuttosto positivo.
    Questi mesi del '22 non penso meritino invece elogi, né per numero né per qualità delle discussioni; attuale, certo, ma a mio parere pesantissima quella sulla crisi ucraina, spesso dogmatica e ripetitiva.
    Oltre agli interventi disciplinari -anche troppo benevoli nei confronti degli ostinati "battibeccanti"- troverei utile ogni tanto, da parte dello staff, un post che riconduca il dibattito nel filone del "buon senso" storico-politico. Opinioni e giudizi sono ovviamente liberi (e opinabili), ma la ripetizione ostinata e assertoria di tesi più volte analizzate con abbondanza di argomenti induce (non solo me, credo) al silenzio.
328 replies since 17/11/2015
.