Storia e Politica

Votes taken by virelle

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    Anche per via di parentele, conosco bene Napoli: una città bellissima, malgrado tutto.
    Spero siate passati a s. Biagio dei librai. Strada nota grazie a Vico e Croce, per i complessi museali e l'ospedale delle bambole, a onta del nome (una targa ricorda la nascita dell'arte dei maestri librai) non ospitava neppure una libreria.
    Ma qualche anno fa la storica Colonnese, che ha sede a S. Pietro a Maiella, vi ha aperto una filiale, proprio accanto alla Fondazione Giambattista Vico, nelle cui sale si svolgono incontri e iniziative.
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    Alfonso Chiaramonte-De Roland Non lo è, in effetti. Ogni tanto qualche addetto ai lavori sembra sollevare il problema, ma non seguono azioni mirate... A mia esperienza la "deriva" risale ai primi anni Novanta, quando le università hanno per così dire praticato scopertamente l'aziendalismo.
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    Ognuno, penso, apporterebbe qualche cambiamento. Il libraio è comunque autorevole; con altri 200mila sono abbonata gratis alla rivista cartacea, scaricabile in digitale dal sito (www.illibraio.it/la-rivista/). Consigliata.
    Letti quasi tutti, di pochi autori altri titoli; non conosco due scrittrici, le cercherò.
    Anch'io avrei lasciato fuori Il piccolo principe e forse preferito I Buddenbrook .
    Le memorie di un clown vanno senz'altro lette! Al centesimo posto metto Il tamburo di latta di Grass, imperdibile, e mi rimane fuori Profumo di Süskind, apprezzabilissimo...
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    Il comun denominatore dev'essere, s'intende, l'interesse per la lettura, ed è bene che il gruppo risulti -per quanto possibile, interviene anche la casualità -"interclassista".
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    La solitudine qui in verità c'entra in senso diverso dal solito. Ci si incontra in genere una volta al mese, pochino per avere "compagnia"; possono ovviamente nascere delle frequentazioni, talvolta accade. Si "socializza" la lettura, di norma esperienza solitaria, e le sorprese non mancano.
    Esprimere a parole emozioni e pensieri intorno a un testo è già un'operazione inconsueta, cui bisogna abituarsi; talvolta si ha l'impressione che gli altri non abbiano letto il tuo stesso libro; accade di frequente che le considerazioni più originali e profonde provengano da un lettore in teoria meno "attrezzato"; spesso hai occasione di riflettere su quanto poco, pur ritenuto "intellettuale" , tu abbia messo a fuoco un ambiente o un personaggio... Insomma, trovo sia un buon modo di trascorrere un pomeriggio o serata.
    Quanto sopra vale per i gruppi più diffusi: mensili, appunto.
    Ho partecipato anche, anni fa, a uno settimanale, che leggeva insieme testi scientifici via via commentandoli. Impegno un po' gravoso per via dei tempi: chi era assente, recuperava a casa, all'uso scolastico. Volendo, si potrebbe organizzare, credo avvenga, la lettura comune di un romanzo, ma mi sembra difficile.
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    CITAZIONE
    (Meloni) ha scelto come suo consigliere diplomatico Francesco Maria Talò, attuale ambasciatore italiano presso la Nato. Un chiaro segnale agli alleati.

    Mancava, nell'elenco di google, la qualifica principale. Non la rammentavo: a voler compiacere gli alleati :wallbash: Magari va a parziale discolpa della Presidente...
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    CITAZIONE (dceg @ 2/11/2023, 22:05) 
    Per quanto possa avere aspetti certamente, direi quasi dovutamente, criticabili, l‘azione israeliana è rivolta contro quegli abitanti della striscia di Gaza e dei territori confinanti a nord con Israele che hanno compiuto o intendono compiere attacchi contro Israele, non contro i Palestinesi in genere.

    Di fatto, e mi sembra palese, non è possibile colpire i terroristi senza coinvolgere (eufemismo) la popolazione stipata nella Striscia di Gaza, le cui vittime -nei vari conflitti- sono state, per evidenti ragioni, sempre più numerose di quelle israeliane. Anche nell'attacco del 7 ottobre, che ovviamente rimane orribile, il "conteggio" risulta ben più che pareggiato.
    E, purtroppo, molte sono bambini. Da parte delle rispettive strutture sanitarie, dal 7 ottobre sono stati segnalati più di 3.257 bambini uccisi, di cui almeno 3.195 a Gaza, 33 in Cisgiordania e 29 in Israele.
    Credo sia anche il caso di riconoscere che ormai da diversi anni non è più possibile "parteggiare" per una della parti in causa.
    A mio parere andrebbero entrambe esautorate; un'autorità internazionale dovrebbe assegnare ai due stati i rispettivi territori e garantire per diversi anni il rispetto dei confini.
    Utopia, si capisce!

    Edited by virelle - 3/11/2023, 16:52
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    CITAZIONE
    Ho concentrato la mia ricerchina sul momento della nomina perchè credo che sia un episodio totalmente ignorato dalla stragrande maggioranza di coloro che citano questo inquietante personaggio: viene dato per scontato che sia stato una specie di rappresentante del popolo palestinese ...

    Scelta opportuna, così viene in genere rappresentato, trascurando gli antefatti della sua "ascesa" politica. Grazie, non ne avevo presenti alcuni passaggi.
    Colgo l'occasione per segnalare questo speciale del Il ponte sui palestinesi disponibile in rete (a cura di Lanfranco Binni, Riccardo Bocco, Wasim Dahmash e Barbara Gagliardi) https://www.graduateinstitute.ch/sites/int...I%2001-2020.pdf
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    Sarebbe magari utile un "ripassino" della
    CITAZIONE
    cosiddetta dichiarazione Balfour del 2 novembre 1917. Quel giorno, con un testo di appena 67 parole, il governo inglese, per bocca del ministro degli Esteri Arthur Balfour, informò Lord Walter Rothschild, uno dei principali leader della comunità ebraica nel Paese, che vedeva “con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico” e si sarebbe adoperato “per facilitare il raggiungimento di questo scopo”. La lettera, che nascondeva anche interessi strategici, fu scritta in un periodo in cui alcuni sostenevano che gli ebrei dovessero tornare ad abitare in Terra Santa. Al tempo stesso, precisava che non andava fatto nulla che pregiudicasse “i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni”.

    Aggiungerò appena ho tempo una sintesi cronologica sulle vicende del territorio che chiamiamo Palestina in "storia della Striscia di Gaza"
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    Riporto buona parte dell'articolo di Wired

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    È una porzione di territorio ampia circa 360 chilometri quadrati situata a nord-est della penisola del Sinai. Confina a ovest con l’Egitto, mentre a nord si affaccia sul mar Mediterraneo. A sud e a est vi è Israele. Gli abitanti sono circa due milioni, numero che rende la Striscia di Gaza è una delle zone più densamente popolate al mondo: più o meno quattromila persone per chilometro quadrato. Questa fascia di territorio costituisce la porzione più piccola dei territori palestinesi: quello più grande è chiamato Cisgiordania o West Bank. A separarli c’è Israele.
    Conquistata nei secoli da Alessandro Magno e dai romani, il profilo della Striscia di Gaza per come la conosciamo oggi ha iniziato a delinearsi a seguito della fine della Prima guerra mondiale. Dopo la sconfitta dell'impero Ottomano che presidiava l'area, nel 1918 la Società delle nazioni (...) ha affidato la gestione del territorio all’amministrazione britannica. Esattamente trent’anni dopo, in concomitanza della creazione dello Stato di Israele e della fine del mandato britannico, l'Egitto ha occupato Gaza.
    In quella zona si erano insediati i profughi palestinesi scappati a causa della guerra arabo-israeliana del 1948. Il Cairo è stato responsabile della Striscia fino al 1967, quando durante la cosiddetta Guerra dei sei giorni Israele è riuscito a occuparla. Il conflitto vedeva contrapposti Egitto e Siria contro Israele, che in quell’occasione si è rivelato capace di respingere i nemici fino a conquistare nuovi territori, tra cui anche una parte della Cisgiordania.
    La presenza israeliana nella Striscia di Gaza è durata fino al 2005 quando, sotto la pressione della comunità internazionale, il premier israeliano Ariel Sharon ha ritirato le forze militari e gli insediamenti coloniali sviluppati nei quarant’anni di occupazione. Come stabilito dagli accordi di Oslo del 1993, Gaza avrebbe dovuto essere controllata dall’Autorità nazionale palestinese (Anp), con la quale Tel Aviv aveva stretto il patto. Nel 2006, però, a vincere le elezioni nella Striscia è stato il partito armato islamista Hamas. Questo evento ha portato Israele a imporre, nel 2007, l’embargo dei cieli e del mare palestinesi e il controllo di persone e beni in entrata e in uscita. In questo modo, Tel Aviv ha ottenuto un forte impoverimento della zona e un deterioramento dei servizi essenziali.
    ... la Croce rossa internazionale ha dichiarato illegale l’embargo in quanto “punizione collettiva per le persone che vivono nella Striscia di Gaza”. Ciò costituisce una violazione della quarta Convenzione di Ginevra, che ha lo scopo di proteggere i civili che si trovano in mano nemica o in territorio occupato. Se i civili della Striscia sono messi in difficoltà dai blocchi israeliani, anche l’Egitto fa la sua parte: il Cairo ha più volte chiuso i suoi confini ai gazawi. Una piccola parte di loro esce dall’enclave palestinese ogni giorno per andare a lavorare in Israele, ma una volta finito il turno il rientro è obbligatorio. Agli altri cittadini della Striscia non è permesso varcare i confini se non in casi estremi, come ad esempio il bisogno di cure. Lo scorso anno l’organizzazione non governativa Human rights watch ha definito Gaza “una prigione a cielo aperto”.
    Con le sue restrizioni sulla Striscia, Israele voleva indebolire Hamas. Tuttavia, il provvedimento ha sortito l’effetto contrario: la rabbia sociale è cresciuta sempre più, inducendo un’ampia parte della popolazione gazawa (mediamente molto giovane) a vedere nell’organizzazione terroristica l’unica alternativa alla violenza israeliana e all’incapacità politica dell’Anp.

    Il drastico giudizio andrebbe articolato, nella sostanza lo condivido.
    Aggiungerò appena mi riesce la storia delle organizzazioni palestinesi. Chi vuole può precedermi, grazie!

    Edited by virelle - 11/10/2023, 17:02
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    Gli aiuti europei arrivano alla Cisgiordania, il territorio governato dall'Autorità Nazionale Palestinese del presidente Mahmoud Abbas, e alla Striscia di Gaza (in cui non si vota, che io sappia, dal 2007). Hamas -l'ala estremista, direi- è notoriamente sostenuta dall'Iran.
    Se ne occupa Olivér Várhelyi, commissario europeo per l'Allargamento e la politica di vicinato, che dopo l'attacco prospettava la sospensione, ma
    CITAZIONE
    Il governo irlandese sostiene che "non esiste una base legale" per un'azione unilaterale di questo tipo da parte di un commissario. Anche la Spagna ha sollevato quest'obiezione. (...Al momento) In qualità di principale donatore per i palestinesi, la Commissione europea sta mettendo sotto esame l'intero portafoglio di sviluppo, per un valore totale di 691 milioni di euro

    https://it.euronews.com/my-europe/2023/10/...-alla-palestina
    Al momento non trovo notizie sui finanziamenti da parte di singoli paesi, che comunque sono (stati) erogati almeno da alcuni.
    Non ricordavo un riconoscimento così elevato...
    CITAZIONE
    Al 31 luglio 2019, 138 (71,5%) dei 193 stati membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto lo Stato della Palestina. Molti dei paesi che non riconoscono lo stato di Palestina riconoscono tuttavia l'OLP come "rappresentante del popolo palestinese".

    Quanto alla situazione complessiva, l'ISPI la vede così: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione...calation-146921
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    Ognuno di questi elementi contribuisce senz'altro ad accrescere il numero dei neet e, ovviamente, non è semplice assegnare a ciascuno il giusto peso.
    Credo però che venga enfatizzato il disallineamento tra competenze acquisite e richieste del mondo del lavoro. La professionalizzazione precoce nelle scuole secondarie superiori e nelle università, gradita alle imprese, va a scapito della formazione in senso ampio, ed è questa (sempre più carente, come dimostrano le varie misurazioni) che consente a diplomati e laureati di soddisfare con intelligenza e flessibilità le esigenze "dinamiche" che caratterizzano oggi la maggior parte delle occupazioni.

    Nel 2022 i neet italiani sono stati
    CITAZIONE
    2.100.000 (.. ai primi posti in Europa, anche la Grecia fa meglio), in aumento di 100 mila unità rispetto al 2019.

    CITAZIONE
    Nel 2021, ultima in assoluto era la Sicilia con il 30,2%, in peggioramento di quasi un punto rispetto al 2020. A seguire la Campania, con il 27,7% (28% l’anno prima). E risalendo, dopo una regione bulgara, troviamo la Calabria (27,2%). La media europea è del 10,8% (in miglioramento rispetto all’11,1% di un anno prima) ma in Italia solo la Provincia autonoma di Bolzano supera appena la media, fermandosi al 10,5%. Il problema dunque riguarda tutti, non solo il Sud. In Piemonte, per dire, i NEET sono il 17,7%, come nel Lazio. Fa meglio, ma di poco, la Lombardia: 17,3%, ma erano al 15,7 un anno prima. L’Emilia-Romagna è al 13,5%.(Sole24)


    Edited by virelle - 7/10/2023, 09:32
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    CITAZIONE
    In una nota del suo libro "Italy Betrayed", uscito a New York nel 1966, Peter Tompkins (all'epoca dell'occupazione, capo del servizio di spionaggio OSS a Roma), ha scritto: "Dopo una lunga e accurata ricerca sulle circostanze relative all'arresto di Bellomo, Zangrandi è stato in grado di documentare come la corte britannica fosse stata tratta in inganno da Badoglio e da agenti monarchici che, in tutta segretezza, fecero ricorso al falso per favorire la fucilazione di Bellomo. Essendo l'unico generale italiano che di propria iniziativa combatté i tedeschi e mantenne la città di Bari fino all'arrivo degli Alleati, rappresentava una minaccia per il re e per Badoglio, perché rivelava al mondo lo squallore del loro tradimento".

    www.anpi.it/biografia/nicola-bellomo
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    La scuola è stata notoriamente depauperata negli anni e i risultati purtroppo sono misurabili nel calo delle competenze. Tuttavia la responsabilità del degrado etico- sociale compete soprattutto alle famiglie.
    I docenti non hanno certo comunicato disvalori o sdoganato condotte riprovevoli, ma i messaggi educativi rimangono astratti -in una società che esalta il consumo e "oggettivizza" le persone - se almeno la famiglia non fornisce, in primis con l'esempio, le giuste norme di comportamento.
    Compreso quello sessuale, alla cui moralità sono chiamate a concorrere la scuola mediante una corretta informazione e la famiglia attraverso una costante educazione sentimentale: entrambe sempre improntate alla parità di genere.
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    CITAZIONE (Ondablu @ 4/9/2023, 23:09) 
    Inoltre ripeto la domanda, come è possibile che una madre lavori a tempo pieno e riesca nello stesso tempo a stare vicino ad un figlio... chi più di una madre può capire i problemi esistenziali di un adolescente. Certo, virelle dice che lo stato dovrebbe essere più presente, io dico no! Le madri dovrebbero essere più presenti e la società di oggi ne è la prova con il dilagare di baby gang che stuprano, rubano e picchiano, le madri dove sono? ... Lo stato dovrebbe aiutare le madri a stare a casa dando aiuti economici, non ad agevolare la carriera di sgallettate che fanno figli a 40 anni e poi li abbandonano...

    Ho l'impressione, scusami, che tu viva in un tempo remoto o in una realtà parallela!

    Qui c'è (non copiabile, avrei scelto delle citazioni) l'ultimo rapporto di Save The Children: https://www.huffingtonpost.it/life/2023/05...avoro-12065729/ che sottolinea il rapporto positivo tra occupazione femminile, fecondità e coesione della coppia.
    Quanto alla migliore "riuscita" dei figli di donne non lavoratrici, ho fortissimi dubbi. Si può essere cattive madri perché sempre (e troppo) presenti, oppure perché troppo impegnate. E, viceversa, buone in entrambe le condizioni. Ho tratto esempi concreti dall'esperienza di prof nei licei e dal volontariato e ti assicuro che le madri casalinghe non capivano "i problemi esistenziali di un adolescente" meglio delle lavoratrici. Talvolta peggio, in quanto più avulse dal contesto sociale.
    Credo inoltre che tra le madri dei ragazzi "malavitosi" non abbondino le donne in carriera, se non altro perché, essendolo, quasi tutte iscrivono (magari esagerando) i figli ad attività pomeridiane varie e questi hanno scarse possibilità di andare in giro "bradi".
    L'unica considerazione condivisibile è l'età avanzata dei genitori (entrambi!), anch'essa collegata al precariato e alla carenza di strutture per l'infanzia.
328 replies since 17/11/2015
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