Storia e Politica

Votes taken by Oskar

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    La necessità di distinguere chiaramente fatti e opinioni è uno dei punti storici del nostro regolamento ed è richiesto a tutti gli utenti. Chi scrive sulle nostre pagine deve farlo. Sul web è pieno di luoghi in cui si può parlare pensando di avere la verità in mano, "Storia e Politica" non è uno di questi.

    Considero questo punto chiarito e la questione chiusa. Ulteriori messaggi non inerenti all'argomento della discussione saranno cestinati.
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    Stiamo valutando alcune modifiche al regolamento. Tra queste metteremo in chiaro che, per mantenere alto il livello della discussione, verranno considerate da evitare le espressioni gergali o pecorecce, non solo quelle volgari.
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    Cercherò di procurarmelo, magari in biblioteca. Purtroppo ho una enorme pila di libri da leggere e pochissimo tempo ma mi hai incuriosito.
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 1/5/2024, 12:51) 
    CITAZIONE (Oskar @ 30/4/2024, 19:01) 
    . . . nessun partito . . . ha mai portato il nostro Paese al disastro, come ha fatto invece quello fascista, . . .

    Il Paese al disastro c'è arrivato con una forte responsabilità del fascismo, ma per favore smettiamola di nascondere il vero colpevole -di cui il fascismo è stato solo un cialtronesco e violento tirapiedi- perchè il vero colpevole fu la monarchia.

    E' stata la monarchia che ha messo il fascismo al potere per servirsene, è stata sempre lei (statuto albertino alla mano) a disperdere in guerre stupide le energie militari che avrebbero potuto garantire una indipendenza dal nazismo, è stata la monarchia a firmare le leggi razziali e ancora la monarchia a causare lo sfacelo totale dell'otto settembre.

    Credo, Lavori Archeologici, che in questo e in altri interventi tu stia sopravvalutando ampiamenti i poteri del re dopo il 1926.
    Richiamarsi allo Statuto albertino ha poco senso perché, durante gli anni del regime, era più che altro una mera forma. Anche oggi vediamo monarchie, come quella britannica, che sulla carta hanno forti poteri nei confronti degli esecutivi ma che, nella realtà, non li possono esercitare.
    Questo non significa che Vittorio Emanuele III e tutti i Savoia non abbiano enormi responsabilità per il disastro del nostro Paese, solo che le decisioni fino al 1943 erano prese da Mussolini ed è il duce il principale artefice della nostra rovina.
    Fu Mussolini senza alcun dubbio a decidere l'entrata in guerra dell'Italia. Non è un caso che i capi di Stato stranieri si rivolsero a lui per cercare di evitare l'intervento italiano nel conflitto. Vittorio Emanuele III non era affatto convinto che fosse una buona idea per l'Italia entrare in guerra ed era anche notoriamente di sentimenti anti-germanici. Non approvava neppure le leggi razziali, che fu sostanzialmente costretto a firmare.
    Mussolini aveva in mente di disfarsi della monarchia alla morte di Vittorio Emanuele III e, se non fosse stato per la sconfitta nella seconda guerra mondiale, probabilmente lo avrebbe fatto.
    Casa Savoia ha colpe imperdonabili per l'ascesa al potere dei fascisti e per le sofferenze patite dall'Italia ma va riconosciuto che il re, dopo le leggi fascistissime, contava molto più nella forma che nella sostanza.
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    Non credo che l'Unione europea sia vista come qualcosa di lontano a causa dei criteri alquanto discutibili con cui i partiti formano le loro liste per le elezioni europee. Penso che ciò sia dovuto alla struttura poco democratica dell'UE, nella quale il Parlamento europeo conta ancora poco rispetto a organi, come il Consiglio europeo e la Commissione europea, molto più rilevanti e non eletti dai cittadini.

    Su tutto il resto dell'analisi invece concordo. I partiti italiani da anni ormai usano le elezioni europee solo per misurare il proprio consenso. Fanno campagne elettorali senza parlare mai di temi europei, se escludiamo qualche ridicolo slogan propagandistico anti-europeista. Le liste delle principali forze politiche sono inoltre piene di riciclati, incompetenti e persone che vedono nel seggio di parlamentare europeo un semplice parcheggio in attesa di qualche incarico in Italia. Il malcostume infine di candidare persone che si sa già rinunceranno al seggio è radicato ed è vergognoso sia legale.
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    L'esempio portato da Lucrezio è fin troppo gentile.
    Io mi chiedo, Atlantista, come reagiresti se qualcuno, magari un esponente di un ente che fa sondaggi, dicesse qualcosa come "Il 90% delle cose che scrive Atlantista è motivato dal fatto che ha stretti rapporti con mafiosi o criminali comuni. Il restante 10% è composto da idee in cui crede davvero ma che sono frutto della sua ignoranza".
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    Basterebbe che Giorgia Meloni e il suo partito si dichiarassero una volta per tutte antifascisti per spegnere ogni polemica. Non lo fanno perché tra le loro fila è pieno di nostalgici di quel regime mostruoso.

    Quanto alla mancanza di una legge che vieti l'esistenza di partiti comunisti in Italia, vorrei solo far presente che nessun partito comunista ha mai portato il nostro Paese al disastro, come ha fatto invece quello fascista, e che la storia del P.C.I. in Italia è fatta di resistenza al nazi-fascismo, rispetto della democrazia, partecipazione, lotte per i diritti e responsabilità istituzionale.
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    Sempre peggio. Autorizzare simili derive è un pericolo per la democrazia e il fatto che così tante persone, probabilmente per ignoranza, usino i simboli e i gesti di un regime mostruoso e criminale mi suscita una enorme tristezza.
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    Invito a mantenere toni civili e rispettosi e a non atteggiarsi a possessori della verità, specialmente su un tema incredibilmente complesso come questo.
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    Sono tutti discorsi vuoti, insensati. Se arrivassimo davvero a una guerra aperta contro la Russia sarebbe la fine della civiltà. L'unica strada è un negoziato. Non potremo tornare alla situazione pre-bellica ma dobbiamo trovare una qualche stabilità che ci permetta di continuare a esistere.
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    E' molto grave che si faccia passare il 25 aprile come una ricorrenza divisiva. Il 25 aprile dovrebbe essere per sempre il simbolo della presa di coscienza di un intero popolo, anche di chi ha combattuto dalla parte sbagliata, delle nefandezze e degli orrori di un regime che ha distrutto il Paese, ammazzato nostri concittadini e seminato morte e ingiustizia in molti Paesi esteri. Un regime sulla cui condanna, perpetua e senza alcune esitazione, deve fondarsi la dialettica democratica della nostra Repubblica.
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    Facendo un passo indietro, in Basilicata è andata come tutti ormai pensavamo sarebbe andata dopo la disastrosa campagna elettorale del campo largo di centrosinistra, che ha cambiato diversi candidati e si è spaccato al suo interno.
    Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, è inutile scaldarsi tanto: tra poco più di un mese voteremo alle elezioni europee. A quel punto avremo un dato reale dell'attuale peso poltico di tutti i partiti e potremo fare il punto della situazione a livello nazionale.
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    Israele ha colpito l'Iran per primo, questo è un dato di fatto.
    La reazione iraniana mi è apparsa il "minimo sindacale" che il governo di Teheran potesse fare per non perdere la faccia davanti al suo stesso popolo dopo l'azione gravissima perpetrata da Israele ai danni del consolato iraniano in Siria. I leader iraniani si sono persino affrettati a dire che per loro, dopo il lancio di droni e missili, la questione era chiusa se lo Stato ebraico non avesse risposto con ulteriori attacchi.
    Israele, nonostante i tentativi diplomatici di mezzo mondo per fermarlo, ha comunque voluto avere l'ultima parola e ora siamo nelle mani del buon senso degli iraniani per scongiurare un'escalation che sarebbe completamente colpa dello Stato ebraico. E c'è ancora chi difende Israele e il suo sciagurato premier.
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    CITAZIONE (DataDrifter @ 11/4/2024, 23:51) 
    Se uno decide di disertare in tempo di guerra per motivi morali ed etici, dovremmo sostenerlo pienamente. È un atto di coraggio e integrità, perché preferisce seguire i suoi principi anziché obbedire a un ordine che contravviene alla sua coscienza. La guerra è un affare sporco e distruttivo, e se qualcuno sceglie di non farne parte, dimostra una profonda consapevolezza dei valori umani e della pace. Invece di condannare, dovremmo ammirare e sostenere coloro che scelgono di resistere alla violenza e perseguire la via della pace.

    Io sono intrinsecamente contrario a ogni guerra ma nel momento in cui ci si trova coinvolti in un conflitto si ha una responsabilità verso la collettività. Ognuno, nei momenti di massima crisi, come una guerra o anche una pandemia, deve fare la propria parte e non può semplicemente smarcarsi o defilarsi, lasciando agli altri tutti gli oneri.
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    CITAZIONE (DataDrifter @ 12/4/2024, 13:29) 
    Spiegami quindi perché dobbiamo pagare noi, con le nostre tasse, gli stipendi degli atleti olimpici? Non è già abbastanza che i nostri soldi vadano a sostenere burocrazie ingiustificate e spese governative esagerate?

    Lo sport ha un valore sociale. Finanziare le discipline olimpiche può creare un circolo virtuoso per cui si incentivano le persone a imitare gli atleti e a mantenere così uno stile di vita sano tramite l'allenamento, con enormi vantaggi in termini di spesa sanitaria.
    Inoltre lo sport è da sempre simbolo di valori come la competizione sana e la volontà di superare i propri limiti che nei giochi olimpici dovrebbero trovare la loro massima espressione.
    Gli atleti che partecipano alle Olimpiadi, infine, generano grande attenzione mediatica e le loro gesta portano prestigio ai propri Stati.
    Per tutte queste ragioni, i (pochissimi per il bilancio dello Stato) soldi che spendiamo per le partecipazioni dei nostri atleti alle manifestazioni sportive internazionali mi sembrano tutt'altro che uno scandalo, specialmente in un Paese come il nostro che da sempre sperpera molto più denaro in cose incomparabilmente più scandalose.
975 replies since 21/7/2007
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