Storia e Politica

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    Il 2023 è stato senza dubbio l'anno più difficile nella lunga storia del nostro forum a causa principalmente dell'abbandono di frapalin, il quale ha deciso di cancellare tutti i suoi messaggi dalle nostre pagine. La sua scelta, che trovo esecrabile, ha comportato una grossa falla in alcuni dibattiti e la necessità di eliminare molte discussioni da lui aperte rimaste prive di senso senza il suo intervento.
    Dopo un iniziale scoramento ho cercato di trasformare questo evento spiacevole, nonché unico nella storia del forum, in un'occasione per snellire e rilanciare il nostro sito. Insieme ai topic rimasti orfani dell'approfondimento di frapalin, ho eliminato una considerevole quantità di discussioni obsolete e di pubblicità, rivisto il regolamento e semplificato la struttura del forum, riducendo il numero di sezioni e sottosezioni. L'obiettivo era, e rimane per il prossimo futuro, quello di valorizzare maggiormente gli approfondimenti e i dibattiti di qualità, evitando che rimangano sommersi da contenuti di basso livello. Naturalmente questo lavoro, lungo e difficile, si è tradotto anche in una sensibile riduzione del numero dei messaggi, evidente nelle statistiche disponibili alla fine del bilancio. Ritengo comunque ne sia valsa la pena: il 2023 è stato una sorta di "anno zero" per il forum ed era giusto fare ordine prima di ripartire.
    Adottando la prospettiva di un nuovo inizio, negli ultimi mesi sono state introdotte alcune piccole novità grafiche e di funzionamento e abbiamo iniziato ad applicare un nuovo stile di moderazione, più tempestivo nell'intervento, pensato per evitare la degenerazione dei dibattiti che è stata alla base di tutta la vicenda frapalin.
    L'anno che sta per finire ci ha portato in dote anche qualche novità positiva, come l'ingresso nello staff di virelle e l'approdo sulle nostre pagine di diversi nuovi utenti. La speranza è che nel 2024 ci si possa lasciare definitivamente alle spalle le polemiche, concentrandoci unicamente sui dibattiti storici e socio-politici. Ci attende un anno ricco di appuntamenti, dalle elezioni europee a quelle presidenziali statunitensi passando per le varie consultazioni locali italiane, e mi auguro lo vivremo e commenteremo insieme in maniera serena, educata e approfondita.
    Per concludere vorrei ringraziare i miei compagni di viaggio, ovvero lucrezio, virelle e naturalmente dceg, insostituibile partner nell'amministrazione del forum. Grazie di cuore ovviamente anche a tutti gli utenti che negli ultimi dodici mesi hanno preso parte con l'approccio giusto alle nostre discussioni e sono rimasti con noi nonostante tutto e grazie ai nostri visitatori, che spero saranno sempre di più nei prossimi anni.
    Chiudo augurando a ognuno di voi un 2024 migliore di questo 2023 che sta per terminare e che è stato l'ennesimo anno difficile che ci è toccato vivere. Vi aspetto nei prossimi dodici mesi su "Storia e Politica"!

    Ed ecco come da tradizione i numeri:

    Visite totali: 2.615.130 – 90.984 nell'anno 2023 (120.336 nel 2022)
    Messaggi totali: 99.850 (107.590 alla fine del 2022)
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    Anche il Maine esclude Trump dalle primarie, mentre la California non lo squalifica: la palla alla Corte suprema

    www.corriere.it/esteri/23_dicembre...c5675ed48.shtml

    Il Maine è il secondo Stato a escludere Trump dalle primarie e, di conseguenza, dalla corsa alla Casa Bianca. Questo in base al 14esimo emendamento della Costituzione che recita "Nessuno potrà essere senatore o rappresentante nel Congresso, o elettore per il presidente e il vicepresidente o potrà ricoprire una qualsiasi carica, civile o militare se, avendo prestato giuramento di difendere la costituzione degli Stati Uniti, abbia preso parte a un'insurrezione o ribellione."
    Secondo il Maine e il Colorado il coinvolgimento di Trump nell'assalto al Campidoglio lo renderebbe ineleggibile. Altri Stati, come la California, non hanno invece estromesso il miliardario dalla partita per la presidenza. Sarà la Corte Suprema federale statunitense a sentenziare sulla sua eleggibilità. La Corte, comunque, è a maggioranza repubblicana quindi è probabile che Trump rimarrà in corsa.
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    CITAZIONE (Antonio76 @ 28/12/2023, 19:39) 
    Effettivamente ero stato troppo drastico,in caso di guerra nucleare,a parlare di estinzione della vita umana sulla Terra.

    Al massimo gli oceani scomparirebbero e le pianure avrebbero l'aspetto di desolati deserti,tuttavia la razza umana sopraviverebbe.

    ;)

    Quando le citazioni sono così epiche, meritano un plauso.

    images
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    Tra poco meno di un anno gli Stati Uniti torneranno al voto per eleggere il presidente.
    Nel campo democratico Joe Biden, attuale inquilino della Casa Bianca, pare in crisi nei sondaggi e non si sa ancora se si ricandiderà. Un'eventuale rinuncia del presidente uscente, dovuta magari anche a ragioni anagrafiche, lascerebbe i democratici in una situazione di grande incertezza.
    Per i repubblicani sembra probabile che il candidato sarà nuovamente Donald Trump, già presidente prima di Biden. A ostacolare la corsa del miliardario potrebbero però essere, oltre ai rivali nelle primarie del partito, i giudici: Trump è stato coinvolto nell'assalto al Campidoglio del 2021, organizzato dai suoi sostenitori per tentare di impedire l'insediamento di Biden, e per questo è stato escluso dalle primarie in Colorado. E' possibile che altri Stati lo dichiarino ineleggibile, fermando di fatto la sua corsa.

    Sarà un lungo percorso che seguiremo insieme in questa discussione.
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    Benvenuto tra noi!

    PS: oscurerò la tua firma solo perché mi pare disturbi la lettura. Qualora la formattassi diversamente in futuro la renderò nuovamente visibile senza problemi.
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    Mi sono permesso di modificare il titolo di questa discussione, riservandola unicamente alle elezioni locali che avranno luogo il prossimo anno e sulle quali sono sicuro avremo molti interventi, soprattutto grazie all'insostituibile Antonio.
    Per le elezioni europee creeremo un dibattito a sé stante.
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    CITAZIONE (Ondablu @ 15/12/2023, 13:01) 
    Ritengo che la democrazia così com'è sia solo una chimera, io farei promuovere le leggi dai vari orientamenti e però le farei votare direttamente dai cittadini, online, dopo un test che se superato darebbe il diritto al voto.

    Un sistema del genere non esiste né potrà mai esistere. Nessun test di sbarramento al voto sarebbe sensato, gestibile o equo; allo stesso tempo lasciare tutte le scelte ai cittadini farebbe sì che finiremmo per rincorrere gli umori del momento su tutti i dossier aperti, compresi quelli strategici e di lungo periodo, con risultati disastrosi.
    Rassegnamoci, l'alternativa a una cattiva democrazia è solo una democrazia migliore, basata su istruzione, informazione libera e confronto.
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    Innanzitutto ho modificato il titolo della discussione. "Se permettete, libera informazione" non era coerente col contenuto di quanto presentato.
    Detto questo, onestamente non ho interesse a commentare i soliti monologhi autoreferenziali. Se qualcuno invece vuole dire la sua, qui è ovviamente sempre libero di farlo.
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    CITAZIONE (greenintro @ 2/12/2023, 18:24) 
    Tutti gli uomini nascono e crescono all'interno di un certo contesto sociale e culturale, al netto di alcune ovvie varianti legati alle differenze dell'origine familiare. Se fosse il "sistema sociale" a determinare le violenze sulle donne, allora avremmo, non dico il 100%, ma minimo il 70, 80% di uomini picchiatori, femminicidi o stupratori, dato che tutti condividiamo quel contesto, e invece grazie a Dio si parla di percentuali irrisorie (anche se ben pompate dai media) rispetto al totale della popolazione maschile, troppo poco per attribuire una vera e propria responsabilità sociale e collettiva che va al di là di quelle individuali. E comunque, anche ci fosse un 99% di maschi femminicidi, questo non giustificherebbe far rientrare nella colpevolizzazione collettiva quell'1% sano che non ha fatto nulla di male a nessuno.

    Purtroppo il determinismo sociologico che assurdamente ritiene che esista un soggetto chiamato "società" indipendemente dalle personalità individuali è frutto (non a caso la sociologia nasce negli ambienti del Positivismo ottocentesco) di una cattiva filosofia, di impronta scientista e materialista, che nega il valore dell'individualità intesa come unica e irripetibile, per ridurre la personalità a un prodotto di un concetto collettivo, la società, privandola del libero arbitrio entro cui può affermarsi in autonomia, autodeterminandosi, almeno parzialmente, rispetto all'ambiente di origine. "Dimmi in che ambiente cresci e ti dirò chi sei" "nasci in un ambiente patriarcale e devi accettare di prenderti le colpe e le respnsabilità dei tuoi simili con cui hai condiviso l'educazione". E in questo modo la persona umana viene ridotta all'animale, dove l'individualità è poco più che un esemplare di una specie, studiato il comportamento di un leone, di un lupo, studiati tutti, in pratica, quando dovremmo invece sempre tenere a mente l'insegnamento di Kierkegaard che diceva che ciò che contraddistingue l'uomo dal resto degli animali è proprio il prevalere dell'individuo sulla specie, il mistero della singolarità, unica reale responsabile delle proprie scelte senza alcuna possibilità di previsione sulla base di categorie collettive, che possono descriverlo solo parzialmente.

    Hai un'idea sinceramente molto particolare, ai miei occhi distorta, della sociologia. Non so dove tu te la sia formata ma mi sento di azzardare l'ipotesi che non sia stato in una facoltà o in un corso di sociologia. Lo dico perché se no sapresti che la sociologia è una disciplina che si basa su leggi probabilistiche. Non c'è alcun determinismo, almeno non negli studi sociologici seri; c'è invece l'ambizione di formulare, tramite lo studio dei dati, chiavi di lettura che spieghino, a livello probabilistico, l'incidenza dei fenomeni sociali oggetto di studio in uno o più contesti sociali.
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    CITAZIONE (Ondablu @ 1/12/2023, 14:56) 
    Bene, come temevo. Avete voluta portarla sul piano culturale? Ecco cosa succede. La responsabilità ora è della società e non più del singolo individuo.
    Come sempre, la sinistra fa danni!

    Un consiglio, spassionato: non partire per la tangente. Innanzitutto il piano culturale non c'entra niente, evidentemente non sai cosa significhi. In secondo luogo, analizzare le dinamiche sociali non toglie nulla alla responsabilità individuale delle persone. Il punto è cercare di comprendere le condizioni sociali che possono favorire, a livello di grandi numeri, l'emergere di fenomeni di devianza, come la violenza sulle donne. Infine basta con queste accuse trite e ritrite alla sinistra: chiamarla in causa senza motivo in questo dibattito vuol dire fare della pura, e misera, demagogia.
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    CITAZIONE (Antonio76 @ 3/12/2023, 07:23) 
    Mi chiedo un'ultima cosa.

    Vista la totale infondatezza dell'inchiesta di Deaglio di allora mi chiedo il motivo per cui la fece.

    Fu tipo un fallo di reazione a Berlusconi che parava di brogli da parte della Sinistra ?

    E' possibile che in qualche modo Deaglio ci credesse davvero, basandosi sul solo fatto che il centrodestra aveva rimontato più di quanto chiunque credeva fosse possibile alla vigilia.
    Oppure voleva più semplicemente far parlare di sé e vendere molte copie del suo libro, cosa che in parte gli riuscì.
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    A seguito del terribile omicidio di Giulia Cecchettin da più parti si è iniziato a dire che a scuola sarebbe necessario istituire corsi di educazione al rispetto e contro la violenza sulle donne.
    Negli anni alla scuola è stata affidata, spesso in maniera poco definita nelle modalità, la responsabilità di educare gli alunni su vari argomenti, tra cui il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, la lotta alle discriminazioni razziali e di genere, l'educazione civica e la preservazione della memoria dell'Olocausto e delle foibe.
    Siamo sicuri che sia giusto citare sempre il ruolo della scuola quando c'è un'emergenza sociale da affrontare? Non si parla mai dell'importanza delle famiglie e dell'influenza della società nel suo complesso eppure non è certo nelle aule che i ragazzi imparano l'odio e l'intolleranza. Non è nelle scuole, nelle quali i docenti sono in stragrande maggioranza donne, che i giovani acquisiscono visioni distorte del rapporto tra uomini e donne. Ciò avviene nelle case, in alcuni ambienti sportivi distorti nei loro valori da genitori e tifosi fanatici e in molti contesti degradati socialmente e culturalmente.
    Non è che demandare tutto alla scuola sta diventando, per i politici, un modo per non affrontare i problemi alle radici?
    E qualcuno si è chiesto in quali ore e con quali competenze e linee guida i docenti dovrebbero occuparsi di materie tanto complesse?
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    Antonio76 una piccola cortesia: in futuro potresti cortesemente inserire i dati senza tanti puntini, più compatti diciamo? Giusto perché siano leggibili anche da dispositivi mobili. Grazie.
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    Stavo riflettendo anche su un altro aspetto: la riforma Meloni prevede, nella sua attuale formulazione, che il premier eletto possa proseguire nella sua attività di governo anche se viene meno l'appoggio di un partito della sua coalizione allargando la maggioranza iniziale in Parlamento con il vincolo di portare avanti il programma di governo con cui sono vinte le elezioni.
    Inoltre il testo prescrive che, in caso di sfiducia al premier eletto, il Parlamento possa dare la fiducia ad un altro premier, anche con una maggioranza diversa da quella iniziale, purché il prescelto sia un parlamentare eletto tra le file della maggioranza e purché sia rispettato anche in questo caso il vincolo del programma.
    Riflettiamo bene su queste due cose, scritte evidentemente senza pensare alle conseguenze. Nel caso della prima, se un qualunque partito che sostiene ad esempio l'attuale esecutivo si sfilasse e Giorgia Meloni trovasse i voti di qualche parlamentare per andare avanti, come si potrebbe dire che lo farebbe rispettando il vincolo di programma considerando che fino ad oggi non ha mantenuto nulla di ciò che ha promesso? E che senso ha imporre un vincolo di programma solo a un eventuale governo bis e non all'esecutivo che si insedia subito dopo le elezioni?
    Sul secondo punto, pensiamo a uno scenario in cui il Paese si trovi ad affrontare una crisi violenta e improvvisa, sia essa di natura economica o finanziaria (come avvenuto nel 2011 quando cadde il governo Berlusconi), politica (come Tangentopoli) o sanitaria (come il Covid) e che questa porti a una crisi di governo. Qualsiasi nuovo esecutivo si troverebbe nella oggettiva impossibilità di rispettare il programma di governo perché esso, ovviamente, non poteva prevedere la situazione critica da affrontare. Inoltre i limiti imposti dalla riforma renderebbero impossibile per qualsiasi nuovo governo imporre misure dolorose ma assolutamente necessarie per salvare il Paese in contesti drammatici come quelli citati e come altri della nostra recente storia.
    Mi sembra incredibile che questi giganteschi rischi del testo, che appaiono evidenti a me che non sono nessuno, non siano saltati agli occhi di chi lo ha scritto (che è anche chi ci governa).
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    L'argomento è complesso. Da una parte ha ragione virelle: il nostro forum, per quanto composto da persone che generalmente amano la storia, non è un sito specialistico e, come tale, non si pone l'obiettivo di portare la discussione a un livello che richieda l'accesso, complesso e dispendioso in termini soprattutto di tempo, alle fonti dirette, specialmente a quelle antiche.
    Dall'altro lato siamo pur sempre un luogo in cui di discute di storia e di attualità socio-politica in un'ottica storica e multidisciplinare, il che impone un certo rigore e un solido ancoraggio ai dati e ai fatti, sui quali si deve basare il confronto tra gli utenti.
    Citare delle fonti bibliografiche il più possibile autorevoli a supporto delle proprie tesi trovo sia una soluzione ragionevole per un corretto dibattito sulle nostre pagine. Sono consapevole che a volte i saggi storici, così come quelli di attualità, si riducono a un continuo rimando a ulteriori libri, finendo in un circolo vizioso nel quale una fonte cosiddetta secondaria si basa su un'altra che si basa su un'altra ancora, con il risultato di renderla priva di reale valore storico e di ricerca. Sono però anche convinto che sia comunque più corretto procedere in questo modo piuttosto che arroccarsi su posizioni come "è così perché lo dico io che sono un esperto". In passato abbiamo avuto qualcuno che si è lasciato andare a queste condotte e non ha fatto bene al clima del forum.
    Ritengo anche che la grande maggioranza degli utenti di "Storia e Politica", e penso anche molti dei visitatori, abbia gli strumenti per rendersi conto della validità di un testo citato recuperandolo e leggendolo.
975 replies since 21/7/2007
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